Fanteria - 211° e 212° reggimento, brigata Pescara

Scheda

Costituita il 16 maggio 1916 con elementi del 18° e 93° RF.

Anno 1916

Alle dipendenze della 20a divisione, la “Pescara” raggiunge alla metà di maggio le retrovie del fronte isontino, nel dettaglio l'area compresa tra Ariis e Romans (Udine). In questo torno di tempo gli austro-ungarici lanciano la loro Strafexpedition: perciò la Brigata è immediatamente trasferita in Veneto, raggiungendo Sarcedo (Vicenza) il giorno 27. In questi giorni i battaglioni della “Pescara” vengono suddivisi tra le varie retrovie del fronte degli Altipiani, pronti ad entrare in azione per difendere le truppe di prima linea in caso di loro ripiegamento. I fanti della Brigata si distinguono nelle azioni di difesa del settore che dalla Val Canaglia si spinge fino ai Monti Cengio e Barco: combattimenti che però dissanguano la truppa, la quale in soli sette giorni (30 maggio – 5 giugno) perde 2492 uomini e 61 ufficiali.

Ritirata dal fronte il 7 giugno, la “Pescara” viene destinata a lavori di rafforzamento della seconda linea del fronte, mentre procede alla riorganizzazione dei suoi ranghi. Il giorno 30 la truppa parte da Cittadella (Padova) per la zona di Ruttars (Gorizia).

Ad agosto la “Pescara” è destinata a concorrere all'imminente Battaglia di Gorizia (Sesta dell'Isonzo, 4-17 agosto): alle dipendenze della 45a divisione, il suo obiettivo è quello di rompere la resistenza nemica sui costoni di Oslavia (oggi un quartiere di Gorizia, sl. Oslavje), che vengono in ultima istanza occupati – con la cattura inoltre di circa settecento prigionieri e di molto materiale bellico nemico. In rotta e privo di riserve, l'esercito austro-ungarico viene fatto oggetto di un celere inseguimento da parte delle truppe poste sotto il comando del VII Corpo d'Armata, e la “Pescara” è fra queste: attraversato il fiume Isonzo, il giorno 10 comincia subito ad attaccare le posizioni del Monte San Gabriele (sl. Škabrijel). Nei due giorni successivi questo movimento offensivo si sviluppa inoltre verso il colle di Santa Caterina (sl. Kekec / Sv. Katarina, a Sud-Ovest del San Gabriele) – protagonista è il 212° RF – ed il Col Grande (sl. Veliki Hrib) – con il 211°. Il 12 agosto, dopo aver perso 724 soldati e 23 ufficiali, il 212° RF è inviato sulla riva sinistra dell'Isonzo in qualità di riserva divisionale, mentre il 211° continua nel suo impegno al seguito della 45a divisione. Questa frazione dell'esercito, dopo i successi conseguiti lungo tutto il fronte carsico, riceve l'ordine di conquistare le posizioni del Colle Santa Caterina e del Monte San Gabriele. Due battaglioni del 211°, assegnati al comando della Brigata “Campobasso” (229°-230° RF), puntano al Veliki Hrib, mentre un battaglione del 212°, al seguito della Brigata Benevento (133°-134° RF) avanza verso il Colle di Santa Caterina.

Il 16 agosto tutta la Brigata è richiamata in seconda linea, nel settore del Monte Sabotino (sl. Sabotin), per pattugliare le rive dell'Isonzo ed evitare eventuali getti di ponti o passerelle sul fiume da parte del nemico, che potrebbe così aggirare l'esercito italiano. Verso la fine del mese, infine, tutta la “Pescara” è destinata al riposo presso Brazzano (sl. Bračan, frazione del comune di Cormons, Gorizia).

Dopo una ventina di giorni di pausa, il 18 settembre i reggimenti sono chiamati a sostituire la Brigata “Marche” (55°-56° RF) nel settore di Opacchiasella (sl. Opatje Selo, frazione del comune sloveno di Merna-Castagnevizza, sl. Miren-Kostanjevica), a sud di Gorizia. Dopo la fine della Settima battaglia dell'Isonzo (14-18 settembre) il 212° RF viene avanzato in prima linea, sostituendo reparti della Brigata “Ivrea” (161°-162° RF) a Sud-Est di Ferletti (Gorizia), consentendo alla “Pescara” di estendere il suo settore di pertinenza – il quale assume così una maggiore e più solida sistemazione difensiva. Quando però il giorno 27 il 211° RF viene rilevato da reparti della “Sesia” (201°-202° RF), il fronte presidiato dalla “Pescara” si restringe alla strada che collega la parte meridionale di Novavilla (sl. Nova Vas, frazione del comune di Merna-Castagnevizza) alle località di Ferletti e Opacchiasella.

L'Ottava battaglia dell'Isonzo vede i reggimenti gemelli impegnati nel medesimo tratto di fronte a sud di Gorizia: l'obiettivo loro assegnato è l'occupazione di Novavilla e del tratto di strada che congiunge questa località ad Opachiasella. Occupato il paesino di Nova Vas, il giorno 11 la Brigata riceve l'ordine di avanzare verso Hudi Log (frazione di Merna-Castagnevizza): la grande pressione portata dai fanti italiani consente un avanzamento delle truppe che al giorno 15 distano appena 400 metri da Hudi Log.

Il 15 ottobre la “Pescara” viene sostituita dalla “Marche”, trasferendosi a Fogliano di Monfalcone (oggi Fogliano Redipuglia, Gorizia) dove riceve l'ordine di spostarsi a Nord, lungo il fiume Isonzo, a disposizione del IV Corpo d'Armata. Il giorno 21 i fanti sostituiscono i reparti della Brigata “Aosta” (5°-6° RF) nel settore di Plezzo (sl. Bovec), dove le unità si alternano in prima linea tra lavori di pattugliamento e rafforzamento delle trincee.

Anno 1917

Per i primi otto mesi dell'anno la “Pescara” si alterna tra prima linea e retrovie, continuando nella sua attività di pattugliamento e di rafforzamento delle posizioni. Dopo un periodo di riposo passato a Luico (sl. Livek), il 21 agosto i reggimenti raggiungono il settore compreso tra le frazioni di Drenchia (sl. Dreka) e Trinco, entrambe in provincia di Udine. Il giorno 27, mentre è in pieno svolgimento la Battaglia della Bainsizza (Undicesima dell'Isonzo, 17-31 agosto), rientra in prima linea sostituendo la Brigata “Abruzzi” (57°-58° RF). In quattro giorni di combattimenti, poco è il terreno guadagnato a fronte di perdite ingentissime: 1921 soldati e 51 ufficiali. Il 13 settembre la “Pescara” è sostituita dalla “Puglie” (71°-72°) per riordinarsi e riposarsi nelle retrovie.

Il 3 ottobre i reggimenti vengono trasferiti nuovamente in prima linea, sulle posizioni dell'Altipiano della Bainsizza. Qui sono ancora dislocati i fanti della “Pescara” quando l'esercito austro-tedesco lancia l'offensiva di Caporetto: la lotta è tenace, ed i reggimenti riescono inizialmente a catturare oltre 200 prigionieri (tra i quali si contano 4 ufficiali). Il 25 ha però inizio il ripiegamento, ed anche la Brigata comincia a retrocedere a scaglioni, portandosi nel Sud dell'odierna Slovenia.

Trovandosi ancora sulla riva destra dell'Isonzo quando vennero fatti saltare i ponti sul fiume all'altezza di Aiba (sl. Ajba) e Canale d'Isonzo (sl. Kanal ob Soči), la “Pescara” viene riunita a Senico (sl. Senik, insediamento nei pressi di Cosbana, sl. Kožbana) in attesa di attraversa il fiume a Plava (sl. Plave). Il giorno 26 viene raggiunto il fiume Torre, oltrepassato all'altezza di Lovaria (Udine). La pressione nemica impone di continuare il ripiegamento, che porta i reggimenti ad attraversare il 30 il fiume Tagliamento a Ponte della Delizia e Madrisio. Riunitasi nei pressi di Venegazzù (Treviso) il 3 novembre, alle dipendenze della 10a divisione, e quindi scesa successivamente a Vescovana (in provincia di Padova), qui la Brigata viene disciolta il 22 novembre.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. VII, Roma, Libreria dello Stato 1928, pp. 33-51.

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Brigata Pescara - 211° e 212° Fanteria
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Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi