Fanteria - 209° e 210° reggimento, brigata Bisagno

Scheda

Costituita nel marzo 1916 con battaglioni del 21°, 22°, 88° e 90° Fanteria.

Anno 1916
La Brigata si costituisce nella seconda metà del marzo a Castions di Strada (nell'Udinese), alle dipendenze della 27a divisione, dove attende ad un periodo di esercitazioni.
Alla metà del maggio, quando sugli Altipiani è già in corso l'offensiva austriaca voluta dal Capo di Stato Maggiore Generale Conrad von Hötzendorf, i reggimenti ricevono l'ordine di procedere per la Val d'Astico (nelle Prealpi Vicentine). Il 22 maggio, agli ordini della 9a divisione, la “Bisagno” è in linea a difesa del settore Pósina. Dopo alcuni ripiegamenti resi necessari dalla pressione nemica, a fine mese tutto il 209° nonché alcuni reparti del 210° e di altri reggimenti sono spostati a Monte Priaforà: la sua difesa è necessaria per garantire la tenuta della linea di tutta la divisione. Il 29 reparti del 209° sono costretti ad abbandonare le loro posizioni arretrando verso Monte Novegno e Monte Giove, da dove poi il giorno successivo tentano invano di riconquistare il terreno perduto. Durante il primo terzo di giugno si susseguono ripetuti attacchi avversari, che costringono ad una piccola rettifica del fronte, ma in generale essi non si concretizzano in netti vantaggi territoriali. Il 9 giugno, per permettere lo svolgimento di un'azione nell'Altipiano di Asiago, alla 9a divisione è assegnato il compito di tenere occupato il nemico nella conca d'Arsiero del Monte Summano; il 209° invece, sistemato a difesa della posizione dei Colletti, deve sostenere la 35a nel suo attacco verso Monte Priaforà. A metà del mese il reggimento è sostituito in linea, mentre il 210° procede con alcune sortite verso Case Meneghetti (una frazione di Bassano del Grappa, oggi Contrà Meneghetti), che ripeterà nei giorni seguenti. Verso la fine di giugno si manifestano i primi indizi della ritirata nemica: la “Bisagno” si spinge quindi sino al Monte Caviogio (Monte Caviojo, detto anche Monte Redentore), trovando però sbarrati gli accessi al Monte Cimone di Tonezza. Su queste posizioni gli uomini permangono diversi giorni, fra vari tentativi di ulteriori avanzamenti e lavori di rafforzamento della linea: sostituiti quindi dalla Brigata “Novara”, i reggimenti si radunano tra il 14 e il 20 luglio tra Velo d'Astico, Meda e Poggio Curegno (nel Vicentino).
Alcuni reparti del 209° rientrano in azione già dal 23 luglio, coadiuvando la “Novara” nei suoi attacchi al Monte Cimone: alla sera è espugnata la ridotta di quota 1230, mentre i continui sforzi nel tentativo di sfondare a quota 1217 – dove il nemico si è ritirato – non si giungono ai risultati sperati.
Con l'inizio di agosto il 210° e reparti del 209° sono sostituiti dalla “Sele”, muovendosi verso Centrale, Grumolo e Zugliano (sempre nel Vicentino), rimanendo a disposizione del comando della I Armata; il resto del 209° rimane sino al 7 agosto con la “Novara” sulle posizioni attorno al Monte Cimone.
La Brigata riunita è quindi tra il 12 e il 13 agosto sull'Altipiano di Asiago: qui vi rimane, alle dipendenze della 30a divisione, senza partecipare a nessuna azione sino a che, alla metà di ottobre, non scende a riposo nella zona Malga Cava-Campiello-Val di Gevano.
Tra la seconda metà del mese ed il 21 novembre la Brigata rimane di pattuglia sulle due rive della Val d'Assa. Giunto quindi l'ordine di trasferirsi in zona Carsica, a fine novembre la “Bisagno” si accantona presso Santo Stefano Udinese, alle dipendenze della 45a divisione, dove trascorre la restante parte dell'anno.

Anno 1917
A metà del gennaio i due reggimenti sono operativi nel settore compreso tra Dosso Faiti (conosciuto anche come “Dosso dei Faggi”) e Castagnevizza, assumendo il controllo della linea del fronte che va da quota 229 alle pendici nord di quota 309. Nella seconda metà del mese vengono sventati due attacchi nemici, mentre nei primi giorni di febbraio la Brigata è inviata a riposo.
Ad inizio marzo gli uomini sono di nuovo in linea nelle medesime posizioni, e fino all'inizio di maggio i due reggimenti alternano turni operativi e di riposo, mantenendo comunque una certa aggressività alimentata da frequenti colpi di mano. In occasione della X battaglia dell'Isonzo, la “Bisagno” è impegnata assieme agli uomini della “Barletta” in un'energica azione dimostrativa: il 14 maggio un battaglione giunge sotto le posizioni nemiche di quota 363, ma il suo slancio è arrestato dal fuoco delle mitragliatrici austriache. Quest'azione è ripresa il 23, con le truppe agli ordini della 28a divisione: nonostante il fuoco nemico, questa volta l'azione ha un qualche successo. Oltre alla posizione, gli uomini fanno propri numerosi prigionieri ed un largo numero di armi e munizioni. I violenti contrattacchi nemici, però, costringono le truppe a ripiegare già la sera stessa sulle loro posizioni di partenza. Il giorno dopo la Brigata è inviata di riposo a Sagrado (nel Goriziano): i giorni dell'offensiva sull'Isonzo hanno causato la perdita di 1848 uomini della truppa e 66 ufficiali.
Ad inizio giugno la “Bisagno” è di nuovo in linea nel settore Sablici (a sud del Lago di Doberdò)-ponte di San Giovanni, poi ai primi di luglio si accantona alle dipendenze della 2a divisione tra Breda di Piave e Vacil (nel Trevigiano).
Nella seconda metà di agosto la Brigata è operativa nei pressi di Oppacchiasella (sl. Opatje Selo, a sud di Nova Gorica), venendo dislocata in più punti fino al settembre quando, rilevati dalla “Catania”, il 209° e reparti del 210° sono tradotti nelle doline Platz-Bauer-Bild-Caverne e Garibaldi, mentre il resto del 210° nelle trincee a sud di Lukatic (nei pressi di Hudi Log, a ovest di Castagnevizza). In queste posizioni vengono costruite solide linee difensive fino a quando, a fine mese, la Brigata non è inviata a riposo nei pressi di Santa Maria la Longa (a nord di Palmanova), sotto il comando della 63a divisione.
Alla fine di ottobre, a seguito dei fatti di Caporetto, la “Bisagno” è costretta a ripiegare: il 30 passa il Tagliamento al ponte di Pinzano, mentre il 5 novembre è oltre il Piave – guadato a Ponte della Priula – agli ordini della 50a divisione; nella seconda metà di novembre la Brigata giunge infine nella zona compresa tra Montemerlo e Saccolongo (nel Padovano), dove attende alla sua riorganizzazione. Alle dipendenze della 30a divisione, il 10 dicembre la Brigata è in linea tra Monte Bertiaga e Montagna Nuova nel settore dell'Altipiano d'Asiago, dove gli uomini permarranno sino alla fine dell'anno.

Anno 1918
Agli ordini della 33a divisione, la “Bisagno” è alla fine di gennaio in linea nelle trincee che vanno da Cima Ekar a Busa del Termine (nella zona di Asiago): qui conduce alcune azioni in prossimità di Cima Valbella. Di riposo nella prima metà del marzo, dopo un periodo di trasferimento attende a Vigodarzere (sopra Padova) un periodo di istruzione.
Ad inizio giugno i reggimenti giungono nei pressi di Scorzé (nel Veneziano): allo scoccare dell'offensiva austriaca, la Brigata è, sotto il comando della 53a divisione, operativa sulla linea che va dalle Fornaci di Monastier al caposaldo di Monastier (nel Trevigiano). Il 17 le truppe sono chiamate improvvisamente in azione, agli ordini del XXIII Corpo d'Armata: loro obbiettivo è la linea del Fosso Gorgazzo, dove si vuole arrestare l'avanzata nemica e riconquistare quanto perduto. Dopo tre giorni di duri combattimenti, la sortita nemica è respinta, e rilevanti perdite sono inflitte agli attaccanti. Da parte sua, la “Bisagno” conta un totale di 943 caduti tra ufficiali e truppa. Nei giorni successivi, di nuovo alle dipendenze della 33a divisione, i due reggimenti si trasferiscono nei pressi di Losson come riserva divisionale. All'inizio di luglio gli uomini sono a Croce di Fossalta, destinati ad operare sul delta del Piave, dove si registrano infiltrazioni austriache. Fra il 3 e il 5 la “Bisagno” agisce tenacemente per tenere la linea, e finalmente tra la notte del 5-6 luglio può cominciare la sua vittoriosa avanzata: di fronte alla ritirata nemica, tutto il delta del Piave è liberato.
Tra la seconda metà del mese e la fine di agosto agli uomini è concesso un periodo di riposo finché, agli inizi di ottobre, non sono inviati – dopo un periodo di esercitazioni – a Paderno, in vista dell'ultima nostra offensiva. Tra il 27 e il 28 ottobre i due reggimenti oltrepassano il Piave presso Palazzon, il 30 espugnano Conegliano, mentre il 2 novembre guadano il Livenza entrando quindi a Rovereto in Piano. A Tauriano, il 4 novembre, giunge la notizia della firma dell'armistizio con le forze degli Imperi Centrali, che arresta la marcia della Brigata.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. VII, Roma, Libreria dello Stato 1928, pp. 3-13

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Brigata Bisagno - 209° e 210° Fanteria
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Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi