Fanteria - 19° e 20° reggimento, brigata Brescia

Fanteria - 19° e 20° reggimento, brigata Brescia

Scheda

Dall'inizio della guerra al 7 luglio, quando termina la I° Battaglia dell'Isonzo, la Brigata rimane di riserva nei pressi di Lucinico a sostegno della Casale che attacca il Podgora. Assegnata alla 21° Divisione prende parte alla II° Battaglia dell'Isonzo (18 luglio - 3 agosto 1915) partendo da Sdraussina contro le posizioni nemiche di Bosco Cappuccio con obiettivo lo sfondamento e la conquista di San Martino del Carso. L'eroismo dei suoi fanti è ben ricordato nella motivazione della Medaglia d'Argento concessa alla bandiera della Brigata. Ricostituita negli organici, la Brescia viene schierata alle pendici del San Michele che assale durante la IV° Battaglia dell'Isonzo (10 novembre - 5 dicembre 1915), col compito di conquistare le cime 3 e 4 del monte; più volte nuclei di soldati del 19° e 20° fanteria mettono piede sulle cime, ma i contrattacchi ed il tiro di sbarramento della artiglieria avversaria non permettono alcuna sosta. Quando termina la battaglia il San Michele è ancora in mano austriaca e la Brescia ha perso altri 2500 soldati.
Fino a maggio del 1916 la Brescia alterna i suoi reparti nel settore San Martino - San Michele, il 14 subisce un attacco, lanciato dagli austriaci a sostegno della loro offensiva in Trentino (Strafexpedition), che la costringe a ripiegare per diverse centinaia di metri; a sera con l'intervento di altre forze tutte le posizioni vengono riprese. Terminata l'offensiva austriaca in Trentino, a sostegno della nostra controffensiva, la Brigata riprende gli attacchi contro il San Michele ed il giorno 29 giugno viene pesantemente coinvolta dalla azione nemica attuata coi gas venefici, con perdite di oltre 1200 uomini. Rientrata in prima linea sempre sotto le trincee del San Michele, la Brescia partecipa alla VI° Battaglia dell'Isonzo (6 - 17 agosto 1916) assalendo per l'ennesima volta le cime 3 e 4; finalmente ad onta dei contrattacchi nemici, l'azione tentata il giorno 6 riesce e successivamente viene pure ampliata l'occupazione. Dopo un breve riposo, il 15 agosto concorre assieme alla Brigata Pinerolo ad attaccare le nuove posizioni avversarie nel settore Pecinka-Segeti, senza successo e subendo gravissime perdite. A settembre torna in linea di fronte a Castagnevizza, VII° ed VIII° Battaglia dell'Isonzo, operando con assalti alla baionetta nel tentativo di occupare elementi della difesa nemica, le perdite sono tali che alla IX° Battaglia dell'Isonzo (31 ottobre - 4 novembre 1916), partecipa solo con modesti reparti di combattenti. Nei primi mesi del 1917 alla Brigata non viene richiesto altro contributo e rimane nelle trincee di fronte a Castagnevizza, alternando i battaglioni. Prende parte attiva alla X° Battaglia dell'Isonzo (12 - 28 maggio 1917) attaccando a fondo il Fajti, la quota 432; alla fine della battaglia il fronte si trova tra le quote 432 e 464, tuttavia la nostra prima linea è in posizione precaria e continuamente battuta dalla artiglieria nemica. Sostituita da altre forze, la Brigata passa alle dipendenze della 49° Divisione che opera a sud della piazzaforte di Tolmino; durante la XI° Battaglia dell'Isonzo ha il compito di passare l'Isonzo di fronte al paese di Auzza, operando poi contro Okroglo; partecipa cioè alla conquista della Bainsizza. L'improvviso sfondamento del fronte a Caporetto trova la Brescia ancora sulla Bainsizza: inizia una difficile ritirata da quelle zone impervie e desolate, prima con un tentativo di resistenza sul Kobilek, poi sempre a contatto con le avanguardie avversarie. Arretra poi sul Tagliamento e quindi sulla destra Piave, dove arriva praticamente annientata.
La Brigata viene fatta proseguire per Parma ed alla fine di aprile 1918 è inviata in Francia, dove il 26 maggio entra in linea nel settore delle Argonne. Alla mezzanotte del 15 luglio (battaglia dell'Ardre), una tempesta di proiettili, molti a gas, si abbatte sulle posizioni della Brigata; dopo 4 ore di tale bombardamento, truppe scelte germaniche operano attacchi travolgenti, e la Brescia è costretta a retrocedere per non essere accerchiata, perché altri settori del fronte sui fianchi hanno ceduto. Dopo un periodo di riposo e riorganizzazione la Brigata è trasferita sul fiume Aisne dove partecipa in ottobre alla offensiva contro lo Chemin des Dames. Proseguendo nella avanzata supera anche l'ultima linea fortificata tedesca, la Hunding Stellung; dal fronte italiano giunge la notizia dell'armistizio, e ormai è chiaro che anche in Francia è una questione di giorni.
L'11 novembre 1918 al momento della resa della Germania: la Brigata Brescia quel giorno si trovava nel settore Les Mazures-Tremblois.
Paolo Antolini

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Documenti
Brigata Brescia - 19° e 20° Fanteria
Tipo: PDF Dimensione: 716.65 Kb

Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi

Pagina di storia da ricordare (Una)
Tipo: PDF Dimensione: 1.05 Mb

A. Alemanni, Una pagina di storia da ricordare - dalle memorie dello Stato Maggiore del 2° Corpo d'Armata Italiano in Francia. Estratto da "La Lettura - rivista mensile del Corriere della Sera", Milano, 1923.

Bibliografia
Riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-18: vol. II, Brigate di fanteria
Ministero della Guerra, Stato Maggiore del R. Esercito, Ufficio Storico
1925 Roma Provveditorato generale dello Stato