Fanteria - 143° e 144° reggimento, brigata Taranto

Scheda

Costituita il 7 giugno 1916 con elementi del 31°, 39°, 85° e 86° RF. Il 143° fu creato sin dall'aprile 1915, mentre il 144° era già attivo dal gennaio 1915 come 150° RF (Brigata “Trapani”). Il cambio di denominazione di quest'ultimo reparto venne deciso nel dicembre 1917, ma fu relativo solamente alla numerazione – non inficiando quindi né il personale né la Bandiera. Le due Medaglie di Bronzo concesse al 144° RF devono intendersi quindi attribuite al 150°, in quanto le azioni alle quali esse si riferiscono riguardano i combattimenti (del giugno ed agosto 1916) ai quali partecipò il 150° mentre era 144° (v. la scheda della Brigata “Trapani”, 149°-150° RF).

Anno 1916
All'inizio di giugno la Brigata si costituisce a Napoli con reparti reduci dalla Libia. Il 144° assume inizialmente la denominazione di 150° (che avrebbe conservato fino al 28 dicembre 1917).

Assegnata alla 48a divisione, all'inizio di agosto i reggimenti giungono a Villanova del Judrio (Udine) venendo immediatamente disposti in prima linea: dal giorno 4, infatti, era cominciata la “battaglia di Gorizia” (Sesta dell'Isonzo, 4-17 agosto). I tre battaglioni del 143° RF hanno l'obiettivo di attaccare le posizioni adiacenti al villaggio di Grafenberg, mentre il 150° è inviato a Valerisce (Gorizia). Per tutta la durata dei combattimenti la Brigata tenta di avanzare verso i rispettivi bersagli, ma senza successo. Al termine dell'impegno in prima linea i fanti del 150° vengono assegnati a lavori di rafforzamento delle trincee, mentre il 143° è trasferito in seconda linea per ragioni sanitarie e per riordinarsi.

Per tutto il mese di ottobre la Brigata alterna i due reggimenti fra turni in trincea e periodi di risposo.

A novembre, nel quadro della Nona battaglia dell'Isonzo (31 ottobre – 4 novembre) la “Taranto” è chiamata di nuovo ad agire contro le posizioni del Monte San Marco di Gorizia: il contrasto col nemico è aspro, e costa ai reggimenti 1593 soldati e 43 ufficiali. I giorni 5 e 6 novembre i reparti sono per questo inviati a riposo nell'area presso Cosbana (frazione del comune sloveno di Còllio, sl. Kožbana), alternandosi ancora fino alla fine dell'anno nel consueto tratto di fronte.

Anno 1917
Nei primi quattro mesi dell'anno la “Taranto” si alterna con la “Lambro” (205°-206° RF) sul medesimo tratto di fronte, finché alla fine di aprile non viene dislocata presso Moraro (Gorizia). In vista della Decima battaglia dell'Isonzo (12 maggio – 5 giugno) il 7 maggio la Brigata rientra in prima linea sulle posizioni verso il Monte San Marco di Gorizia, dove avrebbe concorso assieme alla “Lambro” alle imminenti operazioni: ancora una volta il combattimento si svolge con attacchi e contrattacchi, che causano ai due reggimenti la perdita di 1357 elementi della truppa e di 40 ufficiali.

Il giorno 27 la Brigata è inviata a riposo nel settore compreso fra i comuni di Pradis e Spessa (Udine). Gli uomini continuano ad alternarsi fra periodi in linea e momenti di riposo fino all'inizio di luglio, quando la “Taranto” è rilevata dalla “Re” (1°-2° RF), raggiungendo San Lorenzo di Nèbola (sl. Šlovrenc, frazione del comune di Còllio, Slovenia) dove passa agli ordini della 49a divisione.

Tra il 7 ed il 10 agosto la truppa è di nuovo in prima linea sulle posizioni del Monte San Marco di Gorizia, riprendendo l'avanzata nel più ampio quadro dell'Undicesima battaglia dell'Isonzo (17-31 agosto). Il 25 agosto i reggimenti sono rilevati da altre unità ed inviati a Pubrida, dopo aver perso in sei giorni di combattimento 712 uomini e 39 ufficiali.

Dopo aver fatto ritorno in trincea il giorno 30, la “Taranto” rimane in linea fino al 24 settembre poi, il 25 ottobre è inviata ad Oleis (Udine) dove – sotto il comando del 27° Corpo d'Armata – partecipa alla ritirata dall'Isonzo al Piave. Il giorno 27 viene schierata sulla riva destra del fiume Torre per imbastire una prima difesa nei confronti dell'avanzata nemica. L'indomani gli uomini raggiungono Udine, procedendo da qui su due colonne verso Martignacco e Codroipo (Udine). Dopo una strenua difesa operata all'altezza dei ponti di Codroipo, la Brigata continua nel suo ripiegamento: il 7 novembre è sul fiume Monticano, che difende per tutta la giornata. Il giorno 8 i reggimenti passano il Piave sul ponte di barche di Lovadina (Treviso), arrivando infine a San Vito d'Asolo il 12, dove ha finalmente inizio il riordino dei reparti che incorporano elementi della disciolta Brigata “Girgenti” (247°-248° RF).

Dopo una serie di spostamenti la “Taranto” giunge il 22 novembre a Possagno (Treviso), in prossimità dell'Altipiano dei Sette Comuni, assumendo nel periodo successivo la difesa di svariati settori.

Il 14 dicembre l'intera Brigata è fatta riunire a Pionca (Padova) al scopo di iniziare un intenso periodo di esercitazioni. Due settimane dopo (28 dicembre) il Comando Supremo ordina che il 150° RF venga rinominato, diventando il 144°.

Anno 1918
La “Taranto” rimane nel settore compreso fra Reschigliano e Codiverno (Padova) per un programma di esercitazioni fno alla seconda metà di marzo, quando viene dislocata tra Asolo e Riese (oggi Riese Pio X, Treviso).

In vista dell'ultima, grande offensiva avversaria (la Battaglia del Solstizio, 15-24 giugno), i fanti sono schierati a difesa di Caniezza (Treviso), dove rimangono fra il 15 ed il 19 giugno. Sostituiti dai reparti della “Cosenza” (243°-244° RF), i reggimenti vengono spostati a Castagnole, quindi a Nord del tratto ferroviario che collega Treviso a Montebelluna. Una repentina serie di spostamenti porta la Brigata a coprire tratti diversi del medesimo fronte, finché alla metà di luglio non viene chiamata a sostituire la “Re” (1°-2° RF) nel settore compreso fra il Monte Tomba ed il Monfenera (Prealpi bellunesi). Fra l'agosto ed il settembre queste Brigate si alternano in turni al fronte e periodi di riposo, finché il 28 ottobre – in vista dell'attacco finale contro l'esercito austro-ungarico – la “Taranto” non è richiamata in trincea in luogo della “Re”.

Il 1° novembre i reggimenti si collocano presso la conca di Alano di Piave (Belluno) per seguire il movimento della Brigata “Gaeta” (263°-264° RF) che marcia sulla strada che collega Quero a Feltre (Belluno). Il giorno 2 la “Taranto” riceve l'ordine di procedere verso Zorzoi (Belluno) al fine di impedire il transito di colonne nemiche incanalate nella Val Cismon. Nel momento in cui l'unità di testa, formata dal 143° RF, tocca Pedavena (Belluno), viene fatta bersaglio del tiro dell'artiglieria austro-tedesca. Infranta la resistenza nemica, la sera del 3 novembre la Brigata arriva a Zorzoi. È qui che i soldati ricevono la notizia della firma dell'armistizio di Villa Giusti.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. VI, Roma, Libreria dello Stato 1928, pp. 65-85

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Brigata Taranto - 143° e 144° Fanteria
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Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi