Fanteria - 139° e 140° reggimento, brigata Bari

Fanteria - 139° e 140° reggimento, brigata Bari

Scheda

La Brigata si costituisce l’1 marzo 1915 con battaglioni provenienti dal 10° e 47° fanteria

Anno 1915
La Brigata il 12 giugno si trasferisce nelle vicinanze di Udine alle dipendenze della 28° divisione; il 21 luglio è destinata a sostituire in linea la Brigata Regina (II° Battaglia dell’Isonzo), il 23 luglio deve intervenire per respingere un improvviso attacco alla quota 170 di Sdraussina. Nei giorni seguenti la Bari opera in modo dimostrativo per attirare su di se il fuoco nemico, obiettivo è il Bosco Cappuccio; il 25 luglio attacca a fondo la quota 275 del monte San Michele , raggiungendola col 139° fanteria: la quota è mantenuta sino al contrattacco austriaco. Scesa a riposo il 27 luglio, vi rimane sino al 27 agosto, quindi torna in linea nel settore di San Martino del Carso, sostituendo nelle trincee la Brigata Sassari.
Il 21 ottobre la Bari ha come obiettivo le difese nemiche ad ovest del paese di San Martino del Carso; l’attacco ad ondate si infrange contro le munitissime difese avversarie, sino al 25 vengono tentate sortite all’arma bianca, sempre ricacciate indietro, le enormi perdite subite dalla Brigata ne consigliano un momentaneo ritiro nelle retrovie. Ripresa l’azione, il 4 novembre elementi del 139° riescono a penetrare nella prima linea avversaria ed a mantenerla sul contrattacco, gli austriaci debbono perciò arretrare la loro linea davanti a San Martino. Rilevata dalla Brigata Regina, la Bari scende a riposo sino a fine anno.

Anno 1916
Rimasta a riposo sino a marzo, la Brigata Bari viene poi inviata nel settore del Sabotino, dove sostituisce la Brigata Toscana. L’offensiva di primavera (Strafexpedition) lanciata a metà di maggio dagli austriaci sugli altipiani trentini, obbliga la Bari a trasferirsi sotto le pendici dell’altipiano d’Asiago pronta ad arginare ogni sfondamento nel settore della Val Frenzela. Iniziatosi in giugno il nostro contrattacco, riceve il compito di superare il pianoro della Marcesina e conquistare il monte Confinale; riuscito l’attraversamento della piana sotto il tiro della artiglieria nemica, le truppe sono arrestate da robusti reticolati nella zona di Malga Mandrielle, la Brigata è quindi costretta ad arrestarsi.
Il 25 giugno il nemico opera un altro aggiustamento della sua linea ed arretra parzialmente, la Brigata cerca di sfruttare il momento e riprende ad avanzare: il monte Fiara è conquistato, Colombara e Zingarella solo avvicinati, la Bari ha perso dal 7 giugno al 12 luglio 64 ufficiali e 1855 soldati. Dopo un periodo di riposo, la Brigata ritorna sull’Isonzo, sotto la quota 144 appena oltre Monfalcone.
Il 10 ottobre si riaccende la lotta, il 139° opera a destra di detta quota, il 140° a sinistra; la colonna di sinistra sfonda e sopravanza la quota 144, la destra raggiunge il vallone e Jamiano, poi viene contrattaccata e respinta; sono giorni di scontri con fasi alterne, la Bari riceve l’ordine di sistemarsi a difesa delle conquiste fatte.
Ma il 31 ottobre si riprende l’azione per la completa conquista della quota 144: dopo una lunga preparazione d’artiglieria le colonne trovano poca resistenza, la quota 144 è praticamente raggiunta, mancano pochi elementi di trincea quando l’azione viene sospesa per i successi di un’altra colonna attaccante contro la quota 208 nord, che rendono altri sacrifici della Bari inutili. La Brigata passa a riposo sino a fine anno.

Anno 1917
Sino a maggio opera turni di trincea e riposo, poi passa alle dipendenze della 33° divisione; obiettivo da raggiungere è il paese di Selo per le quote 241, il 139° e 247, il 140°: dopo 4 giorni di battaglia solo la quota 241 viene mantenuta.
Dopo un altro tentativo il giorno 27 maggio andato a vuoto, col nemico che tenta di approfittare della situazione contrattaccando su tutta la linea, respinto con gravi perdite dalla Bari, la Brigata passa a riposo.
Il 9 giugno, rinfrancata nelle forze la Bari torna nello stesso settore e rileva la Padova; il 5 luglio con un colpo di mano conquista un piccolo caposaldo nemico situato nella dolina Kurbis.
Il 15 luglio il 140° fanteria partecipa ad una azione contro la quota 241 per allargarne l’occupazione, il contrattacco nemico riprende tutte le posizioni perdute.
Con la XI° Battaglia dell’Isonzo, il 18 agosto, vengono di nuovo attaccati gli obiettivi dei mesi precedenti, la Bari deve puntare ancora su Selo, Stari Lokva e quota 326; la colonna della 61° divisione viene formata dalla Brigata Granatieri e da alcuni battaglioni del 139° e 140°, le restanti truppe sono di riserva. Sferrato l’attacco, un battaglione della Bari sorpassa quattro ordini di trincee; contrattaccato arretra senza cedere completamente ed il giorno dopo, raggiunto dalle riserve, riparte e conquista il paese di Selo, mentre a destra i Granatieri si avvicinano a Stari Lokva. Dopo altri tentativi di avanzata che il nemico contrasta efficacemente, la Bari torna a riposo, rilevata dalla Siena. Sino al 23 ottobre non accadono rilevanti scontri, poi la situazione creatasi in seguito alla sfondamento di Caporetto, obbliga il nostro comando supremo ad ordinare l’abbandono del Carso e l’arretramento al Tagliamento, poi al Piave che raggiunge il 6 novembre a San Donà. Schieratasi sulla destra del fiume, concorre ad arrestare il nemico che tenta più volte di sfondare la linea di difesa della 3° armata. Il 4 dicembre la Brigata viene trasferita a Bassano e sale poi sul Grappa nel settore di Osteria il Lepre – monte Asolone.

Anno 1918
La Brigata opera con la 51° divisione per la conquista dell’Asolone, che viene tentata il 14 gennaio; in un primo tempo le quote che fanno da caposaldo al monte sono prese, ma il giorno dopo il contrattacco austriaco le riconquista. Passata a riposo, rientra nel settore Col Moschin – Nosellari, dove rimane sino a giugno. Scatenatasi la grande battaglia del Solstizio il nemico, il 15 giugno, riesce a sfondare lo schieramento della Bari in prossimità del monte Asolone, circoscritto dal pronto accorrere delle riserve, nel pomeriggio si presenta un altro punto di crisi presso l’Osteria il Lepre; la nostra linea deve arretrare e lo fa con ordine e energia: i successivi tentativi nemici di passare sono tutti respinti.
Il 23 comincia il contrattacco delle brigate italiane, la Bari riprende tutte le posizioni perdute nei primi giorni della battaglia. L’ultima offensiva, Vittorio Veneto, vede la Brigata ancora sul Grappa, nel settore Col della Berretta – Col Bonato; il 24 ottobre tre colonne del 139° puntano sul Col della Berretta, una centralmente e due ai lati; la colonna di destra, superato il caposaldo austriaco di quota 1520, punta sulla cima del colle e lo conquista, poco dopo arriva anche la centrale, mentre quella di sinistra occupa Casera Col del Vecchio e procede oltre.
Il 25 il nemico manda avanti tutte le sue riserve e riprende le posizioni perdute. Nei giorni seguenti i tentativi della Bari si infrangono contro l’ostinata resistenza avversaria. Sostituita dalla Brigata Forlì, passa a riposo presso Bassano, dove si trova anche il giorno dell’armistizio.

Paolo Antolini.

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Documenti
Brigata Bari - 139° e 140° Fanteria
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Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico, Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929, 8 volumi