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Fanteria - 125° e 126° reggimento, brigata Spezia

Schede

Costituita il 1° marzo 1915 con battaglioni del 21° e 22° fanteria.

Anno 1915

Proveniente dalla Toscana, il 24 maggio la Brigata viene riunita a Spilimbergo (Pordenone) alle dipendenze della 32a divisione. All'inizio del mese successivo, la “Spezia” è dislocata in prima linea nel settore di Planina (frazione del comune di Postumia, sl. Postojna). Il giorno 16 – posti temporaneamente agli ordini della 3a divisione – alcuni reparti del 126° ed il 125° RF sono chiamati ad attaccare la quota 383 nei pressi di Plava (sl. Plave), che viene conquistata perdendo però 894 uomini della truppa e 18 ufficiali. L'indomani il I battaglione del 126° cattura un ricovero nemico, facendo prigionieri ed impadronendosi di un intero deposito di munizioni. Alla fine del mese la “Spezia” riesce ad avanzare fino alle pendici sud-occidentali del Monte Cucco (sl. Kuk).

Nel luglio i reggimenti sono divisi tra i settori di Kambresko (dove alcuni reparti del 125° presidiano un tratto di fronte) e del Monte Sabotino (sl. Podsabotin), dove il 126° ed i restanti battaglioni del 125°, alle dipendenze della 3a divisione, attaccano il nemico.

Alla fine di settembre la “Spezia” viene collocata a riposo tra Poianis e Craoretto (una frazione del comune di Prepotto, Udine) fino alla seconda metà di ottobre, quando ritorna in prima linea.

All'inizio di novembre partecipa alla fase finale della Terza battaglia dell'Isonzo, attaccando il settore di Globna, ma senza troppa fortuna. Migliori sono i risultati colti dal I e III battaglione del 125° che – alle dipendenze della Brigata “Ravenna” (37°-38° RF) – conquistano parte del villaggio di Zagora e del trincerone antistante, catturando inoltre 10 ufficiali, 306 soldati e molto materiale – a fronte della perdita di 23 ufficiali e 480 appartenenti alla truppa. Per le azioni svolte in queste giornate, al 125° RF è conferita la Medaglia di Bronzo al VM. L'offensiva continua e vede ancora la “Spezia” protagonista in attacchi contro le posizioni del Kuk e di Zagora, che portano alla cattura di altri 264 prigionieri (tra cui 4 ufficiali). Alla metà del mese giunge infine il trasferimento nelle retrovie, con la Brigata che viene sostituita dalla “Firenze” (127°-128° RF) mentre si reca nuovamente a Poianis. Dopo qualche giorno speso in seconda linea, il 125° RF torna all'attacco a fine novembre, raggiunto ad inizio dicembre anche dal reggimento gemello. Con l'8 dicembre, alla Brigata è nuovamente concesso un brevissimo periodo di pausa dai combattimenti, speso nella zona compresa tra Orzano e Premariacco (Udine).

Il 21 dicembre due battaglioni del 125° sono chiamati nuovamente in linea nel settore di Globna, mentre il resto degli uomini continua il suo periodo di riposo in provincia di Udine.

Anno 1916

A capodanno il comando della Brigata assume la difesa del settore di Plava: in questa zona i reggimenti si alternano in prima linea fino alla metà di maggio, quando la “Spezia” passa agli ordini della 33a divisione presso la conca di Bergogna (sl. Breginj, frazione di Caporetto). Questo impegno dura solo pochi giorni, in quanto già il 21 maggio comincia il lungo trasferimento degli uomini dal fronte isontino a quello alpino, che viene raggiunto dieci giorni dopo quando, all'altezza di Santa Maria, frazione di Camisano Vicentino, si completa il passaggio alle dipendenze della 23a divisione. Nella seconda metà di giugno i reggimenti vengono inviati in prima linea: dopo alcuni spostamenti, la Brigata sostituisce la “Lombardia” (73°-74° RF) nel sottosettore di Asiago, dislocandosi presso le pendici orientali del Monte Rasta, sotto il comando della 28a divisione. L'11 luglio ancora un cambio di divisione: con la 29a la Brigata partecipa ad un'azione contro lo stesso Rasta. I tre distinti tentativi di conquistarlo costano ai reggimenti una perdita complessiva di 1324 soldati e 44 ufficiali. Dopo un ultimo attacco a carattere dimostrativo, la “Spezia” torna alle dipendenze della 28a divisione, finché il 9 agosto non è inviata alla Bocchetta di Campo Rossignolo a disposizione del comando della 1a Armata.

Il giorno successivo i reggimenti vengono riuniti a Cogollo del Cengio (Vicenza), da dove comincia il tragitto di ritorno verso il fronte isontino, che viene raggiunto nella prima metà di settembre. Il giorno 21 il 126° RF è di nuovo nelle trincee del Carso, presidiando il tratto di fronte compreso fra le pendici occidentali del Nad Logem e la località goriziana di Devetachi.

La Brigata opera nuovamente nella sua interezza nell'ottobre, sempre nel settore Nad Logem-Devetachi. Il giorno 12 il 126° RF, accortosi dello scarso presidio austro-ungarico tenuto nei pressi di Loquizza (sl. Lokvica, frazione del comune sloveno di Merna-Castagnevizza, sl. Miren-Kostanjevica), avanza riuscendo a prendere possesso delle trincee nemiche.

Dall'inizio di novembre la “Spezia” è impegnata nella Nona battaglia dell'Isonzo (31 ottobre – 4 novembre), conquistando la trincea nemica detta “Zero”, la dolina 172 e le quote 278 e 291 del monte Pecinka. I fanti della Brigata riescono a resistere ai pesanti contrattacchi austro-ungarici, difendendo le posizioni conquistate, perdendo però nel giro di pochissimi giorni 1653 soldati e 50 ufficiali. Il 6 novembre la “Spezia” viene sostituita dalla “Pisa” (29°-30° RF): raggiunto il comune di Chiopris-Viscone (Udine), là passa alle dipendenze della 28a divisione. Alla metà del mese viene posta agli ordini della 7a divisione, che la impiega nel settore di Tolmino (sl. Tolmin) per sostituire in prima linea gli uomini della Brigata “Re” (1°-2° RF). Qui i reggimenti si alternano nel presidio delle trincee fino alla fine dell'anno.

Anno 1917

Fino al mese di ottobre la “Spezia”, passata nel frattempo agli ordini della 7a divisione, alterna momenti in linea a turni di riposo sempre nel medesimo settore. Il 24 ottobre l'inizio della controffensiva austro-tedesca vede duramente impegnata la Brigata, che viene travolta e quasi completamente distrutta dall'avanzata del nemico. Le poche unità rimaste tentano un'ultima, disperata resistenza: ulteriormente decimate, il giorno 28 sbarrano il ponte sul fiume Torre, ma già alla sera viene ripreso il ripiegamento sul Tagliamento, attraversato all'altezza di Casarsa della Delizia (Pordenone). Giunta a Brentelle di Sotto (una piccola località nei pressi di Padova), alla fine di novembre i reparti sopravvissuti della “Spezia” si ritrovano alle dipendenze della 19a divisione in Emilia, tra Parma e Borgo San Donnino (l'odierna Fidenza), dove viene comunicato loro, il giorno 29, lo scioglimento della Brigata.

Anno 1918

Il 15 ottobre la “Spezia” viene ricostituita in Macedonia e posta alle dipendenze della 35a divisione: dislocata presso Prilep (Прилеп), qui vi rimane fino alla data dell'armistizio, senza partecipare ad alcuna azione bellica.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. V, Roma, Libreria dello Stato 1927, pp. 195-213.