Fanteria - 121° e 122° reggimento, brigata Macerata

Scheda

Costituita il 1° marzo 1915 dai depositi del 12° e 93° Fanteria.

Anno 1915
La Brigata è inviata a Fogliano, oltre l'Isonzo, nel luglio: a fine mese è già in linea assieme agli uomini della “Savona” contro le alture di Redipuglia.
Alla fine di agosto gli uomini della “Macerata” vengono sostituiti, portandosi dapprima a Cassegliano e poi a Villa Vicentina (sulla riva destra del fiume Isonzo). Dopo un periodo trascorso fra esercitazioni e lavori di sistemazione difensiva, l'8 novembre la Brigata è di nuovo operativa nel settore di Castelnuovo del Carso (vicino Sagrado, verso il Monte San Michele) al posto della “Bologna”.
In occasione della IV battaglia dell'Isonzo la Brigata è chiamata a conquistare le trincee cosiddette «rocciosa», «dei Morti» e «Razzi»: l'impiego in linea, che dura fino al 14 dicembre, costa alla truppa la perdita di oltre 2800 uomini. Inviata di riposo nell'Udinese, presso Campolongo Tapogliano, la “Macerata” trascorre qui il resto dell'anno.

Anno 1916
Durante la prima parte dell'anno, la Brigata si alterna fra turni in linea e periodi di riposo nel consueto settore di Castelnuovo. Passata agli ordini del XIII Corpo d'Armata, in occasione della battaglia per Gorizia la “Macerata” compie azioni di alleggerimento. Diminuita la pressione nemica, la Brigata comincia il 10 agosto un'avanzata che porta alcuni reparti del 121° a toccare l'abitato di Opacchiasella (sl. Opatje Selo), mentre il 122° giunge sulle pendici occidentali di Nova Vas (it. Novavilla), poco più a sud. Ostacolata dalle difese austriache ancora intatte, la truppa si arresta sulle posizioni conquistate, prima di essere sostituita dagli uomini della “Marche” ed essere trasferita il 17 agosto tra Campolongo Tapogliano ed Aiello del Friuli, per usufruire di un periodo di riposo.
In vista della VII battaglia dell'Isonzo gli uomini vengono schierati nel settore di Doberdò del Lago. La loro azione continua sino al 24 settembre, quando sono mandati a riposo presso Romans d'Isonzo. Rientrati in linea fra il Vallone di Bonetti (sopra il Lago di Doberdò) e Pachilisce (a nord-est di Doberdò del Lago) nella prima metà di ottobre, la Brigata partecipa alle operazioni della IX battaglia dell'Isonzo senza però conseguire alcun tipo di risultato. Stremata dal combattimento, la truppa è inviata a Vermegliano, presso Ronchi (oggi Ronchi dei Legionari), e quindi trasferita in Vallagarina, in Trentino: qui, alle dipendenze della 37a divisione, entra in linea per difendere il sottosettore di Brentonico.

Anno 1917
La Brigata trascorre tutto l'anno in Vallagarina, dove alterna i suoi reparti fra turni in linea e periodi di riposo, nonché fra attività di pattuglia e lavori di sistemazione del fronte.

Anno 1918
Dopo un periodo di riposo trascorso fra Avio e Sabbionara, nel marzo la Brigata è operativa sul Monte Altissimo, nelle Prealpi Giudicarie.
Tra il maggio ed il giugno gli uomini sono impegnati in un periodo di esercitazioni a Valeggio sul Mincio, nel Veronese, quindi in vista della Battaglia del Solstizio sono trasferiti nel Trevigiano. Il 19 giugno la “Macerata” è in linea con il 122° tra San Biagio di Callalta e Rovaré. Il 24 la truppa raggiunge il Piave, inviando alcuni reparti sulla sua riva sinistra. Fino al lancio della nostra ultima offensiva, i reggimenti si alternano qui fra le posizioni di prima e seconda linea, compiendo anche diverse ricognizioni sugli isolotti del fiume.
L'ultima battaglia della Grande Guerra vede la “Macerata” protagonista di un'avanzata che la porta dal Piave, passato il 27 ottobre alle Grave di Papadopoli, fino al Tagliamento; il 4 novembre la sua marcia è arrestata dall'armistizio a San Vito al Tagliamento. Quest'azione, assieme ad altre compiute sul Carso nel 1916 e sul Piave in occasione della Battaglia del Solstizio, è citata nella motivazione per la concessione della Medaglia d'Argento alle Bandiere dei reggimenti: «Con costanza pari all'ardimento, sostennero, per più giorni, violenti poderosi attacchi del nemico e si distinsero brillantemente nella controffensiva, onde l'invasore fu ricacciato al di là del Piave. La loro fede nella vittoria e la saldezza morale delle loro truppe rifulsero ancora al passaggio glorioso del fiume, nonostante la violenta reazione avversaria (Piave, 19-26 giugno 1918; Piave-Livenza-Tagliamento, 24 ottobre-3 novembre 1918)».

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. V, Roma, Libreria dello Stato 1927, pp. 155-160

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Documenti
Brigata Macerata - 121° e 122° Fanteria
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Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi