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Alberto Fabbri detto/a Cri Cri

29 maggio 1898 - [?]

Scheda

Alberto Fabbri, «Cri Cri», da Antonio ed Ernesta Orlandi; nato il 29 maggio 1898 a Bologna; ivi residente nel 1943. Operaio tornitore.
Iscritto alla FGSI dal 1915 al 1921, nel 1917 fu condannato dal tribunale militare di Brescia a 2 anni di reclusione per diserzione dall'esercito.
Nel 1920 fu segretario di sezione dei giovani socialisti a Bologna e con la scissione di Livorno aderì al PCI.
Arrestato dai carabinieri nell'estate 1922 per essersi difeso con le armi da un attacco squadristico e posto in libertà provvisoria si recò a Roma nell'agosto 1922 dove trovò occupazione in una fabbrica come operaio.
Nel 1923 espatriò in Francia. Il 9 febbaio 1924, mentre si trovava esule in Francia, fu condannato a 24 anni per l’attentato contro il caffè Librenti.
A causa della condanna ricevuta in contumacia, dalla Francia il partito lo fece trasferire in URSS. A Mosca, dove rimase per tre anni, frequentò la scuola di partito.
Rimpatriato clandestinamente in Italia per svolgere lavoro di organizzazione nella zona di Livorno, fu arrestato nel 1926. Deferito alla Commissione provinciale il 27 novembre 1926 fu condannato a 5 anni di confino che scontò alle Tremiti (FG).
In questo periodo fu altresì rinviato al Tribunale speciale con sentenza istruttoria del 29 febbraio 1928 e condannato, il 27 giugno 1928 a 9 anni, 10 mesi e 12 giorni di reclusione per creazione di esercito rivoluzionario, cospirazione, propaganda, istigazione alla lotta armata contro le classi borghesi e il PNF.
Scontò 7 anni della pena inflittagli e un periodo di segregazione nel penitenziario di Porto Azzurro (LI). Fu rimesso in libertà, in seguito ad amnistia e indulto, il 28 novembre 1932.

Dopo l’8 settembre 1943 prese parte alla lotta di liberazione sull'Appennino modenese. Militò nella brigata Corsini della div Modena. Dopo il passaggio del fronte, fu impegnato al centro partigiano di Pescia (PT).
Riconosciuto partigiano dal 10 novembre 1943 al 30 aprile 1945. [AR]