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Erede latino

1917

Schede

Dal 20 maggio al primo luglio 1917 Silverio Montaguti espone l'Erede latino alla mostra che l'Associazione per le Arti Francesco Francia organizza annualmente nelle sale di Palazzo Bentivoglio. L'opera, un busto in gesso raffigurante la testa di un giovane soldato con elmetto, farà parte degli acquisti fatti dal Comune di Bologna a esposizione conclusa. La proposta di acquistare alcune tra le migliori opere presentate a tale manifestazione si deve all'Ufficio di Edilità e Arte che, in una lettera al sindaco e alla giunta municipale datata 5 giugno 1917, motiva l'iniziativa ricordando che l'amministrazione avrebbe curato gli interessi artistici della città, «riconoscendo nell'arte un mezzo nobilissimo di elevazione spirituale del proletariato». Infatti le vicende di quegli anni avevano ostacolato questo programma, concedendo soltanto di seguire la tradizione delle amministrazioni passate nell'assegnare premi alle opere più meritevoli esposte in mostra. L'Ufficio sottolinea comunque come la maggiore ricchezza in denaro di tali premi attesti il grande amore con cui l'attuale amministrazione incoraggia gli sforzi dei giovani artisti. A conclusione della lettera l'Ufficio evidenzia lo scopo di tale progetto: fondare una Galleria Comunale d'Arte Moderna.

Nella seduta consigliare del 6 giugno la giunta aderisce in massima alla proposta presentata dall'Ufficio di Edilità e Arte e istituisce una apposita commissione presieduta dall'assessore Oddone Scabia e formata da Mario Dagnini, Angelo Brighenti e Giulio Fantini. Il 30 giugno, in adempimento al mandato affidatogli, i commissari propongono al sindaco Francesco Zanardi l'acquisto di alcuni lavori dividendoli in due categorie: opere scelte fra i soli artisti bolognesi e opere scelte fra tutti gli artisti espositori. Nel primo gruppo vengono selezionati, oltre all'Erede latino di Montaguti, i pittori Alfredo Protti con l'olio Ritratto e Guglielmo Pizzirani con Figure in ambiente. Gli artisti selezionati nel secondo gruppo sono lo stesso Pizzirani, con un'opera dal titolo omonimo alla precedente e gli scultori, Leo Guerrini con la statua in gesso Fanciulla ed Ercole Drei con il bronzo Sfinge. Tutti questi lavori vengono scelti all'unanimità tranne la scultura di Montaguti che non ottiene il voto favorevole di Giulio Fantini. L'11 luglio la giunta delibera l'acquisto di tutte e tre le opere appartenenti alla categoria dei soli artisti bolognesi a condizione che la spesa non superi complessivamente lire mille così distribuite: 600 lire a carico effettivo del Comune e 400 lire della Società Francesco Francia. L'ingegnere capo Carpi comunica il 2 agosto che il Comune deve ancora provvedere al pagamento di 300 lire a ciascuno degli artisti Montaguti e Pizzirani mentre la Francesco Francia ha già liquidato con 400 lire il Protti. Il gesso di Montaguti entra così a far parte delle collezioni della nascente Galleria d'Arte Moderna. Nel 1916 infatti la contessa Nerina Armandi Avogli lascia in eredità al Comune di Bologna Villa delle Rose con lo scopo di istituire tale galleria d'arte. Inaugurata nel 1925 viene completamente riordinata nel 1936. Per l'occasione Guido Zucchini cura la pubblicazione di un catalogo dove la scultura di Montaguti è inventariata come Eroe latino. Titolo ulteriormente modificato in Testa di soldato come testimonia la catalogazione del 1975 di Franco Solmi. 

Gesso, 45 x 24 x 33 cm. Bologna, MAMbo - Galleria d'Arte Moderna, Collezioni storiche.

Federica Fabbro

Testo tratto da: F. Fabbro, Silverio Montaguti (1870 - 1947), Bononia University Press, 2012. Fonti: Bologna, Archivio Storico dell'Associazione Francesco Francia, Faldone 1917 - 1920; Bologna, Archivio Storico Comunale, Titolo XIV, Rubrica 2, anno 1917. Bibliografia: Mostra Francesco Francia nel Palazzo Bentivoglio, “Il Comune di Bologna”, maggio 1917; La mostra del Francia, “Il Resto del Carlino”, 18 maggio 1917; Esposizione di Belle Arti “Francesco Francia”, “L'Idea Nazionale”, 9 giugno 1917; Esposizione di Belle Arti Francesco Francia, “Il Resto del Carlino”, 22 luglio 1917; Catalogo della galleria d'arte moderna, Villa delle Rose, a cura di G. ZUCCHINI, Bologna, 1936, p. 9; Opere del ventesimo secolo nelle raccolte comunali d'arte, a cura di F. SOLMI, Bologna, Grafis, 1975, p. 205; F. FABBRO, Silverio Montaguti un artista ritrovato, tesi di laurea, relatore Prof. M. DE GRASSI, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 2007 – 2008, pp. 101 – 103.