Entra in vigore la Costituzione Italiana

Entra in vigore la Costituzione Italiana

1 Gennaio 1948

Scheda

Io oso fare l'auspicio, onorevoli colleghi, che anche qui, in questa più larga cerchia ed in aperto dibattito, si rinnovi e prolunghi quel nobile e confortevole spettacolo di solidarietà spirituale e nazionale che, non dimentica delle idealità politiche e sociali cui diversamente si appellano i vari partiti, pur riesce ad affratellarli nel compito di dare alla democrazia repubblicana italiana un suo primo, solido, certo - se anche ancor perfettibile - bastione di legalità. E che in tal modo, sia pure dopo dibattiti lunghi ed anche appassionati, la Costituzione abbia il suggello - se non dell'unanimità dell'Assemblea - per lo meno di un tale numero di voti da dare garanzia anche ai più sospettosi e malvolenti che la nostra legge fondamentale, somma di libertà già raggiunte ed avviamento ad altre, maggiori, di sociale contenuto che essa appena delinea, non sara frutto d'una vittoria di parte.

(Umberto Terracini - Discorso di insediamento a Presidente dell'Assemblea Costituente,

seduta dell'8 febbraio 1947)

L'Assemblea Costituente, eletta il 2 giugno 1946 in occasione dell'andata alle urne per il Referendum costituzionale, si era riunita per la prima volta il 25 giugno successivo, e aveva nominato al suo interno una "Commissione per la Costituzione" composta di 75 deputati (per questo detta "Commissione dei 75"), incaricata di stendere il progetto generale della Carta Costituzionale. Come Presidente dell'Assemblea Costituente era stato eletto Giuseppe Saragat, sostituito poi da Umberto Terracini l'8 febbraio 1947.

Il progetto elaborato dalla Commissione, presentato all’Assemblea nel febbraio 1947, fu sottoposto a dibattito e modifiche fino al dicembre successivo. Il testo venne anche esaminato da un consulente linguistico, perché era sentire comune l'idea di redarre una carta comprensibile il più possibile ai cittadini italiani, ancora per ampia percentuale analfabeti. Dopo 375 sedute pubbliche il testo finale fu votato a scrutinio segreto il 22 dicembre 1947, ottenendo 453 voti favorevoli su 515 presenti e votanti, e 62 voti contrari. Era nata la nuova Costituzione della Repubblica Italiana.

Le firme ufficiali vennero apposte il 27 dicembre, e furono tre: quella del Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, del Presidente dell'Assemblea Costituente Umberto Terracini e del Presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi.

La Costituzione venne poi pubblicata in un numero straordinario della Gazzetta Ufficiale dello stesso 27 dicembre, n. 298, ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948.

La stampa italiana diede l'informazione, ma con molta parsimonia.

Il "Corriere della Sera" di sabato 27 dicembre reca in prima pagina un grande titolo "Oggi De Nicola firmerà la nuova Costituzione". L'articolo, in posizione centrale, su tre brevi colonne, fornisce in 22 righe le informazioni basilari sulla cerimonia prevista alle ore 17 del giorno seguente, per poi passare ad altre informazioni sull'attività parlamentare e di governo, ed informa che "le cerimonie ufficiali con le quali in tutto il Paese sarà sollennizzato [sic] l'avvenimento sono state anticipate alla data del 31 dicembre. Probabilmente, subito dopo, il Capo dello Stato darà lettura di un messaggio al popolo italiano, in cui si esaltano i valori della democrazia e la nuova Costituzione".

Sempre il "Corriere della Sera" il 1° gennaio apre la prima pagina con un articolo centrale dal titolo "La nuova Costituzione in vigore da stamane". Nelle prime righe si dice appunto che la Costituzione entra in vigore "alle ore 0,1 di stanotte", e che "tutti i cittadini e gli organi dello Stato sono tenuti ad osservarla fedelmente". La parte dedicata all'evento chiude subito con l'annuncio che non sono previste speciali cerimonie.

E la stampa bolognese come si comportò?

Il "Giornale dell'Emilia", principale quotidiano felsineo di quel momento (uscì con quel titolo tra il 17 luglio 1945 e il novembre 1953, per poi ritornare a chiamarsi "Il Resto del Carlino") esce il sabato 27 dicembre con un grande titolo in prima pagina: "Oggi De Nicola firma il testo della Costituzione", ma la notizia è data solo oltre la metà della prima colonna, sotto un titoletto intermedio decisamente fuorviante (Dissidi alla C.G.I.L.). La notizia è quella sinteticissima già vista sul "Corriere della Sera": in tutto 25 righe, in cui si precisa che "Il 31 dicembre presso ogni prefettura i prefetti consegneranno solennemente ai sindaci una copia della Costituzione che dovrà restare affissa per un anno nell'albo comunale", e che la firma "sarà presenziata dal presidente del Consiglio e dai ministri oltrechè dai rappresentanti dei giornali italiani e stranieri".

Il giorno successivo, domenica 28 dicembre, sempre in prima pagina, il quotidiano bolognese titola l'articolo centrale "La Costituzione perfezionata con la firma del presidente della Repubblica". Si tratta di un articolo più corposo, tutto realmente dedicato all'evento.

"Fra due ali di ministri e di alte personalità della Costituente schierate su una fila, davanti a due Carabinieri della guardia, in alta uniforme con le sciabole sguainate, sotto al fuoco di una cinquantina di obiettivi di fotografi e cinematografisti e sotto lo sguardo di una ventina di giornalisti, l'on. De Nicola alle 17 precise ha firmato la Costituzione della Repubblica Italiana. Ha firmato tre volte perché tre erano le copie stampate del documento e dopo di lui tre volte hanno firmato Terracini e De Gasperi.
Sul gran tavolo rettangolare, coperto di un pesante velluto rosso, c'erano due calamai d'argento e quattro penne comuni con pennini d'acciaio; ma non c'era la carta assorbente per cui, una volta apposte le firme, sono rimaste fresche e Terracini si passava davanti alla bocca la sua copia soffiandoci su perché non si spandesse l'inchiostro". L'articolo continua poi con accenni ad alcuni principi basilari della Costituzione, e si conclude con l'annuncio che il giorno 31 la nuova carta verrà consegnata dai prefetti ai sindaci.

Il 1° gennaio 1948, invece, il "Giornale dell'Emilia" esce con un articolo nella cronaca di Bologna, intitolato "La città imbandierata festeggia la Costituzione. Il testo dello storico documento consegnato dal Prefetto ai Sindaci".

L'articolo dà conto della semplice cerimonia con la quale il prefetto D'Antoni ha consegnato il testo delle nuova Costituzione ai sindaci della provincia.

"Erano presenti l'on. Dozza" e le autorità civili e militari. "La Giunta comunale aveva fatto affiggere manifesti inneggianti alla nuova Costituzione e la città, sin dalle prime ore del mattino, era imbandierata, presentando l'aspetto delle grandi solennità... Nella giornata, infine, moltissime sono state le visite di augurio che personalità e privati si sono scambiate; particolarmente affollate sono state le anticamere del Cardinale, del Prefetto e del Sindaco".

Mirtide Gavelli


Francobollo dedicato all'evento stampato nel 2017


Tra i rappresentanti eletti alla Costituente, 49 furono gli emiliano-romagnoli, di cui 9 bolognesi.


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