Eccidi di Funo

Eccidi di Funo

Scheda

Per stroncare l’attività delle formazioni partigiane locali, i fascisti compirono due dure rappresaglie a Funo di Argelato.
L’1 agosto 1944 bruciarono le case di alcuni coloni nei pressi delle quali erano state compiute azioni partigiane.
Il 5 agosto bruciarono altre case coloniche, per vendicare la morte dell’ufficiale della GNR Mario Cavicchi e di un ufficiale tedesco.
Il 9 agosto, avendo i partigiani fatto saltare la Casa del fascio di Argelato, rastrellarono numerose persone e ne fucilarono sei. Lo stesso giorno bruciarono 32 appartamenti del rione Larghe (ma forse furono 37), occupati da 42 famiglie, e fucilarono nei pressi della loro abitazione, mentre stavano lavorando, i coloni Attilio e Luigi Chiarini.
Il 9 ottobre i fascisti si recarono a Funo e arrestarono (ma non tutti erano residenti nella frazione) Adelmo Bernardi, Cesare Grazia, Alfonso Marchesini, Agostino Stagni e Renato Tampellini. Lo Stagni riuscì a scappare, mentre lo stavano mettendo al muro, e gli altri vennero fucilati. Prima di essere ucciso Tampellini fu torturato.

Dopo la Liberazione il prof. Francesco Flora ha dettato questa lapide murata su una casa del ricostruito rione delle Larghe:
«Il 9 agosto 1944/ una brigata nera/ per selvaggia vendetta/ verso il popolo di questa contrada/ fiero di resistere al regime fascista/ irruppe nella borgata Larghe di Funo/ sparse il terrore tra gli abitanti/ bruciò e sterminò tutte le case/ uccise partigiani ed inermi/ cittadini./ A memoria di quel giorno/ Argelato/ pose questo ricordo/ auspicando per le generazioni venture/ la fine degli odii tirannici/ la giustizia/ e la libertà degli eguali».

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Persone

Vittime della rappresaglia

Bibliografia
La Resistenza a Bologna. Documenti e testimonianze vol 5
Bergonzini L.
1980 Bologna ISB
Pietroburgo nella pianura bolognese. Documenti, testimonianze e immagini su Argelato, Funo e dintorni dal 1859 in poi.
Arbizzani L. (a cura di)
1989