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Innocenzo Del Monte

1532 - 1577

Scheda

ARMA: D'azzurro alla banda di rosso caricata da tre monti di tre cime d'oro e accompagnata da due ghirlande di alloro al naturale.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d'oro e sormontato da un cappello vescovile con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: INNOCENTIVS CARDIN. / DE MONTE LEGATVS / 1552. (Innocenzo del Monte. Legato. 1552).

I Ciocchi del Monte traevano il cognome da Monte S. Savino paese in territorio di Arezzo di dove erano originari. Da Fabiano, avvocato di fama morto nel 1498, nacque Antonio che fu poi Cardinale. Un altro figlio Vincenzo divenne avvocato concistoriale in Roma, questi sposò Cristofora Saracini da cui nacque Giovanni Maria.

Innocenzo del Monte era nato a Borgo S. Donnino (Fidenza) nel 1532 da un servitore dell'allora Cardinal Giovan Maria del Monte a quell'epoca Legato di Parma e Piacenza. Fin da ragazzo entrò nelle grazie del cardinale che concepì per lui uno straordinario affetto. Egli non solo ne curò l'educazione ma lo volle con sé quando nel 1545 si recò a Trento come Legato Pontificio al Concilio. Lo rimandò a casa solo quando questo cadde in malattia, affidandolo per altro al proprio maestro di casa Lorenzo Bartoli per richiamarlo a se' una volta guarito. Più tardi volle che suo fratello Baldovino lo adottasse facendogli cambiare il nome di battesimo da Santino in Innocenzo. 
Il tenero ed inspiegabile affetto concepito dal Cardinal del Monte per il ragazzo, alcuni dicono che fosse suo figlio, raggiunse la sua massima manifestazione quando, una volta fatto papa nel 1550 col nome di Giulio III, lo creò Cardinal Diacono con il titolo di S. Onofrio a soli 17 anni e nonostante la forte opposizione del Sacro Collegio. 
Dopo averlo dotato di ricchi benefici e rendite, nel giugno del 1552 lo nominava Legato a Bologna, carica che tenne fino all'agosto del 1555. 
Ben presto il neo cardinale manifestò un'indole violenta e depravata commettendo ogni sorta di ribalderie.
Ma allorché poco prima dell'elezione al pontificato di Pio IV, assassinò per futili motivi un oste e suo figlio, il Papa lo fece arrestare e rinchiudere in Castel S. Angelo. Rimesso in libertà dopo più di un anno, in seguito al pagamento di un'ingentissima somma e la rinuncia di tutti i suoi benefici. Venne quindi confinato a Tivoli. L'arresto, per altro, era dovuto più che all'omicidio in se', allo stile di vita che il dal Monte portava avanti: girava costantemente in abiti laici ed armato, veniva condotto in varie risse notturne e ucciso inoltre un suo servitore. 
In ogni caso, il del Monte modificò la sua vita dissipata arrivando addirittura nel gennaio del 1568 a rapire due donne in Siena mantenendole prigioniere nella sua casa.
Nel 1569 fu di nuovo imprigionato da Pio V, dopo che nella sua carrozza erano state scoperte due meretrici, e si appurò avessero frequentato la casa del cardinale per tutta la quaresima e la settimana santa. 
La commissione cardinalizia che lo giudicò si mostrò però molto benevola con lui, condannandolo ad essere relegato in Montecassino da dove, dopo pochi mesi, venne trasferito a Bergamo. Contemporaneamente Pio V lo privava di ogni prebenda e del diritto di partecipare ai futuri conclavi. Nel 1572 il nuovo Papa Gregorio XIII, lo riabilitava richiamandolo a Roma.
Morì il 3 novembre del 1577 e fu sepolto nella Chiesa di S. Pietro in Montorio.