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Cripta Tugnoli

1932

Schede

Silverio Montaguti (1870 - 1947), Cripta Tugnoli, 1932. Certosa di Bologna, Cortile del Cinerario. Il 29 novembre 1922 l'avvocato Dante Calabri insieme a un gruppo di amici acquista per 550 lire un deposito nel cimitero bolognese per contenere le ceneri di Cesare Tugnoli, morto sul campo a Malga Zurech il 30 dicembre 1915. Commerciante e presidente della Società dei Commessi di Commercio, Tugnoli si arruolò volontario nel VI Reggimento Alpini. Massone e fervente repubblicano conquistò la stima dei compagni e dei superiori tanto da venir promosso aspirante ufficiale. Esempio a tutti di coraggio e virtù militari, fu decorato della medaglia d'argento per essersi distinto in combattimento. Secondo le cronache cadde sotto il fuoco nemico gridando «Viva l'Italia!», esplicita dimostrazione del suo indomito amore per la patria. Dopo le ricerche, condotte dalla moglie Fernanda e dagli amici più intimi, quali l'avvocato Calabri, la tomba di Cesare fu ritrovata nel 1919 nel Cimitero Militare di Trento. Le spoglie vengono successivamente traslate e tumulate nel cimitero bolognese.

L'esecuzione del monumento da parte di Montaguti è più tarda rispetto alla data d'acquisto. Stando al Foglio sepolcrale il gruppo di acquirenti darà effettivo avvio all'opera soltanto nel 1932. La particolare struttura del cippo poggia su un basamento dove sono inserite delle decorazioni in bronzo. Nel prospetto sotto l'iscrizione si trova una spada (72x32 cm) con foglie di alloro e di quercia, rispettivamente simboli del trionfo e della gloria militare. Sul lato opposto è posta una fiaccola (72x32 cm) con foglie d'edera, simbolo dell'immortalità dell'anima o del ricordo dell'amore imperituro in chi resta. La parte superiore del monumento evoca la copertura dei sarcofagi. Sempre sul lato dell'epigrafe è posto il medaglione in bronzo (23x23 cm) con il ritratto del caduto, uno dei pochi esempi di ritrattistica presenti nel Cinerario.

Bologna, Certosa, Campo del Cinerario. Firmato sul tondo a destra «S. Montaguti». Sul prospetto del cippo: «CESARE TUGNOLI / IL 23 GIUGNO 1880 / A VECCHIANO DI PISA / VOLONTARIO DI GUERRA / DECORATO DI / MEDAGLIA D'ARGENTO AL VALORE / CADUTO TRA I PRIMI / MALGA ZURES IL 30 DIC 1915 / CON FEDE MAZZINIANA / E VIRTÙ GARIBALDINA / IL 2 GENNAIO 1916 A TRENTO». Sul lato opposto: «FERNANDA TUGNOLI MONARI / 24 - 9 - 1886 / 14 - 5 - 1954». Sul lato destro del basamento «ITALIA», su quello sinistro «LIBERTÀ».

Federica Fabbro

Testo tratto da: F. Fabbro, Silverio Montaguti (1870 - 1947), Bononia University Press, 2012. Fonti: Bologna, Archivio del Cimitero Comunale della Certosa, Foglio sepolcrale Calabri avv. Dante del 1922. Bibliografia: Cesare Tugnoli, “Il Resto del Carlino”, 12 gennaio 1916; In memoria di Cesare Tugnoli, “Giornale del Mattino”, 12 gennaio 1916; Cesare Tugnoli decorato della medaglia d'argento, “Giornale del Mattino” 10 settembre 1916; Il riconoscimento della tomba di Tugnoli, “Giornale del Mattino”, 5 giugno 1919; UFFICIO CENTRALE NOTIZIE BOLOGNA, I morti della provincia di Bologna nella Guerra MCMXV - MCMXVIII per ordine alfabetico, Bologna, Tipografia Paolo Neri, 1927, ad vocem; A. RAULE, La Certosa di Bologna, Bologna, Nanni, 1961, p. 185; La Certosa di Bologna. Immortalità della Memoria, a cura di G. PESCI, Bologna, Compositori, 1998, pp. 115, 290; La Certosa di Bologna. Guida, a cura di G. PESCI, Bologna, Editrice Compositori, 2001, pp. 129; F. FABBRO, Silverio Montaguti un artista ritrovato, tesi di laurea, relatore Prof. M. DE GRASSI, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 2007 – 2008, pp. 130, 131.