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Concorso internazionale ginnastico

16 | 19 maggio 1901

Schede

A partire dal 1887 la Federazione Ginnastica d'Italia, raggiunta una struttura unitaria dopo vent'anni di «sofferta gestazione», si fece promotrice di grandi manifestazioni nazionali, da tenersi ad intervalli di tre anni, con la funzione di verificare il «cammino che faceva la nobile idea della rigenerazione fisica nazionale» (Relazione Generale del V Concorso e Congresso Nazionale Federale Ginnastico tenutosi in Bologna nel maggio 1901, 1902, p. 25).

Questi appuntamenti prevedevano principalmente una grande competizione ginnastica a squadre e individuale, consistente in una combinata tra esercizi di quella che oggi chiameremmo “ginnastica artistica a corpo libero e ai grandi attrezzi” e alcune prove di atletica leggera e pesante. Attorno a queste manifestazioni agonistiche considerate “centrali” erano organizzate gare di altre discipline - come quelle di foot-ball, tamburello, scherma, tiro a segno, palla a sfratto - oltre a varie prove militari. Alla fine del 1900 la Virtus - una delle più antiche e gloriose società sportive italiane, attiva a Bologna dal 1871 - scelse di assumere l'organizzazione della manifestazione nazionale con i notevoli oneri finanziari e organizzativi connessi. La realizzazione incontrò inizialmente una certa diffidenza e freddezza nella cittadinanza che si tradusse nel fallimento dei primi tentativi di costituire il Comitato organizzatore; inoltre l'ancora recente episodio dell'uccisione di Umberto I, avvenuto il 29 luglio 1900 a Monza proprio in occasione di un concorso ginnastico, fece pensare seriamente al rinvio di un anno (Relazione Generale, 1902, p. 26). Ricevute rassicurazioni in tal proposito dalla casa regnante e superati, quindi, i dubbi, la macchina organizzativa si mise in moto con la costituzione delle undici commissioni preposte.

Per la manifestazione ginnica, le cerimonie di apertura, chiusura e per le solenni premiazioni fu scelta piazza Otto Agosto nella quale «erigere un vasto recinto che ricordasse le costruzioni grandiose dei tempi eroici della Grecia» (Relazione Generale, 1902, p. 103). Il modello scelto e realizzato in legno fu quello dello «Stadium greco, […] colle sue lunghe gradinate laterali raccoglientesi in un arco circolare al centro ove innalzavasi il podio» (Relazione Generale, 1902, p. 103). L'ideazione fu dell'architetto Tito Azzolini e la realizzazione della ditta Stagni. La capacità dell'impianto era di 4.000 spettatori che si raccoglievano sulle gradinate laterali. Il palco, anch'esso in «stile classico policromo», era invece riservato alle personalità: la parte centrale per le massime autorità, quelle laterali per gli invitati. La manifestazione si tenne dal 16 al 19 maggio 1901 e si chiuse con il corteo degli atleti in via Indipendenza e il saggio collettivo nell'arena con premiazione solenne (“Il Resto del Carlino”, 16-17 maggio 1901).

L’immagine del Fondo Belluzzi del Museo del Risorgimento ritrae il palco centrale ed è verosimilmente attribuibile a Giuseppe Cavazza, essendo stata eseguita negli anni in cui questi operava e con la tecnica fotografica da lui utilizzata, l'aristotipo.

Rossella Ropa

Testo tratto da Cent'anni fa Bologna : angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, Bologna, Costa, 2000.