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Commemorazione di Cavour a Bologna

26 giugno 1861

Schede

Lo statista Camillo Benso Conte di Cavour era morto la mattina del 7 giugno 1861 a Torino. A Bologna, non diversamente dalle altre città del Regno d’Italia, il lutto nazionale fu molto sentito dai cittadini che «posero il velo nero al cappello e fu stabilito di portarlo per venti giorni dalla morte del grand’uomo», fino al 26 del mese, data nella quale si svolsero «le solenni esequie nel Tempio di S. Petronio, ordinate per decreto ed a spese del Municipio».

Il ruolo particolarmente importante dei funerali e delle commemorazioni funebri in genere fra le celebrazioni civili dell’Italia liberale è stato più volte sottolineato dalla storiografia negli ultimi anni. Il momento della celebrazione funebre e le manifestazioni in memoria che venivano organizzate dalle amministrazioni locali, costituivano le occasioni per una ‘grande liturgia’ nazionale e, al tempo stesso, uno dei presupposti per la creazione di una mitologia legata al defunto. A rafforzare il valore propositivo della commemorazione, si promuovevano altre iniziative, tra le più comuni le sottoscrizioni pubbliche per innalzare monumenti alla memoria, che trovavano una diffusione su tutto il Regno.

La formazione del culto laico della patria-Stato perseguito dalla classe dirigente unitaria nel tentativo di «fare» gli italiani, «richiedeva simboli e veicoli aggreganti a livello popolare, tecniche diffuse di più immediato recepimento, la spettacolarizzazione di una vulgata maggiormente oleografica e didascalica». Le celebrazioni per la morte di Cavour paiono idealtipiche di quella catechesi laica rivolta al popolo che troverà il suo culmine nel gennaio del 1878 in occasione della morte di Vittorio Emanuele II.

L'addobbo scenico in S. Petronio fu progettato da Giuseppe Mengoni e per l’occasione ad allestirlo vennero chiamati il prof. Francesco Cocchi e Antonio Muzzi. Spettacolare la scelta di alzare il feretro per aumentarne la visibilità da parte della folla.

Testo tratto da Cent'anni fa Bologna: angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, Bologna, Costa, 2000.