Colomba

Colomba

Scheda

Il biancore del suo piumaggio e la sua delicatezza ne fanno un simbolo di dolcezza e di purezza. Nell’Antico Testamento la colomba simbolizza l’armonia e la pace ritrovate dopo il diluvio universale. Nel Nuovo Testamento, Gesù raccomanda ai discepoli: “siate dunque prudenti come serpenti, e semplici come colombe” (Matteo, 10,16). Nella tradizione cristiana la colomba è simbolo dello Spirito Santo, in riferimento al battesimo di Gesù : “E subito, come egli saliva fuor dell’acqua, vide fendersi i cieli, e lo Spirito scender sopra esso, in somiglianza di colomba” (Marco, 1, 10). Pur non essendo presente nel racconto evangelico, la colomba nell’iconografia cristiana accompagna spesso l’Angelo Gabriele nel momento dell’Annunciazione.

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Gian Marco Vidor

"Subietto insigne di totemismo, intermediaria fin dai libri vedici tra le divinità e l'umanità, adorata come Astarte, dea della guerra e della morte, dai babilonesi, e come Derceto o Atergate nella Siria Aramea. Semiramide, abbandonata infante dalla madre Derceto, fu alimentata da colomba ed in colomba fu trasformata alla morte. Nel progredimento del culto, cessando lo zoomorfismo sacro per fare dell'animale il compagno della divinità già in esso adorata, la colomba fu attributo di Venere e s'avvicendò al passero nel trainare il carro della dea.

Colla Cytheriacae splendent gitata columbae.

Scrisse Nerone in un verso elogiato da Seneca. La colomba era pure sacra agli ebrei:

Alba Palestino sancta culumba Syro (Tibullo)

e per questo mezzo fu introdotta nella “disciplina dell'arcano” cristiano, come antico totem siriano (Reinach); dove tiene fra gli uccelli il posto assegnato all'agnello fra i quadrupedi. I primi cristiani la prodigarono in tutti i loro monumenti, intervenendo essa in tutti i grandi misteri della divina misericordia, e di quale venerazione fosse obietto lo dice la sua assunzione a simbolo dello Spirito Santo “cum Patre et Filio adorandus et glorificandus” (Congr. di Nicea). Es.: il fresco di Taddeo Gaddi nella cappella degli Spagnuoli a Firenze. Nei primi secoli del cattolicismo si riservava il cibo consacrato per gli infermi in una teca in forma di colomba, detto colomba eucaristica; es.: quello che si conserva nella chiesa di S. Nazaro in Milano e quello visto a Bobbio dal Mabilon (Iter italicum). Molteplici altri significati ebbe la colomba, per la dolcezza dello sguardo, la leggiadria del corpo, le movenze vaghe e modeste: l'innocenza, il candore, il pudore, l'umiltà, la prudenza, la mansuetudine, la semplicità. Es.: “semplici come le colombe” (Matteo – X, 16); la Semplicità dipinta da Paolo Veronese, o dai suoi allievi, nel palazzo ducale di Venezia.

Si come quando il colombo si pone / Presso al compagno, l'uno all'altro scande / Girando e mormorando l'affezione. (Par. XXV – 19)

Ad ogni lato del giardin, tra i fiori / Erano nidi di colombi, simbolo / Dell'amore (Longfellow – Evangelina II).

Se non che tutte queste doti squisite dipendono soltanto dalla parvente nettezza fisica della colomba, che ha la piuma candida della sua maniera di vita; infatti i naturalisti affermano ch'essa è monogama ma è anche lasciva anzi che no; e la colomba e la tortora, che furon scelte a paradigma della fedeltà coniugale, in questa virtù che di gran lunga superate dal cigno, dalla cicogna, dal pappagallo (Solimena)."

(Testo tratto da: Giovanni Cairo, "Dizionario ragionato dei simboli", Ulrico Hoepli, Milano, 1922 - febbraio 2022). Per approfondire il tema della simbologia funeraria ottocentesca cliccare qui.

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