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Chiesa di Sant'Isaia

Di rilevanza storica

Schede

Nella via omonima. E’ una delle chiese più antiche di Bologna. Anzi si vuole sia la prima chiesa cristiana pubblicamente aperta al culto. Daterebbe dal 270; ma allora, come tutte le primitive chiese degli ancor reietti cristiani, era fuori mura. Nel 1088 fu creata a capo della tribù di Porta Nuova, che tale fu il titolo di questo quartiere sino al 1485. L’attuale edifizio venne riedificato pressochè a nuovo nel 1624; ma fu alquanto trasformato verso la metà del nostro secolo, quando cioè, sui disegni di Luigi Marchesini, venne rifatto l’abside grandioso, costrutta la sagrestia ed aggiunta al porticato che è di fianco alla chiesa stessa. Anche in questa chiesa abbondano i quadri di pregio e dei migliori momenti della fecondissima scuola bolognese. Ve ne sono di Camillo Procaccini, di Orazio Sommachini, di Francesco Correggio, di Giuseppe Varotti, della scuola di Guido. Le statue della navata, rappresentanti i Profeti Maggiori e gli Apostoli Pietro e Paolo, vennero scolpite dal Bertelli. Nella sagrestia si conservano alcuni antichi dipinti, tra cui una tavola di Innocenzo da Imola, una Madonna di Lippo di Dalmasio (malamente ritoccata), ecc.

E' una delle chiese più antiche, e molto prima del 270 era fuori della Città. Fu deputata del 1088, per capo della Tribù di porta Nuova primo titolo di questo Quartiere sino al 1485. La presente Chiesa fu riedificata nel 1624 sul disegno di Sebastiano Fiorini. Ora le si aggiungono due navate laterali, ed un grandioso catino sul disegno di Luigi Marchesini. Non descriveremo le pitture, ed altre cose d'arte poichè non sono per anche terminati i proposti lavori.

Testi tratti da "Guida del forestiere per la città di Bologna e suoi sobborghi" Bologna Tipografia di S.Tommaso d'Aquino 1853; "Provincia di Bologna", collana "Geografia dell'Italia", Torino Unione Ripografico Editrice, 1900. Trascrizioni a cura di Lorena Barchetti.