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Chiesa di San Tommaso della Braina o di Strada Maggiore

Di rilevanza storica

Schede

La chiesa di San Tommaso della Braina, o di Strada Maggiore, occupava parte dell’attuale sagrato della chiesa dei Servi, all’incrocio fra Strada Maggiore e via Cartoleria Nuova (oggi via Guerrazzi). Risalente al secolo XII, nel 1617 era stata ricostruita cambiandone l’orientamento e dandole ingresso sotto il portico di via Cartoleria (Foschi, Chiese scomparse, pp. 62-66).

Nel 1798 la parrocchia fu trasportata nella chiesa dei Servi, e fu soppressa nel 1806. Nel 1808 la chiesa fu chiusa e affittata ad uso di magazzino di legname, e poi venduta al conte Camillo Bargellini, superstite proprietario del palazzo dall’altra parte di Strada Maggiore. Il Bargellini la restaurò e la riaprì al culto nel 1828, ma nel 1844 ne fu abbattuta una parte per allargare l’imbocco di via Cartoleria Nuova, e nel 1849 fu acquistata dal Comune con il progetto di demolirla del tutto per allargare la piazza davanti alla chiesa dei Servi. Atterrata la chiesa, la ristrutturazione della zona, che comportò anche l’eliminazione di una antica macelleria addossata al palazzo Bianchetti, fu completata negli anni 1852-1855 con la costruzione dell’angolo e del lato mancanti del portico dei Servi (Guidicini, Cose Not., I, pp. 229-230; Meluzzi, Le soppresse Chiese, VIII, pp. 130-135; Fornasini, La chiesa parrocchiale di S. Caterina, pp. 165-167;). Sopra il nuovo portico, dal lato di Cartoleria Nuova, gli Aria, proprietari del palazzo contiguo, allungarono la loro terrazza, che però fu eliminata in seguito al crollo, nel 1865, di due delle arcate di nuova costruzione (Bottrigari, III, p. 373).

Silvia Benati