Chiesa dei Santi Gregorio e Siro, Papa Eugenio IV, Papa Giulio III, Papa Clemente IX

Chiesa dei Santi Gregorio e Siro, Papa Eugenio IV, Papa Giulio III, Papa Clemente IX

lapide

Scheda

D(EO) O(PTIMO) M(AXIMO)
SUBURBANUM D(IVINI) GREGORII COENOBIUM IAMPRIDEM INCOLENTES
CANONICI S(ANCTI) GEORGII IN ALGA VENETIARUM
EUGENII IV BENEFICIO S(ANCTI) SYRI PAROECIAM NON LONGE HINC SITAM ADEPTO
AC CELEBRI A VASTITATE GHISLERIO SOLO DONATI
A FUNDAMENTIS TEMPLUM HOC S(A)ECULO XVI EXCITARUNT
PAROECIAE TITULO IULIO III ANNUENTE HUCQUE TRANSLATO
D(OMINIS)GREGORIO MAGNO AC SYRO EP(ISCOPO) SACRANDO DICARUNT
OCTAVO (DIE ANTE) KALENDAS FEBRUARIAS MDLXXIX
CLEMENTIS POSTMODUM IX LARGITATE ILLORUM IURA POTITI
CLERICI REGULARES INFIRMIS MINISTRANTES
IN VETEREM D(OMINI) COLUMBANI AEDEM ALIAS RECEPTI
IDIPSUM PENE OBSCURUM MOX ILLUSTRARUNT
QUOD PERFRACTIS DEIN CATENIS SINGULIS ID(IBUS) IANUAR(IIS) MDCLXXIX
RUENS VIDERETUR SUSTENTARUNT
REPETITO TANDEM TERRAE MOTU MDCCLXXIX DISSOLUTUM
NOVO EMINENTIORI TECTO NOVOQUE AUGUSTIORI FORNICE EXTRUCTO
UTRAQUE FRONTE FIRMATA ERECTA EXORNATA
INSTAURARUNT
AC NE TOT VICISSITUDINUM MEMORIA PEREAT
OBSTRUCTO HIC EXTREMO PORTICUS ARCU LAPIDEM POSUERUNT
ANNO (A) R(ESTITUTA) S(ALUTE) MDCCLXXXI

Chiesa Ss. Gregorio e Siro, via Monte Grappa 15. Anno di posa 1871

Traduzione

“Al Dio Ottimo Massimo. I canonici di S. Giorgio in Alga di Venezia, residenti da tempo presso il cenobio suburbano di S. Gregorio, ottenuto da Eugenio IV il beneficio della parrocchia di San Siro, sita non lontano da qui, avuta la concessione del suolo dei Ghisilieri celebre per la (sua) devastazione, innalzarono questa chiesa dalle fondamenta nel secolo XVI; trasferito qui il titolo di parrocchia con l'approvazione di Giulio III, la consacrarono ai Santi Gregorio Magno e Siro Vescovo l'ottavo giorno prima delle Calende di febbraio (il 25 gennaio) 1579. In seguito, vedendo riconosciuti i propri diritti dalla generosità di Clemente IX, subentrati i Chierici Regolari Ministri degli Infermi che erano un tempo presso la vecchia sede di San Colombano, diedero subito lustro a questo luogo pressoché oscuro poiché lo sostennero quando sembrava cadere in rovina dopo che, alle Idi di gennaio (il 13 gennaio) 1679, erano stati infranti tutti i vincoli. Infine restaurarono la chiesa, gravemente danneggiata a causa di un terremoto manifestatosi ripetutamente nel 1779, con la costruzione di un tetto nuovo più alto e con volte più imponenti e con entrambe le facciate ricostruite più salde e abbellite. E affinché non si perda il ricordo delle tante vicissitudini, dopo aver murato l'ultimo arco del portico, posero qui una lapide nell'anno 1781 dalla salvezza riacquistata”.
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