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Cetnici

1941 - 1945

Schede

In lingua serba cetnico vuol dire ribelle e guerrigliero. Questo nome fu assunto dai serbi che, nei secoli scorsi, si ribellarono contro i dominatori turchi.
Alla fine della Grande Guerra, i cetnici si configurarono come movimento politico-militare di carattere panserbo, fortemente nazionalista e anticomunista, spesso utilizzato dalle autorità statali jugoslave per reprimere i moti separatisti.
Quando la Jugoslavia fu occupata dai tedeschi e dai loro alleati, una parte dei nazionalisti serbi guidata da Milan Nedič decise di collaborare con gli invasori, mentre i cetnici del generale Dragoljub Mihajlovič  - che costituì l'Esercito jugoslavo in patria – iniziarono ad organizzare forme di Resistenza, entrando in competizione con i partigiani dell'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia - EPLJ, di orientamento comunista, che faceva capo a Josip Broz Tito.
I cetnici di Mihajlovič volevano il ritorno del re in una Jugoslavia a dominazione serba, mentre i partigiani di Tito miravano a stabilire una repubblica comunista con eguale partecipazione delle nazionalità riconosciute.
Nel tentativo di guadagnare il sostegno delle potenze alleate, ciascuna parte conduceva una propaganda sfavorevole all'altra.
Dopo una politica ambivalente, a partire dal 1944 gli Alleati scelsero di appoggiare Tito, e questo spinse i cetnici a collaborare in diverse occasione con i tedeschi, affiancandoli nelle operazioni di repressione antipartigiana.
Con la definitiva sconfitta della Germania, anche i cetnici furono sopraffatti e il loro capo Mihajlovič venne catturato, processato e giustiziato dal nuovo regime comunista jugoslavo.