Weber Edoardo

Weber Edoardo

29 Novembre 1889 - [?]

Note sintetiche

Scheda

Nato a Torino il 29 novembre 1889, Edoardo Weber aveva ereditato dal nonno, modellista, e dal padre, tecnico nella produzione di macchine per filatura e tessitura, la passione della meccanica. Conseguito il diploma di scuola professionale nel 1904, aveva lavorato come operaio e disegnatore in un’officina meccanica.

Dal 1907 era stato operaio alla FIAT, facendosi apprezzare per la sua competenza, tanto da ottenere nel 1912 la promozione a collaudatore di motori ed auto.
L’anno successivo era stato trasferito alla filiale di Bologna come capo officina. Terminata la prima Guerra Mondiale, aveva ricoperto lo stesso incarico presso la filiale di Ferrara. Tornato a Bologna, nel 1923 aveva fondato insieme a tre soci la Fabbrica Italiana Carburatori Weber, con sede in Viale Masini, poi in Via Cairoli. Nonostante la buona qualità del primo carburatore realizzato, destinato agli autocarri, gli inizi erano stati problematici, tanto da spingere Weber ad assumere in proprio la titolarità della Ditta. Gli apprezzamenti per un ingegnoso congegno da applicare ai carburatori delle auto FIAT 501, l’Economo-Super-Alimentatore, avevano portato alla sua adozione anche per il modello 505 e, con elaborazioni, per le versioni sportive. Ma era stato un nuovo carburatore, denominato “a cassetta”, a dare slancio alla produzione Weber. Era iniziata anche una collaborazione con gli ambienti delle competizioni automobilistiche: i carburatori della ditta bolognese saranno utilizzati su FIAT, Maserati, Alfa Romeo, Ferrari guidate dai piloti più affermati. Nel 1937, in seguito alla decisione della FIAT di montare sulle sue auto di serie i carburatori Weber, si era resa necessaria la costruzione di un nuovo grande stabilimento in Via Timavo, inaugurato il 21 aprile 1940, con moderni attrezzatissimi reparti e vari servizi per le maestranze. Vi avevano trovato lavoro circa 400 operai. Nominato nel 1937 Cavaliere della Corona d’Italia, Edoardo Weber nel 1943 era stato insignito anche del titolo di Cavaliere del Lavoro. La guerra, già a partire da quello stesso anno, aveva condizionato pesantemente l’attività produttiva, di fatto militarizzata ed impegnata da commesse militari; era poi seguita l’occupazione tedesca della fabbrica, con il conseguente trasferimento di lavoratori ed impianti in un capannone a Bazzano; infine, tragico epilogo, dopo la liberazione di Bologna, la scomparsa di Edoardo Weber in circostanze mai appurate il 17 maggio 1947. Per la ripresa dell’Azienda, salvatasi fortunosamente dai bombardamenti, ma in grandi difficoltà per la perdita del suo fondatore, aveva fattivamente contribuito la FIAT, assumendone la direzione come socio di maggioranza. A partire dal 1952 la Weber era diventava parte integrante della filiera di componentistica del gruppo torinese, confluendo quindi, nel 1987, in un’altra azienda controllata, la Magneti Marelli.

Antonio Campigotto

Bibliografia: Weber, Bologna, 1972; Weber un’azienda fatta di persone, s.l., 2006. Testo tratto da: R. Martorelli (a cura di), La Certosa di Bologna - Un libro aperto sulla storia, catalogo della mostra, Tipografia Moderna, Bologna, 2009.

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