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Alfredo Tartarini

1845 - 26 Giugno 1905

Scheda

Disegnatore e decoratore approdò agli studi artistici solo nel 1873, quando si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove seguì i corsi d’ornato di Contardo Tomaselli e di architettura di Tito Azzolini e si distinse aggiudicandosi alcuni premi. Tra le sue prime opere, eseguite negli anni Ottanta, va ricordata la decorazione della Sala Consiliare del Municipio di Budrio che eseguì collaborando con Alfonso Rubbiani e Achille Casanova. Ben presto divenne uno degli artisti di spicco della Gilda rubbianesca attiva nell’ampio restauro della chiesa bolognese di San Francesco, occasione in cui Tartarini, allo stesso modo del collega Casanova, approfondì lo studio dello stile e delle tecniche di decorazione medievali, con particolare attenzione ai casi bolognesi, ma anche alla Basilica Inferiore di Assisi e al Battistero di Parma.

Grazie al crescente prestigio acquisito, a partire dagli anni Ottanta ricevette diverse commissioni pubbliche tra cui quella relativa al disegno del Gonfalone per i festeggiamenti tenutisi nel 1888 in occasione dell’ottavo centenario dell’Ateneo bolognese e, soprattutto, la partecipazione alla ristrutturazione della Loggia della Mercanzia su coordinamento di Rubbiani e ai lavori di restauro e di decorazione nella basilica di San Petronio e nella chiesa di San Martino. Per il Cimitero della Certosa progettò diversi monumenti connotati da una particolare attenzione al gusto floreale, tra cui il sarcofago del collega Luigi Serra (deceduto nel 1888) da datarsi al 1889-90; la tomba Cavazza; il sacello Merlani del 1893 e il sarcofago della propria famiglia dove egli stesso sarebbe poi stato sepolto.

Alla metà degli anni Novanta fu nominato docente di Ornato all’Accademia di Belle Arti di Modena e al Collegio Artistico Angelo Venturoli di Bologna. Tra i suoi ultimi lavori vanno ricordatati i disegni per la decorazione esterna delle scuole elementari di Budrio consistente in due fasce in cui si dispiegano motivi fitomorfi (ninfee, fronde di melograno, fiori e frutta) e quelli per l’ornato interno di Palazzo Bevilacqua, completato dopo la sua morte da Achille Casanova ed Edoardo Breviglieri. Tartarini fu uno dei più attivi tra gli artisti della società bolognese Æmilia Ars per la quale progettò numerosi oggetti d’uso. Nel 1902 con il gruppo partecipò all’Esposizione di Torino, dove furono esposti vari lavori eseguiti su suoi progetti, tra cui un cancello in ferro battuto eseguito da Sante Mingazzi e i mobili-vetrina posti al centro della sala riservata agli artisti e artigiani della società bolognese.

Emanuela Bagattoni