Studio di donna seduta

Studio di donna seduta

1892

Scheda

Il quadro, restaurato per questa occasione, venne realizzato da Cleto Capri nel 1892, all’età di diciannove anni nel corso del suo penultimo anno nel Collegio Artistico Venturoli di Bologna, che lascerà l’anno successivo nel 1893.

Il dipinto qui esposto ben rappresenta l’unione e la poliedricità degli interessi del Capri. In quest’opera giovanile si può ben riscontrare il connubio tra la pittura e l’interesse per la decorazione murale della quale Capri ci offre un assaggio nella decorazione muraria posta alle spalle della giovane fanciulla ritratta. Cleto Capri fu allievo, nel corso degli anni trascorsi in Collegio, di Alfredo Tartarini, importante membro della gilda rubbianesca dell’Aemilia Ars, dal quale apprese proprio l’arte della decorazione e degli ornamenti, attivita nelle quali Tartarini seppe distinguersi con mirabile maestria.

Si tratta dell’opera più matura di Capri tra quelle esposte in mostra e, come possiamo osservare, presenta la firma dell’autore in basso a destra. Al momento della sua realizzazione, Capri aveva già raggiunto un discreto successo grazie anche alla partecipazione, spesso vittoriosa, a diversi concorsi artistici. La partecipazione ai concorsi era una pratica fortemente incentivata e promossa dal Collegio stesso quale mezzo di incoraggiamento alla competizione reciproca, ma non solo. Il Collegio infatti organizzava, a sua volta, concorsi interni, ricompensando gli allievi che ne risultavano vincitori elargendo premi in denaro e medaglie. Tali ricompense venivano distribuite sulla base dei meriti e dei traguardi raggiunti nei concorsi sia interni che esterni. La partecipazione ai concorsi rappresentò per Cleto Capri un’attività nella quale seppe ben destreggiarsi raggiungendo spesso importanti traguardi.

Già a conclusione del primo ciclo di studi presso il Collegio, Capri ricevette il Premio Angiolini, consistente in una borsa di studio, grazie alla quale gli fu concesso di poter ultimare la propria formazione tra Roma e Venezia. Una volta terminati gli studi presso il Collegio era consuetudine che gli studenti realizzassero e donassero alcuni dei loro lavori contribuendo in tal modo a fornire sempre nuovi esempi ai nuovi artisti, permettendo al contempo la creazione di una prestigiosa collezione. In particolare si registra nel caso di Capri la donazione, a conclusione del quadriennio, di un grande quadro intitolato Flava Ceres o Mietitura a Sabbiuno. Questa pratica veniva poi estesa successivamente all’intera carriera dell’artista il quale faceva dono, progressivamente, di alcuni dei propri lavori.

Come i propri colleghi anche Capri non venne mai meno a questa iniziativa donando, alla fine di ogni anno, vari dipinti al Collegio. Gli anni trascorsi tra Roma e Venezia, dopo l’uscita dal Collegio, lo videro partecipare con successo a diversi concorsi. Nel 1894, ad un anno dall’uscita dal Collegio, vinse il prestigioso Premio Baruzzi ed inoltre cominciò a partecipare con una certa regolarità ai concorsi indetti dall’Associazione per le Arti “Francesco Francia” e alle mostre allestite presso il Salone del Podestà esponendovi i lavori realizzati per i concorsi Baruzzi e Curlandese. Molto favorevoli furono inoltre le critiche raccolte grazie alle opere e ai soggetti di ispirazione simbolista come Hora memor, esposto a Milano nel 1894. Altrettanto positivi furono i giudizi conquistati con gli scorci di Venezia, città nella quale continuò la propria formazione all’uscita dal Collegio, come il Cortile di Palazzo Ducale, Canale della Giudecca, Rio di S. Marta, queste opere furono, nel 1897, esposte a Firenze.

Il 1898 fu l’anno che vide Capri impegnato attivamente assieme ai più importanti pittori bolognesi dell’epoca nella partecipazione all’Esposizione Generale Italiana tenutasi a Torino. Nel 1902 Torino lo vide nuovamente protagonista, con l’esposizione di Riflessi di rosa.

A partire dal 1900 fu invece tra i collaboratori dalla rivista diretta da Augusto Majani “Italia ride” mentre al 1905 risale la partecipazione alla Mostra degli Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma con l’esposizione di due dipinti Riflessi di sole e Fondamenta di San Lorenzo. Il 1906 fu invece l’anno dell’Esposizione Internazionale di Milano per il Sempione alla quale partecipò con il dipinto Un angolo tranquillo.

A fronte di molteplici impegni e interessi su vari fronti, che andavano dalla progettazione di oggetti di uso quotidiano alla decorazione architettonica, Capri non abbandonò mai la pittura. Inoltre una consolidata esperienza nella decorazione murale gli permise di vincere la gara per la realizzazione del Padiglione Emiliano Romagnolo, che venne realizzato a Roma per il 50° anniversario dell’Unità d’Italia.

Sara Benuzzi

Testo tratto dal catalogo della mostra "Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni", Medicina 19 aprile - 14 giugno 2015.

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Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni
Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni

Video dedicato alla mostra "Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni", 19 aprile - 14 giugno 2015 | Comune di Medicina, Palazzo della Comunità, Museo Civico.

Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni
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Video dedicato alla mostra "Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni", 19 aprile - 14 giugno 2015 | Comune di Medicina, Palazzo della Comunità, Museo Civico.

Documenti
Esplorando l’archivio del Collegio Venturoli
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Di Francesca Serra. Testo tratto dal catalogo della mostra "Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni" Medicina, 19 aprile - 14 giugno 2015. Copyright © Fondazione Collegio Artistico Venturoli.

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