Stele Nascimbene

Stele Nascimbene

1930 ca.

Scheda

Ultimo dei lavori realizzati da Silverio Montaguti (1870-1947) per il Chiostro IX del cimitero bolognese è il grande rilievo in marmo bianco, che Azzolina Bettini fa erigere in memoria dell'amata figlia Lidia, morta il 30 dicembre del 1925 a soli diciotto anni. Il posto sepolcrale viene però acquistato dalla madre il 16 maggio 1924 al prezzo di 5.800 lire per contenere le spoglie del marito e come tomba di famiglia. La scultura figura nel novembre del 1930, secondo un articolo comparso su “Il Comune di Bologna”, fra i nuovi monumenti funerari presenti in Certosa. Nonostante alcune rigidità, che confermano la datazione in quegli anni, non si può escludere che l'artista metta mano all'opera precedentemente, vista una certa affinità di stile con alcuni rilievi del periodo come quello realizzato nel 1925 da Mario Sarto per la Tomba Comi. Il ricorrente tema dell'angelo che conduce l'anima del defunto in cielo è raffigurato da Montaguti con alcune varianti. La figura femminile centrale dalla lunga chioma fluente è l'essenza della giovane Lidia che con la mano destra reca conforto a una donna inginocchiata che si protende verso il suo volto. Tre angeli, il centrale con le ali spiegate, sollevano l'anima dell'estinta verso la luce divina. Lidia ha le braccia distese in una diagonale accentuata che collega il mondo celeste degli angeli a quello terreno della donna. Una veste avvolge la giovane in pieghe secche e lineari che ricadono su un prato di gigli, simbolo di purezza e innocenza. Rispetto al rilievo di Sarto, molto più essenziale nella sua grazia liberty, con alcuni accenni dèco, Montaguti pone nella sua affollata composizione l'attenzione su quel gesto simbolico di comunicazione tra l'ultraterreno e il terreno in cui l'anima diviene veicolo del mistero della morte. L'artista non rinuncia alla leggerezza propria del Liberty, esemplificata nel moto ascensionale dell'intera composizione anche se tende ad appiattire e irrigidire alcuni dettagli compositivi.

In alto: «FAMIGLIA NASCIMBENE». Sulla lapide: «QUI PIAMENTRE COMPOSTA / NELLA PACE DI CRISTO RIPOSA LA SALMA / DI LIDIA NASCIMBENE / ALACRE INTELLIGENZA, CUOR PURO / VISSUTA APPENA 18 ANNI ALLE SPERANZE / CHE IL 30 DICEMBRE 1925 / S'ABBATTERONO INFRANTE IN UNA TOMBA / NON DILUNGATA DALLE VIGILI CURE / NE DALL'ACCORATA MATERNA CAREZZA / MENTRE L'ANIMA SANTIFICATA DAL LUNGO SOFFRIRE / ENTRAVA GIUBILANDO NEL GAUDIO DEL SUO SIGNORE».

Federica Fabbro

Testo tratto da: F. Fabbro, "Silverio Montaguti (1870-1947)", Bologna, Bononia University Press, 2012. Fonti: Bologna, Archivio del Cimitero Comunale della Certosa, Foglio sepolcrale Bettini Azzolina del 1924. Bibliografia: Avvenimenti cittadini, “Il Comune di Bologna”, novembre 1930; A. RAULE, La Certosa di Bologna, Bologna, Nanni, 1961, p. 168; La Certosa di Bologna. Immortalità della memoria, a cura di G. PESCI, Bologna, Editrice Compositori, 1998, p. 290; F. FABBRO, Silverio Montaguti un artista ritrovato, tesi di laurea, relatore Prof. M. DE GRASSI, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 2007 – 2008, pp. 156, 157.

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