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Stele di Maria Sampieri Bentivoglio

1841 ca.

Schede

Carlo Finelli (Carrara, 1782 – Roma, 1853), Stele di Maria Sampieri Bentivoglio, 1841 ca. Certosa di Bologna, Loggia di levante.

La stele è la prima opera funeraria nella carriera artistica di Finelli. Il monumento in marmo viene commissionato per volontà della defunta dal cugino Antonio Bentivoglio, il quale acquista un arco con pozzetto nella Loggia di Levante, breve corridoio di collegamento tra il Chiostro Terzo ed il Chiostro V o Maggiore. Lo scultore conosce di persona il committente durante un soggiorno a Bologna, e lo ricorda in una lettera rivolta al nipote Carlo Tonetti: “Io sono in Bologna in prospera salute, e alloggio nel palazzo del conte Bentivoglio dal quale ricevo straordinarie accoglienze”.

L’opera è composta da un’alta base su cui è incisa la lunga epigrafe dedicatoria. Al di sopra è collocato il rilievo sormontato da un semplice timpano decorato da tre pigne. Il rilievo rappresenta una figura femminile di profilo che avanza verso destra, tenendo le mani giunte al petto, rivolgendo lo sguardo verso la croce posta di fronte a lei. Ai suoi piedi un putto alato è ripreso frontalmente e di fronte alla donna, il quale con la mano destra tira un angolo della veste di lei e con la mano sinistra indica la croce posta su di un piccolo cumulo, su cui sono presenti diversi elementi simbolici. Alla base si trova il serpente (il peccato originale), mentre in cima, dietro alla base della croce, è presente un coniglio che in questo contesto richiama la resurrezione di Cristo. Viene così simboleggiato il percorso della buona cristiana che per raggiungere la salvezza deve superare le insidie ed i peccati della vita terrena. Le tre pigne che sormontano il timpano alludono invece alla forza vitale, all’immortalità, la rigenerazione e la resurrezione. Il rilievo mostra una mediazione tra i modelli neoclassici paganeggianti di inizio Ottocento e le nuove istanze culturali che impongono il reinserimento di temi legati alla pratica cristiana. Finelli a queste date ha una età piuttosto avanzata e forse per questo le figure e gli animali rappresentati appaiono eseguiti in maniera un poco rigida e goffa.

Epigrafi sulla stele: MITTO ANGELVM MEVM ANTE FACIEM TVAM / QVI PRAEPARABIT VIAM TVAM ANTE TE / - / (chi-rho) EXSVVIIS HEIC ET NOMINI (chi-rho) / MAR HIERONYMAE / FRANCISCI SEN EX ANNA BENTIVOLA COM FIL / SAMPIERIAE / CON VID IOANNIS LEPRI MARCH DOMO ROMA / MATRONAE INGENI MAXIMI / QVAE VIRTVTIB SEXSVS SVI OMINIB EFFVLGENS / MATERNAR QVOQVE CVRAR ETSI PROLA CARENS STVDIOSISSIMA / CVNCTIS BENEFACIENDI AMORE EXARDESCENS / IPSAM TEMPORVM ACERBITATEM IN PATRIAE COMVNEMQ VTILITATEM CONVERTIT / AETATE ANNOR LXXXI MENS VII DIER XXIIII / IN SVBVRBANA VILLA SVA EXTRA PORTAM CAESARAVGVSTANAM / CAELESTIBVS ADDITA EST III ID OCT A MDCCCXXXVIII / ATQ IN AEDICVLA PRIMA PORTICVS MAR LVCANAE CONDI COR SVVM VOLVIT / ANTONIVS BENTIVOLVS COM / CONSOBRINVS IDEMQ H ET CVR TEST / PROPINQVAE AMANTISSIMAE CARISSIMAEQ VOLVNTATI OBSEQVVTVS / MONVMENTVM HOCCE CVM LACR FECIT / IN QVO ANIMA ILLA RELIGIOSISSIMA / GRATI MEMORISQ ERGA DIVINI NVMINIS PROVIDENTIAM ANIMI TESTANDI CAVSSA / INSCRIBI SVPREMIS TABVLIS IVSSIT / VITAM SE FELICISSIMAM AC FLORIBVS PROPE REFERTAM PEREGISSE.

EpigrafE sul pavimento: IOANNA ALOIS F FANTISERA / EX ROSA CRESCINIA DOMO ROMA / O IIII ID IAN MDCCCLI AET SVAE LX / AD SEPVLCRVM DOMINAE INDVLGENTISS / QVAE FAM (...) A CVBICVLO DE SE OPT MERITAE / (...) TESI (...) / QVI L (...) PACEM EI SVPERVM AD(...).

Roberto Martorelli

Bibliografia: Barbara Musetti, Carlo Finelli (1782-1853), Silvana, 2002.