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Stele di Lucrezia Spada

1837 - 1838

Schede

Questa elegante stele è collocata sulla parete sinistra della cappella Sforza, annessa alla chiesa di San Francesco, a Cotignola. Alcuni autori la consideravano perduta in seguito ai bombardamenti che colpirono l’edificio durante la Seconda guerra mondiale. Nonostante alcuni danni, limitati alla parte inferiore destra della cornice e alla porzione superiore destra del fondo del rilievo, la scultura è ancora in buono stato di conservazione. Fu commissionata dai fratelli Spada, e in particolare da Santi, per ricordare la sorella Lucrezia, morta a 26 anni, nel 1835. La breve iscrizione, in capitale latina, su quattro righe, fu inviata a Baruzzi dall’amico comune Luigi Ferrucci il 22 aprile 1837, quando il monumento era già in corso di lavorazione (BCABo FSCB). Gli accordi tra la famiglia Spada e lo scultore furono avviati il 30 gennaio 1837, quando il progetto grafico da lui inviato fu approvato dai committenti e si stipulò un accordo in base al quale il pagamento sarebbe avvenuto in tre rate, per un totale di 1100 scudi romani. Nell’agosto dell’anno successivo si pagava il lustratore per la lucidatura del monumento, segno questo che il lavoro era quasi terminato (BCABo FSCB). La stele si compone di un basamento liscio che contiene l’iscrizione italiana, di un altorilievo centrale e di un coronamento curvilineo, completato da palmette e rosette con al centro l’Alfa, l’Omega e il simbolo cristologico. Il rilievo centrale allude al rapporto affettivo profondo esistente tra la giovane defunta e i fratelli, a cui allude il genio che lo occupa quasi per intero. Il genio dalle ali aperte si appoggia con la mano destra ad un’ara quadrangolare ornata da un serto di ori mentre con la sinistra sostiene una torcia rovesciata, simbolo della vita che si spegne. Secondo l’iconografia funeraria classica il giovane incrocia le gambe all’altezza delle caviglie. La figura giovanile del genio indossa una corta tunica che termina al disopra del ginocchio, trattenuta da una fascia che gli attraversa diagonalmente il petto. I lunghi capelli ricciuti sfuggono dal pileo classico sopra il quale è posta una stella. Entrambi gli oggetti, stella e pileo, appartengono all’iconografia dei Dioscuri, fratelli gemelli della mitologia greca, legati da un rapporto di profondo affetto e indissolubile lealtà.

Cincinnato Baruzzi (1796 - 1878), Stele di Lucrezia Spada, 1837 - 1838. Cotignola, chiesa di San Francesco, cappella Sforza.

Antonella Mampieri

Testo tratto da: A. Mampieri, Cincinnato Baruzzi (1796 - 1878), Bononia University Press, 2014. Fonti: BCABo FSCB 4, 5, 14, 26, 29, 38, 39; BIM, Manoscritti Imolesi 1060, coll. 15 C 7 12. Bibliografia: G. MAZZINI, Cincinnato Baruzzi. La vita, il tempo, le opere, Imola 1949, p. 70; C. FIORELLI, Un contributo alla rivisitazione dell’attività artistica di Cincinnato Baruzzi (1706-1878), in “Strenna Storica Bolognese”, LII, 2002, pp. 223-246.