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Stele a Giacomo Bartoletti

1889

Schede

Al 1889 si data per lo scultore Tullo Golfarelli (1852 - 1928), l’esecuzione del monumento Terra e Cielo per la tomba della famiglia Bartoletti nel cimitero locale: i bellissimi Angeli preganti scolpiti a bassorilievo nel marmo nell’atto di volare spargendo fiori sul sepolcro – «il mio primo lavoro ordinatomi», annoterà Golfarelli – rimandano all’altrettanto struggente coppia di Angeli benedicenti (Inter coela et terram harmonia) per il sepolcro di Felice Cicognani nel cimitero urbano di Terra del Sole (oggi Castrocaro Terme – Terra del Sole); il lavoro del rilievo cesenate gli viene commissionato – stando a quanto si evince dall’epigrafe – dalla «mestissima vedova» Eugenia Gabanelli in memoria dell’amatissimo consorte Giacomo Bartoletti e «dei quattro angeli che di lui nacquero Maria Amalia Luisa Esterina involatisi nella primavera dell’età», mentre nel busto posto a coronamento della lapide viene effigiato il di lei cognato, il notaio Francesco Bartoletti, «tenero in sua vita munificente a fratello e nipoti».

Sulle pagine del periodico locale “La Scintilla. Eco della gioventù repubblicana” del 19 ottobre 1889, si legge un elogio del monumento e dell’arte di Golfarelli: «Al nostro cimitero visitammo un monumento eseguito per conto della famiglia Bartoletti dal nostro ottimo concittadino Tullo Golfarelli, che co’ suoi pregiati lavori, onora se stesso e la sua patria. Il monumento in marmo, che è un basso rilievo nel quale si nota la perfetta armonia di proporzioni ed una singolare sicurezza nelle linee generali, rappresenta due angeli che pieni di tristezza e di dolore sorvolano sulla tomba dei morti. Quelle due figure dalle movenze armoniche, dalla potente espressione sono eseguite con tanta finezza ed arte che non possiamo fare a meno di mandare al nostro Tullo i rallegramenti cordiali ed augurargli un avvenire che coroni gli sforzi immensi che fece per raggiungere collo studio la perfezione nell’arte». Ma l’opera raccoglie anche giudizi contrastanti; così il periodico “La Voce del Buon Senso” (1 novembre 1889) rimprovera all’artista «quella moderna impronta (oggi purtroppo di moda) della scuola detta del verismo che ci pone innanzi i volti rappresentanti gli Angioli e i Santi senza l’espressione di quella pietà celestiale e divozione affettuosa».

Il monumento per la tomba Bartoletti rientra a pieno titolo nella produzione ‘giovanile’ dello scultore, di cui è parte anche una serie di monumenti funerari e busti che Golfarelli realizza per il Cimitero urbano di Cesena – considerato «quasi una palestra per le esercitazioni dei giovani artisti cesenati» (Piraccini 1983) – in un lasso di tempo abbastanza ampio, che va dalla fine degli anni Settanta dell’Ottocento fino ai primi anni del Novecento. Si tratta di opere – fra le migliori della sua vasta produzione artistica – per le quali egli otterrà onori e pubblici riconoscimenti nonché il plauso della stampa locale.

Silvia Bartoli

Testo tratto da: Silvia Bartoli, Paolo Zanfini, Tullo Golfarelli (1852 - 1928), Minerva Edizioni, 2016. Fonti: BMRBo, Album Golfarelli.