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Bianca Soresina Vidoni

1757 - 20 novembre 1813

Scheda

Bianca era figlia di Cesare, appartenente alla nobile famiglia cremonese Soresina Vidoni: i Vidoni avevano avuto fra i loro membri due cardinali, Girolamo, creato cardinale da Urbano VIII nel 1627, e Pietro, che dopo essere stato vescovo di Lodi per sedici anni fu elevato alla sacra porpora da Alessandro VII nel 1660. Eredi dei Vidoni estinti furono i Soresina, famiglia originaria di Milano poi trasferita a Cremona, dove fu ascritta al patriziato nel 1180. Nel XVII secolo un Francesco Soresina fu gentiluomo di camera di Vittorio Amedeo II duca di Savoia, cavaliere di Corte di Giovanni II re di Polonia e decorato del Toson d’Oro da Carlo II re di Spagna, il quale nel 1674 lo investì del titolo di marchese insieme ai discendenti maschi per ordine di primogenitura. Fu Francesco ad ereditare parte dei beni dell’estinta famiglia Vidoni e ad aggiungere quel cognome al suo. Nel 1816 l’imperatore d’Austria Francesco I riconfermava alla famiglia nella persona di Giuseppe Soresina Vidoni il titolo di marchese e nel 1817 lo elevava al rango di principe dell’Impero austriaco. Nel 1816 un membro della famiglia, Pietro (1759-1830), veniva creato cardinale. L’ultimo principe di Soresina Vidoni fu Bartolomeo figlio di Giuseppe, che morì nel 1878 lasciando erede il figlio adottivo Paolo Garavaglia de’ Soresina cavaliere di Malta (Di Crollalanza).

Bianca sposò, diciannovenne, nel 1776, Carlo Caprara. Dal matrimonio nacquero due figli: il maschio, Francesco Nicolò, morì infante, e la femmina, Vittoria, nata nel 1778, rimase nubile. (ms. B 698/2, tav. 30; Zecchi, III, n. 105). Bianca, definita da Tommaso de’ Buoi «ottima signora», morì il 20 novembre 1813, «dopo aver sofferta con eroica virtù una dolorosa infermità di un canchero nell’utero» (de’ Buoi, Diario, p. 250). Il 22 seguente le furono fatti i funerali in San Paolo, e il suo cadavere fu portato in Certosa «scoperto sulla bara seguita da circa 200 torcie» (Guidicini, Diario, III, p. 155; Memorie, ms. B 3212).

Silvia Benati