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Leopoldo Serra

28 Febbraio 1829 - 8 Ottobre 1912

Scheda

Nato a Bologna, Leopoldo Serra compì gli studi nella sua città, prima presso i Barnabiti, poi all'Università, dove si laureò in matematica. Nel 1854, animato da sentimenti patriottici, emigrò in Piemonte e, avvalendosi anche di una raccomandazione di Marco Minghetti, si arruolò come volontario e venne assegnato alla 2a batteria d'artiglieria a cavallo; nel dicembre 1855 fu nominato sottotenente d'artiglieria; nel 1858 fu trasferito al 3° battaglione Bersaglieri.

Prese parte alla seconda Guerra di Indipendenza (1859), dove si distinse particolarmente nella battaglia di San Martino: benché ferito non volle abbandonare il suo posto di combattimento; per questo motivo fu decorato con una medaglia d'argento al valor militare. Dal 1863 al 1866, come capitano del 4° Bersaglieri, Serra prese parte alla repressione del Brigantaggio in provincia di Avellino e in Basilicata, compiendo atti di grande coraggio. "Era tanta l'audacia di quell'uomo che da solo, con un piccolo revolver, s'inoltrava per parecchi chilometri nei boschi più fitti, lasciando i bersaglieri soli appiattati, e compiendo fino atti di temerità". Nel 1866 (terza Guerra di Indipendenza) ricevette un'altra medaglia al valore per il comportamento tenuto nella battaglia di Custoza, dove ebbe parte gloriosa nel celebrato "quadrato di Villafranca" lo scontro nel quale le truppe italiane respinsero la cavalleria austriaca che aveva cercato di fare prigioniero il principe Umberto, futuro Re d'Italia. Il 20 settembre 1870 partecipò alla Presa di Roma col grado di capitano e, al comando dei Bersaglieri del 12° Battaglione – il maggiore che avrebbe dovuto guidare il corpo era ammalato - fu il primo ufficiale che entrò nella Città eterna, rimanendo anche ferito nel combattimento; in quell'occasione gli venne conferita la Croce dell'Ordine Militare di Savoia. Nel 1872 fu collocato a riposo col grado di maggiore "per ferita riportata in guerra", ma  "si conservò sempre patriotta e soldato nell'animo". Negli anni successivi gli vennero conferite anche la Croci di cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia e dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.

Nel 1897 promosse una sottoscrizione nazionale per donare, in occasione del 50° aniversario dello Statuto Albertino, una bandiera d'onore alla città di Torino. La proposta incontrò la generale approvazione, si formò un Comitato esecutivo, presieduto dal Sindaco di Bologna Alberto Dallolio che ben presto ottenne l'adesione delle principali città italiane, i cui sindaci andarono a costituire il Comitato d'onore. La bandiera offerta fu definita "un'opera unica forse nel suo genere e di grande valore artistico", e venne realizzata a Bologna: disegnata da Silvio Gordini, impreziosita da lavori di orificeria dei Fratelli Zanetti,  ricamata da Gisella Ballarini coadiuvata da Enrica Stagni, Maria Podetti ed Emma Zambonelli. Il cofano che la conteneva fu disegnato da Alfredo Tartarini e realizzato da Sante Mingazzi.La bandiera era accompagnata da un'artistica pergamena opera di Achille Casanova, con una dedica di Gino Rocchi. La cerimonia ufficiale di donazione, svoltasi all'ingresso di Palazzo Madama a Torino  il 2 maggio 1898, costituì uno delle cerimonie patriottiche più importanti di quegli anni. Con la somma avanzata dalla sottoscrizione, Serra propose poi di istituire un "Premio al Carattere", intendendo con carattere "la continua coerenza tra un pensiere onesto e un'azione perserverante". Così, per diversi anni, il Muncipio di Torino distribuì il Premio a chi avesse dato prova maggiore di grandezza di carattere. 

Parte dei suoi ricordi e documenti personali è conservato oggi al Museo del Risorgimento di Bologna. Morì nel 1912, dopo avere dettata l'epigrafe per la propria tomba, presente ancor oggi nel Cimitero della Certosa (Chiostro Annesso al Maggiore, lato nord, perimetro esterno): "Qui riposa / presso ai suoi cari / Leopoldo Serra / maggiore nei Bersaglieri / che solo desiderio serbava / di spirare l'anima in Dio / difendendo / nei futuri inevitabili eventi / l'indipendenza e unità della Patria / affermando riconoscenza / alla leale e prode / casa di Savoia". Nel 1970 a Leopoldo Serra venne dedicata una via (più precisamente una "rampa") di Bologna, nei pressi di piazza Venti Settembre.

Otello Sangiorgi