Salta al contenuto principale Skip to footer content

Luigi Sampieri

27 gennaio 1758 - 13 agosto 1797

Scheda

Nato il 27 gennaio 1758 dal marchese senatore Francesco Giovanni Sampieri e da Anna Maria Leonarda Bentivogli, Luigi Sampieri, cui nel battesimo avevano imposto i nomi di Luigi Maria Filippo Gaetano Gioseffo Camillo Giovanni Crisostomo Leonardo Baldassarre (Carrati, Nascite, B 877, c. 164), rimase orfano del padre a nove anni, e prese possesso del seggio senatorio della famiglia attraverso un procuratore, il senatore Fulvio Bentivoglio, nominato dalla madre. Fu gonfaloniere nel sesto bimestre del 1786, nel quarto del 1793 e nel quinto del 1794. Per l’intermediazione di Francesco Albergati Capacelli, nel 1785 sposò donna Maria Luigia Vincenza figlia di Leopoldo de Gregorio marchese di Squillace e di Maria Josepha Verdugo y Quijada (ms. B 682/2, tav. 105; Calore, Un matrimonio per lettera), che gli diede, nel 1790, un unico figlio, Francesco Giovanni. Fu ciambellano del duca Ferdinando di Parma, e colonnello di fanteria delle sue milizie, e a Bologna comandava un battaglione di Guardia Civica. Morì a 38 anni il 13 agosto 1797 nella sua villa di Casalecchio.

La grande villa, progettata dal Bibiena (poi passata in eredità dall’ultima dei Sampieri della Mercanzia ai Talon, e distrutta durante l’ultima guerra), sorgeva su una collinetta digradante sul Reno. Era attorniata da un vasto parco (ora parzialmente pubblico), che formava la vera meraviglia del luogo. In occasione delle nozze del figlio del senatore Luigi (Francesco Giovanni Sampieri) gli amici dipinsero in versi ciascuno una delle sue quattordici cose notevoli: Vincenzo Berni degli Antoni ne lodò Il palazzo, Giovanni Battista Ghisellini I giardini, Antonio Cavalli Il tempio di Flora, Francesco Benedetti Il bosco, Giovanni Marchetti Il romitaggio, Girolamo Zappi La capanna, Paolo Costa I ruscelli, Ignazio Borzaghi La torre dei bassi tempi, Francesco Tognetti Il tempio Cinese, l’abate Innocenzo Bregoli La vista della chiusa del Reno, Luigi Muzzi L’obelisco, Pietro Gamba Il bagno, Luigi Vecchi I giuochi, Vincenzo Valorani Il teatro (La Villa Sampieri in Casalecchio. Sonetti epitalamici, Bologna 1818; Lipparini, Casalecchio, pp. 101-103; Beseghi, Castelli, pp. 102-103). Trasportato nella sua Parrocchia del Carrobbio, a Luigi Sampieri furono fatte le esequie con tutti gli onori militari (de' Buoi, p. 53). La moglie, rimasta vedova, si rimaritò immediatamente in un Viscardi “figlio di un filatogliere”, e morì quarantaduenne il 13 marzo 1804 (Guidicini, I Riformatori, III, pp. 100-101; Zecchi, I, n. 13; Giacomelli, Famiglie, p. 119; Rossi, La Sampireina, p. 474). Furono i tutori del figlio minorenne che curarono la sua sepoltura, e nell’occasione trasportarono in Certosa anche i resti di Luigi Sampieri morto sette anni prima.

Silvia Benati