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Alfonso Rubbiani

3 Ottobre 1848 - 26 Settembre 1913

Scheda

Aveva inizialmente intrapreso gli studi da notaio prima di dedicarsi a quelli artistici. Amante della cultura, della scienza come dell'arte si occupò di etnografia (pubblicò un saggio sull'Appennino bolognese), di pedagogia, infine di glottologia e archeologia. Prese parte attiva alla vita politica e fu per vario tempo assessore comunale a Budrio; abbandonò poi completamente la pubblica amministrazione per meglio seguire la sua intensa attività di architetto. Fu tra i fondatori e senz'altro il principale ispiratore dell'Aemilia Ars, ed anche quando la società si sciolse, continuò a collaborare con la sezione ricami, l'unica sopravvissuta della sfortunata impresa, fornendo disegni, ideando tovaglie (tra cui la famosa “passeggiata dei pavoni” eseguita per l'americano Vanderbildt), raffinati abiti, della cui esecuzione s'interessava suggerendo persino i dettagli, fino alla fine dei suoi giorni. Ma l'attività a cui Rubbiani si dedicò con più impegno fu quella di architetto, soprattutto restauratore dei principali monumenti cittadini; si può quasi dire che non v'è angolo di Bologna che sia del tutto esente da manipolazioni o restauri d'impronta rubbianesca. Troppo lungo sarebbe prendere in esame questo aspetto della sua attività che, se gli valse fama e riconoscimenti, suscitò critiche e non poche polemiche, di cui alcune piuttosto violente. Morì nel 1913, tra commemorazioni ufficiali ed il sincero rimpianto di quanti lo conobbero, personaggio chiave, anche se assai discusso, di tutta una situazione culturale bolognese .

Testo tratto da: Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna, catalogo della mostra. GRAFIS, Bologna, 1977.

Trascrizione a cura di Lorena Barchetti