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Rivoluzioni di stoffa - La moda del primo Ottocento

1796 | 1815

Schede

L’abbigliamento riflette le vicende storiche, politiche e sociali di un Paese. A seguito della Rivoluzione Francese, la “libertà” si insinua tra le pieghe degli abiti, trasformandoli profondamente e allontanandoli sempre di più dagli antichi costumi dell’aristocrazia: i rigidi corpetti dei secoli precedenti - espressione dell’Ancien Régime - vengono abbandonati e le stoffe si alleggeriscono, liberando i corpi. I nuovi abiti sono influenzati dal grande movimento del Neoclassicismo, una tendenza che tocca tutte le arti e invade anche il campo della moda. Lo sguardo è rivolto all’antichità greco-romana che fornisce modelli a cui ispirarsi per creare indumenti definiti da linee lievi e forme semplici. All’inizio dell’Ottocento, in tutti i territori di dominio Napoleonico, si diffonde un nuovo stile. Si inizia a privilegiare la praticità e la possibilità di cambiare abito con più frequenza. La moda, lentamente, si avvia verso una maggiore accessibilità e di conseguenza l'abito inizia a essere sentito come un modo per esprimere se stessi e la propria personalità.

Il guardaroba femminile: lo stile impero | Le trasformazioni più radicali si manifestano nell'abbigliamento femminile: tramontano corsetti e crinoline, due elementi che conferivano ai corpi un aspetto uniforme e artificiale, sostituiti da abiti morbidi e leggeri che lasciano intravedere la naturale linea del corpo. I nuovi indumenti femminili sono ispirati alle antiche tuniche greco-romane, lunghi fino alle caviglie e segnati dalla linea alta della cintura. Le scollature sono ampie e le maniche, a “palloncino”, lasciano le braccia scoperte; i corpi non erano mai stati tanto liberi e svestiti. Per confezionare gli abiti si prediligono tessuti leggeri e semi trasparenti. La mussola, facile da drappeggiare ricreando panneggi simili a quelli delle statue antiche, diventa la regina delle stoffe. Il colore chiaro delle statue classiche influenza la palette cromatica degli abiti dove spesso troviamo il colore bianco impreziosito da ricami d’oro e d’argento. Per proteggersi dal freddo si indossano scialli ricamati con motivi orientali e dal guardaroba maschile arriva il soprabito redingote, di tessuto pesante, con le maniche lunghe e il colletto alto che incornicia il viso. L’aderenza ai modelli classici inizia a sfumare intorno al 1810: le maniche si allungano, le gonne si svasano e sull’orlo compaiono applicazioni di volant ricamati, le scollature si restringono fino a scomparire sotto le camicette a collo alto, il colore ricompare. Piano piano ci si incammina verso lo stile romantico.

Abbigliamento maschile 1795-1820 | La moda ottocentesca è l’espressione del ceto borghese che dopo la rivoluzione francese conquista il potere politico ed economico in Europa. Anche l'abbigliamento maschile registra un significativo e radicale mutamento, quasi una svolta epocale. Un look austero e rigoroso - con tagli semplificati, tessuti di panno robusto al posto della seta e decorazioni ridotte al minimo - sostituisce il frivolo abbigliamento del secolo precedente. Si vogliono esprimere la serietà del mondo del lavoro, la praticità, la prudenza, il risparmio, l’ordine, tutti ideali saldamente ancorati al mondo borghese. Due sono gli abiti da ricordare: il “frac”, dapprima adottato per andare a caccia e per la vita in campagna, con falde molto arretrate e colletto alto, poi portato di sera, per le occasioni eleganti; poi la “rendigote”, all’inizio una giacca usata per l’equitazione, ossia una lunga giubba a due falde e aperta sul dietro, che permette di stare comodamente in sella. Abbandonata la destinazione sportiva si trasforma in abito da città e da lavoro fino a prendere il significativo nome, dopo la metà del secolo, di finanziera.

Le acconciature | La cura dei capelli è da sempre considerata un rituale di bellezza e di status sociale. Nei primi anni dell’Ottocento le donne hanno un portamento sobrio e gentile e se nel barocco la parola d’ordine è magnificenza, nell’epoca romantica si ha un ritorno alla naturalezza. Le acconciature femminili in voga a inizio secolo si ispirano all'antica Grecia, aderenti sul capo e caratterizzate da un incrocio di ciocche ornate da perle e fiori. Unica eccezione è la pettinatura all'inglese, che lascia liberi ampi riccioli che ricadono sulle guance, chiamati tire-bouchons (cavatappi in francese). Le donne italiane preferiscono le acconciature a base di trecce che si complicano in base alle occasioni in cui vengono sfoggiate. Il colore dei capelli alla moda è il castano scuro e pian piano si diffonde la pettinatura detta 'alla vergine', ossia con la riga in mezzo alla testa ed i capelli raccolti all’indietro. Nel corso di tutto il secolo, le acconciature vengono comunque adattate al tipo di copricapo in voga: dai cappellini allacciati sotto al mento, in linea con lo stile Impero, si passa alle cuffiette ornate di pizzo, per poi tornare, a fine secolo, ai grandi cappelli a falda larga ornati di piume. Gli uomini in quel periodo portano i capelli scapigliati e le basette lunghe fin sotto il mento che formano una striscia sottile di barba che incornicia il viso; alcuni la accompagnano con dei piccoli baffi cadenti che col tempo diventano di gran moda e vengono impomatati per tenerli ben dritti o rialzati. All’inizio del XIX secolo la borghesia accresce il suo prestigio e impone anche per gli uomini uno stile pratico e sobrio. Nel corso dell'epoca, i cappelli rimangono per lo più cilindrici, con alcune variazioni, come il gibus, che dotato di molle può essere appiattito e portato sotto il braccio, oppure il cappello 'alla Bolivar', un cilindro svasato verso l'alto. Gli artisti portano invece il berretto, una specie di basco alla francese drappeggiato, solitamente di stoffa morbida come il velluto, detto anche cappello 'alla raffaella', alludendo al pittore rinascimentale Raffaello Sanzio.

Vittorio Cazzola, Roberta Grandinetti, Martina Tedeschi, gennaio 2022. (Realizzato nell'ambito dell'iniziativa del progetto MIA - Musei Inclusivi e Aperti 'Rivoluzioni di stoffa: un percorso sulla moda del primo Ottocento', Museo civico del Risorgimento, 22 gennaio - 26 febbraio 2022).

Texto en español | Revoluciones de tela - La moda en principios del siglo XIX | 1796 - 1815 | La ropa refleja los acontecimientos históricos, políticos y sociales de un país. Después de la Revolución Francesa, la "libertad" se insinúa entre los pliegues de los vestidos, transformándolos profundamente y alejándos cada vez más de las antiguas costumbres de la aristocracia: los rígidos corpiños de los siglos anteriores - expresión del Antiguo Régimen - Son abandonados y los tejidos se aligeran, liberando los cuerpos. Los nuevos vestidos están influenciados por el gran movimiento del neoclasicismo, una tendencia que toca todas las artes e invade también el campo de la moda. La mirada se dirige a la antigüedad greco-romana, que proporciona modelos en los que inspirarse para crear prendas definidas por líneas ligeras y formas simples. A principios del siglo XIX, en todos los territorios de dominio napoleónico, se difunde un nuevo estilo. Se empieza a privilegiar la practicidad y la posibilidad de cambiar de ropa con más frecuencia. La moda,lentamente, se encamina hacia una mayor accesibilidad y como resultado, la ropa comienza a sentirse como una forma de expresarse y expresar supersonalidad.

El guardarropa femenino: el estilo imperio | Las transformaciones más radicales se manifiestan en la ropa femenina: se ponen corsés y crinolinas, dos elementos que daban a los cuerpos un aspecto uniforme y artificial, sustituidos por ropa suave y ligera que deja ver la línea natural del cuerpo. Las nuevas prendas femeninas están inspiradas en las antiguas túnicas greco-romanas, largas hasta los tobillos y marcadas por la linea alta del cinturón. Los escotes son anchos y las mangas, en "globo", dejan los brazos descubiertos; los cuerpos nunca habían estado tan libres y desvestidos. Para confeccionar ropa se prefieren tejidos ligeros y semi-transparentes. La muselina, fácil de cubrir recreando cortinas similares a las de las estatuas antiguas, se convierte en la reina de las telas. El color claro de las estatuas clásicas influye en la paleta cromática de los vestidos, donde a menudo encontramos el color blanco enriquecido con bordados de oro y plata. Para protegerse del frío se llevan chales bordados con motivos orientales y del guardarropa masculino llega el abrigo redingote, de tejido pesado, con las mangas largas y el cuello alto que enmarca la cara. La adherencia a los modelos clásicos comienza a desvanecerse alrededor de 1810: las mangas se alargan, las faldas se ensanchan y en el dobladillo aparecen aplicaciones de volantes bordados, los escotes se encogen hasta desaparecer debajo de las blusas de cuello alto, el color reaparece. Poco a poco nos encaminamos hacia el estilo romántico.

Ropa de Hombre: 1795-1820 | La moda del siglo XIX es la expresión de la clase burguesa que, después de la Revolución Francesa, conquista el poder político y económico en Europa. También la ropa masculina registra un cambio significativo y radical, casi epocal. Un aspecto austero y riguroso - con cortes simplificados, tejidos de tejido robusto en lugar de seda y decoraciones reducidas al mínimo - sustituye a las prendas frívolas del siglo anterior. Se quiere expresar la seriedad del mundo del trabajo, la practicidad, la prudencia, el ahorro,el orden, todos ideales firmemente anclados en el mundo bourgues. Dos son los vestidos para recordar: el "frac", primero adoptado para ir de caza y para la vida en el campo, con faldas muy atrasadas y cuello alto, luego usado por la noche, para ocasiones elegantes; luego la "rendigote", al principio una chaqueta usada para montar, Es decir, una casaca larga de dos capas y abierta en la parte posterior, el que le permite sentarse cómodamente en el sillín. Abandonado el destino deportivo se transforma en traje de ciudad y de trabajo hasta tomar el significativo nombre, después de la mitad del siglo, de financiera.

Peinados | El cuidado del pelo siempre se consideraba un ritual de belleza y estatus social. En los primeros años del siglo XIX las mujeres tienen un porte sobrio y amable y si en el barroco la consigna es magnificencia, en la época romántica se vuelve a la naturalidad. Los peinados femeninos en boga a principios de siglo se inspiran en la antigua Grecia, adherentes en la cabeza y caracterizadas por un cruce de mechones adornados con perlas y flores. La única excepción es el peinado inglés, que deja libres amplios rizos que caen sobre las mejillas, llamados tire-bouchons ( abrebotellas en francés). Las mujeres italianas prefieren los peinados basados en trenzas que se complican en función de las ocasiones en las que se presentan. El color de pelo de moda es el castaño oscuro y poco a poco se extiende el peinado llamado 'a la virgen', es decir, con la raya en el medio de la cabeza y el cabello recogido hacia atrás. A lo largo de todo el siglo, los peinados se adaptan al tipo de tocado en boga: desde las gorras atadas debajo de la barbilla, en línea con el estilo Imperio, se pasa a los gorros adornados con encaje, para volver, a finales de siglo, a los grandes sombreros de aleta ancha adornados con plumas. Los hombres de aquella época llevan el pelo sin pelo y las patillas largas hasta debajo de la barbilla que forman una delgada franja de barba que enmarca la cara; Algunos la acompañan con pequeños bigotes caídos que con el tiempo se ponen de moda y se empolvan para mantenerlos bien rectos o levantados. A principios del siglo XIX, la burguesía aumenta su prestigio y también impone a los hombres un estilo práctico y sobrio. A lo largo de la época, los sombreros permanecen en su mayoría cilíndricos, con algunas variaciones, como el gibus, que equipado con muelles puede ser aplanado y llevado bajo el brazo, o el sombrero 'a la Bolivar', un cilindro acampanado hacia lo alto. Los artistas llevan en cambio el gorro, una especie de boina a la francesa drapeada, generalmente de tela suave como la pana, llamado también sombrero 'a la raffaella', aludiendo al pintor renacentista Raffaello Sanzio.  (Traduzione di Giada Brunetti, classe 5A, in collaborazione con il Liceo Linguistico Internazionale C. Boldrini di Bologna, marzo 2022).