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Armando Quadri

9 aprile 1897 - 23 settembre 1944

Scheda

Armando Quadri, da Augusto e Medea Ballarini; nato il 9 aprile 1897 a Bologna; ivi residente nel 1943. Ragioniere.
Iscritto al PRI e poi al PdA.
Appena ventenne partecipò alla prima guerra mondiale e restò ferito due volte. Nel dopoguerra prese parte alle lotte democratiche contro il nascente fascismo.
Con altri ex combattenti fu tra i fondatori della sezione bolognese di Italia libera e nel 1926 promosse la sezione bolognese della Giovane Italia. Il 12 ottobre 1926 subì il primo arresto, per la sua attività politica, e l'anno successivo si dimise dal Banco di Roma, non avendo voluto iscriversi al PNF. Nel 1930 aderì al movimento Giustizia e Libertà e per alcuni anni fece parte del gruppo dirigente bolognese.
Alla fine del 1942 fu tra i fondatori della sezione bolognese del PdA pur continuando a militare nel PRI, dal quale uscì nel settembre 1943. Nella primavera 1943 venne arrestato, con numerosi altri esponenti dell'antifascismo bolognese.Riottenne la libertà dopo la caduta del regime fascista.

Il 16 settembre 1943, con l'inizio della Resistenza, nella sede del laboratorio di sartoria della moglie Amorina Testoni in via Oberdan 6, si tenne la prima riunione del CLN regionale. Divenne il rappresentante del PdA nel CLN e per qualche tempo fece parte anche di quello d'Imola e mantenne questa carica sino al marzo 1944 quando - essendo stato arrestato e subito dopo rilasciato - venne sostituito.
Lasciata l'attivita politica, si dedicò a quella militare, divenendo uno dei dirigenti delle brigate Giustizia e Libertà di Città e Montagna. Fece parte del gruppo ristretto che organizzò il salvataggio della dotazione di radium dell'ospedale Sant'Orsola.
Nell'agosto venne arrestato e subito dopo rilasciato. In quei giorni altri militanti del PdA erano stati arrestati e rilasciati, ma sottoposti ad attenta sorveglianza, perchè i fascisti, che erano riusciti a infiltrare due spie nella brigata, miravano a identificare tutto il gruppo dirigente.
Il 3 settembre 1944 venne nuovamente arrestato con altri 22 partigiani (vedi Massenzio Masia). Durante la detenzione, nella caserma delle brigate nere in via Borgolocchi, fu seviziato, come i suoi compagni. Il 19 settembre comparve davanti al Tribunale militare straordinario di guerra e condannato a morte, con altri 7 compagni. La sentenza venne eseguita il 23 settembre 1944 al poligono di tiro di Bologna. Gli è stata concessa la medaglia d'argento alla memoria. Riconosciuto partigiano con il grado di capitano dall'1 ottobre 1943 al 23 settembre 1944. Al suo nome e stata intitolata una strada di Bologna. [Nazario Sauro Onofri]

E' sepolto nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della Certosa di Bologna ed è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.