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Lorenzo Pranzini

1767 ca. - notizie 1845

Scheda

Pittore bolognese, viene segnalato dallo Zucchini come di origini veneziane. La nascita si può datare al 1767 e probabilmente studia anche a Venezia, ma sappiamo dal Bianconi che era allievo di Domenico Pedrini e ai tempi in cui lo scrittore redige la sua Guida, (1845) l’artista viveva in “patria”. D'altronde per rimarcare la sua formazione bolognese vi è nel 1790 il concorso all'Accademia Clementina di Bologna, a cui egli partecipa per il premio di disegno di figura. Al 1802 risale il suo intervento nella realizzazione degli apparati celebrativi in S. Giovanni in Monte per la morte del pittore Gaetano Gandolfi. A lui spetta l'esecuzione di un medaglione dipinto imitante un bassorilievo con la rappresentazione della Musica. Nel 1817, in occasione dell'annuale premiazione degli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Bologna espone un bevitore, mezza figura a olio, del Signor Lorenzo Pranzini bolognese. Troviamo così conferma delle sue origini felsinee.

Molto attivo nelle chiese bolognesi vi lavora dipingendo ornamenti e pale d’altare, operando “con grande speditezza” e specializzandosi nell'esecuzione di figure. Non è quindi casuale la collaborazione con Gaetano Caponeri, specializzato viceversa nell'ornato, per la decorazione di una cappella in S. Procolo. Molto lunga è la documentazione storica su questi suoi lavori eseguiti nelle chiese bolognesi, ma purtroppo molti sono oggi perduti o coperti da scialbature. In S. Caterina di Strada Maggiore realizza un San Venanzio ed un frontale con gli angeli di un quadro con la Beata Vergine di Ubaldo Gandolfi, mentre nella Chiesa della Madonna di Loreto dipinge la SS. Annunziata e l’angelo che affianca un’antica immagine mariana. Nella chiesa di S. Colombano, ora adibita ad usi laici, dipinge il frontale con dei Santi, tra i quali Pietro e Colombano, disposti intorno all’immagine bizantina della Madonna della Mercede. Nella chiesa di S. Maria dei Servi dipinge le figure dell’ornato della SS. Trinità di Calvi. I suoi lavori proseguono nel 1820 ove lavora in S. Giovanni dei Celestini occupandosi, insieme a Petronio Donelli, dei ritocchi delle figure della volta della chiesa dipinta da G. Boni. In S. Girolamo della Certosa del Pranzini “vi sono i Santi Ignazio e Petronio in basso nelle due pilastrate dell’imboccatura della cappella”, perduti. Sappiamo dal Bianconi che insieme a Gaetano Caponeri restaura “quattro puttini attorno alla più volte rifatta cornice dell’opera di Passerotti”, situata nella cappella Maggiore della chiesa di S. Maria della Mascarella, ora interamente ricostruita dopo i bombardamenti del 1943.

Nel cimitero bolognese, la Certosa, è documentato per la realizzazione di tre monumenti dipinti dedicati a Giovanna Marulli (1804 ca.), Petronio Angiolini (1812) e Gaetano Lodi (1804), gli ultimi due purtroppo perduti ma documentati nelle guide ottocentesche. Qui collabora con i pittori specializzati in ornato Luigi Bertacchi e Petronio Cavazza.

Roberto Martorelli, Claudia Vernacotola