Parmeggiani Carlo

Parmeggiani Carlo

1850 - 1918

Note sintetiche

Scheda

Carlo Parmeggiani (Bologna, 1850 - ivi, 1918) avvia il proprio percorso scolastico presso l'Accademia di Belle Arti locale, dove viene ripetutamente segnalato e premiato tra 1871 e 1876. Sui suoi rudimenti artistici ci è di aiuto la descrizione edita nel 1888: ...si applicò da prima alla pittura e frequentò le scuole dell'Accademia di Belle Arti sotto la guida del prof. Puccinelli, e nel tempo stesso dette pure opera all'incisione in legno nella scuola del prof. Ratti. Però poco stette a tentare altro avviamento e questo fu la scultura, arte non più abbandonata, che gli offerse alcune occasioni per mettersi in rilievo. Rammento fra i primi saggi plastici un busto, raffigurante la lieta Lalage oraziana.

La prima esposizione nota cui partecipa è presso Torino nel 1873 mentre in occasione dell'esposizione della Società Promotrice di Bologna del 1881, oltre a mostrare Fior di gaggia, presenta anche un bronzo dal titolo Spazzacamino. Nello stesso anno presenta il ritratto di Vico Sanguinetti e a Venezia sono esposti due bozzetti, Cipria e Fuliggine. La graziosa testina intitolata Fiori di Gaggia viene esposta presso la Società Promotrice di Bologna nel 1881. Nella Gazzetta dell'Emilia, quotidiano bolognese, così viene descritta: ...al suo confronto non sfigura quell'altra testina di fanciulla morta del Parmeggiani: Fior di Gaggia, nella quale la cercata irregolarità di alcune linee aggiunge una certa grazia ingenua ed un spiccato carattere di individualità. La linea è graziosa e ben trovata ed è notevole per la squisita delicatezza di certi particolari e per un profumo di casta armonia. Il redattore coglie la novità di questa opera, in cui l'irregolarità di linee altro non è che un primo sentore dello stile che verrà chiamato Liberty o “floreale”. Il tema del fiore di gaggìa come fonte di ispirazione artistica, è assai comune negli anni in cui viene realizzata questa scultura, prova ne sono i numerosi stornelli, serenate e poesie dedicate a questi profumatissimi fiori. A Roma, nel 1883, propone Noli me Tangere e Mademoiselle Anget. A Brera nel 1885 sono esposte tre terracotte: Nonna Teresa, Livia e Nonnina. Con il rilievo Nerone e Locusta si aggiudica nel 1885 il premio Curlandese dell'Accademia di Belle Arti di Bologna. La scena narra il momento in cui l'imperatore romano Nerone prova l'effetto di un veleno su una sua servitrice. Il marmo, delle dimensioni di cm. 65 x 89 cm., è conservato presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna. L'opera è ricordata tra le sue sculture migliori nel giornale periodico dedicato all'Esposizione Emiliana del 1888. In effetti Parmeggiani mostra una piena adesione al gusto neopompeiano e, più in generale, al genere storico di quegli anni, ben espresso dai dipinti del modenese Muzzioli che, con La vendetta di Poppea del 1876, e con I funerali di Britannico del 1888, ottiene un travolgente successo nazionale.

In occasione dell'Esposizione Emiliana del 1888, oltre al busto in bronzo Livia, gli sono commissionati le due Glorie in bassorilievo, poste sull'arco di accesso al padiglione delle Belle Arti. Al termine dell'esposizione S. M. il Re, a mezzo del Ministro della R. Casa, ha disposto che il busto Livia dello scultore bolognese Parmeggiani, già da lui acquistato, venga fuso in bronzo, e quindi collocato nella galleria del Quirinale. Nello stesso anno si inaugura, in via Indipendenza a Bologna, il suo grande bronzo dedicato al frate barnabita Ugo Bassi, ora collocato, dopo vari spostamenti, nella via a lui dedicata. Altre due terrecotte sono presentate nel 1888: il ritratto della bambina Luisa Sanguinetti e Gaudium. Nel cimitero Bolognese, oltre al monumento a Pellegrino Matteucci, esegue la stele della famiglia di Tito Azzolini, dove rappresenta l'Allegoria dell'Architettura, mentre una dolente in marmo orna la tomba Bonazzi. Firmato e datato 1907 l'intenso ritratto del poeta Severino Ferrari, diletto allievo e amico di Giosue Carducci. Per il Pantheon degli illustri bolognesi scolpisce il ritratto di Francesco Rizzoli (1884).

Così viene segnalato da Angelo De Gubernatis in 'Dizionario degli artisti italiani viventi', Gonnelli, Firenze, 1906: scultore emiliano, nato a Bologna e ivi residente. E' un artista di gran pregio e lo provano i lavori che ha presentato nelle seguenti principali Esposizioni. A Roma nel 1883, produsse Noli me tangere e Mademoiselle Anget due sculture mirabilmente eseguite ed encomiate giustamente. A Bologna nel 1881, espose Livia, busto in terracotta bronzato, ed il ritratto pure in terracotta, del bambino Vico Sanguinetti eseguito con una verità e rassomiglianza indescrivibile. Furono pure ammirati pure nel 1881, a Venezia, due bozzetti artisticamente eseguiti, raffiguranti Cipria e Fuliggine, e all'Esposizione del 1888 a Bologna un busto della bambina Luisa Sanguinetti, e Gaudium, busto interracotta, due lavori dove il Parmeggiani si rivelò un artista provetto. La verosimiglianza delle linee perfettamente trattate, l'insieme giusto, i dettagli raffinati al punto di raggiungere il vero sono pregi di un esimio scultore quale è il Parmeggiani.

Roberto Martorelli

Testo con integrazioni tratto da: R. Martorelli, Cento anni di scultura bolognese. L’album fotografico Belluzzi e le sculture del Museo civico del Risorgimento, numero monografico de “Bollettino del Museo del Risorgimento”, LIII, 2008

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Quadro socio politico della Bologna post unitaria nel periodo 1859-1900. Intervista ad Alberto Preti. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it

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La città rossa nella Grande Guerra, 2010. La storia di Bologna durante il primo conflitto mondiale raccontata nel video di Alessandro Cavazza e Lorenzo Stanzani. A cura del Comitato di Bologna dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Museo Civico del Risorgimento di Bologna, Cineteca del Friuli, Fondazione del Monte, Istituto Ortopedico Rizzoli.

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Statuto del Circolo artistico bolognese
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Statuto del Circolo artistico bolognese, Tipografia Successori Monti, Bologna, 1881; Circolo Artistico Bolognese, modificazioni allo statuto approvate nell'Assemblea Ordinaria dei Soci delli 23 febbraio 1882 dietro proposta della Direzione, Tipografia Successori Monti, Bologna, 1882. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

Ehi! ch'al scusa.. 1882 n. 11
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Ehi! ch'al scusa.., anno 3, n. 11, 18 marzo 1882, Bologna, Società Tipografica Azzoguidi

Anche Bologna!
Tipo: PDF Dimensione: 5.29 Mb

Anche Bologna! Albo unico del Circolo Artistico, Bologna, Zanichelli (Litografia G. Wenk), 1880. Immagini di Azzolini, Bersani, Bordoni, Brugnoli, Busi, Castaldini, De Maria, Facchini, Faccioli, Giorgi, Gordini, Guadagnini, Maccaferri, Minelli, Monari, Palazzi, Parmeggiani, Ricci, Sarti, Scorzoni, Sezanne, Tartarini, Tivoli. Testi di Altobelli, Belluzzi, Bonora, Boschi, Carducci, Gozzi, Guerrini, Panzacchi, Ricci, Roncaglia, Rubbiani, Salina.

Strenna universitaria 1900
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Strenna Universitaria a beneficio della Cassa soccorso studenti bisognosi della Università di Bologna, anno 1900; Bologna, Stabilimento Zamorani e Albertazzi. Collezione privata. © Museo del Risorgimento di Bologna | Certosa.

Barberi Enrico - Regio Istituto di Belle Arti
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Enrico Barberi, documenti inerenti i corsi al Regio Istituto di Belle Arti, Accademia di Belle Arti, Collegio Artistico Venturoli; 1898 - 1913. Fondo Barberi, Museo Risorgimento Bologma. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

Barberi Enrico | Moretti
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Enrico Barberi (1850 - 1941), carteggio (Ercole Raimondi, Alfonso Rubbiani, Alfredo Tartarini, Carlo Parmeggiani, Alfonso Malvezzi, Ditta Davide Venturi, Gaetano Golfieri) per l'esecuzione del Monumento a Vincenzo Moretti. Estratto. © Museo Risorgimento Bologna

Expo Bologna 1888
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Benedetta Basevi, Mirko Nottoli (a cura di), "Expo Bologna 1888, L'Esposizione Emiliana nei documenti delle Collezioni D'Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna", Bologna, BUP, 2015.

Uomini Illustri | Pantheon di Bologna
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Uomini Illustri - Elenco delle collocazioni dei busti nella Sala del Pantheon, nel Cimitero Comunale della Certosa. 1819 | 1889