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Schede

La chiesa presenta una semplice pianta a tau rovesciato con un’unica navata di tre campate a crociera, illuminata da oculi con vetrate policrome che hanno sostituito le monofore a sesto acuto di cui si possono ancora riconoscere le tracce nel parato esterno. Sulle volte delle due campate più vicine alla cappella maggiore appaiono tracce delle originarie decorazioni a motivi vegetali con oculi da cui si affacciano figure di santi. La campata d’ingresso è caratterizzata da una chiave di volta affrescata con la colomba, simbolo dello Spirito Santo.

Lungo le pareti sono appesi quattro dei grandi dipinti rappresentanti episodi salienti della vita del Cristo, posti anche nelle cappelle laterali. All’altezza del cancello che separava la chiesa interna, destinata ai monaci, da quella esterna si fronteggiano La Cacciata dei Mercanti dal Tempio (1645) e La Pesca miracolosa (1648) di Francesco Gessi (1588 - 1649) e proseguendo L’Ingresso di Gesù in Gerusalemme e Il Cristo risorto accompagnato dai Padri del Limbo che appare alla Madre (1657) di Lorenzo Pasinelli (1629 - 1700). Ciascuna tela è affiancata da dipinti Francesco Gessi centinati con beati certosini dello stesso autore. Fanno eccezione quelle ai lati dei dipinti del Pasinelli, che si devono al padre certosino Marco da Venezia (notizie 1613 - 1644). I grandi dipinti sono tutti caratterizzati dalla ricchezza delle invenzioni compositive e del contesto entro cui sono ambientate le storie che permette agli artisti di dispiegare il loro talento narrativo e di manifestare il loro stile personale all’interno di un linguaggio unico corale, quello della tradizione reniana e carraccesca bolognese, di cui tutti fanno parte, in momenti e con modi diversi. All’altezza del cancello di accesso al coro, decorato dalle statue in stucco dell’Angelo Annunziante e della Vergine Annunziata, databili al XVII secolo, sono simmetricamente murati due affreschi staccati raffiguranti la Madonna col Bambino, dell’ambito di Bartolomeo Cesi e Il Cristo Portacroce di Ludovico Carracci (1555 - 1619). Quest’ultimo, proveniente dal convento e più volte trasportato, era parte di un affresco molto più grande raffigurante Cristo che porta la croce alla presenza della comunità certosina. Il grande e prezioso coro ligneo, che occupa quasi due terzi della navata, fu realizzato in due tempi, nel 1538 e nel 1612.

Antonella Mampieri