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Monumento Zanetti Cassinelli

1920

Schede

Le tre figure in bronzo che dominano il sepolcro delle famiglie Zanetti e Cassinelli si stagliano sul fondo in mosaico azzurro, interrotto al centro da una croce dorata. Originariamente l'abside era decorata solo da rade tessere blu, successivamente integrate, riempendo tutta la parete. Il gruppo è firmato e datato dallo scultore, il quale riportata anche l'indicazione dell'azienda Capecchi di Pistoia, esecutrice materiale della fusione.
L'aspetto plastico e imponente delle figure risente dell'influenza dello stile pittorico del marchigiano Adolfo De Carolis (1874-1928), che nel 1911 aveva ricevuto dal Comune di Bologna l'incarico di decorare le pareti e il soffitto del Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo. Il suo stile, fra Liberty e ripresa dell'arte antica, con una predilezione per figure dalle muscolature imponenti, quasi “michelangiolesche”, influenzò gli artisti locali, fra cui il nostro Rizzoli. Anche la presenza di Leonardo Bistolfi a Bologna sarà fondamentale per comprendere lo stile di questa opera. Lo scultore piemontese infatti era attivo in città per realizzare il suo capolavoro, il Monumento a Giosue Carducci, collocato nell'omonima piazza.

Il primo esempio in questa direzione di influssi è il monumento in bronzo e serpentino del 1912 per la tomba di Pompeo Baroni, collocata nel Chiostro VI, proprio di fianco a questa.

Melissa La Maida.