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Monumento Vandini

1891

Schede

L’attività e la fama scultorea di Tullo Golfarelli raggiunse anche le località emiliano-romagnole più provinciali. È questo il caso del monumento Vandini-Mazzolani collocato nel camposanto del cimitero di Argenta, in provincia di Ferrara. Commissionato nel 1891 dalla vedova Emilia Mazzolani, fu eretto in ricordo del marito estinto, l’avvocato Giuseppe Vandini, che fu grande benefattore nonché Sindaco di Argenta dal 1861 al 1874. Fra le opere pubbliche da lui promosse si ricordano le scuole, la ferrovia, l’allacciamento telegrafico con Ferrara, la sistemazione delle strade, la bonifica delle valli di Argenta e Filo, e per il forte impulso che diede alla città ottenne diverse onorificenze, anche a livello nazionale. Come ultimo atto della sua generosità ed operatività volta al benessere pubblico, lasciò, assieme alla moglie Emilia che oggi è sepolta al suo fianco, tutte le sue proprietà a istituti di beneficenza e, in particolare, all’Ospedale Civile sito in Via Nazionale, non a caso denominato Mazzolani-Vandini. Il bel monumento funebre, realizzato a grandezza naturale, ritrae la vedova con la veste tipica del tempo, inginocchiata a lato di un sarcofago ricoperto da rose e da una croce, mentre prega per l’anima del marito. Contraddistinguendosi per la semplicità della realizzazione e per il suo limitato simbolismo, l’opera si caratterizza per la grande accuratezza dell’esecuzione riscontrabile in ogni suo particolare, e pare quasi esaltata dalla semplicità della tomba nella quale si trova ed in cui troneggia in alto il busto del Cav. Vandini con sguardo incisivo e fiero.

In un articolo di giornale a firma Vezzani conservato nell’Album del Museo del Risorgimento, datato 1891, si evince che l’autore espose nel suo studio la statua al pubblico per tre giorni prima che questa venisse posta definitivamente nel sepolcro. Sebbene il realismo di quest’opera appaia meno evidente rispetto ad altre eseguite dal maestro, ciò che stupisce è la somiglianza, innegabile e strabiliante, con un altro meraviglioso monumento funebre presente questa volta nel cimitero della Certosa di Bologna. Ci si riferisce al Monumento Bisteghi posto all’interno della Galleria degli Angeli, anch’esso ultimato nel 1891 dallo scultore bolognese Enrico Barberi (1850-1941), come attestato dalla data incisa nel marmo affianco al nome dello scultore. Sebbene la struttura compositiva del Barberi appaia più articolata e complessa, grazie anche all’aiuto ottenuto dall’amico Alfredo Tartarini (1845-1905) relativamente al basamento e alle iscrizioni apposte sul monumento, la figura della donna inginocchiata davanti al letto del marito morente, con le mani giunte e lo sguardo triste e rassegnato, richiama in modo lampante l’opera del cimitero argentano, testimoniando una conoscenza diretta tra i due. Un atteggiamento comune a molti artisti di allora, in base al quale spesso sono state attestate non solo influenze ma vere e proprie collaborazioni per la riuscita di un unico lavoro, frutto della comune frequentazione di quei circoli culturali che definirono la città felsinea negli ultimi anni dell’Ottocento. Lo stesso Barberi sembra essere stato aiutato dall’amico pittore bolognese Luigi Serra (1846-1888) per ciò che concerne l’idea del “moribondo” nel monumento Bisteghi. All’inizio di questo percorso di rimandi è poi un’altra opera eseguita da Carlo Monari, il monumento a Ferdinando Cavriani nel cimitero di Cento (Fe), eseguito verso il 1872. Curioso poi che a date successive venga commissionata anche a Golfarelli un’opera per la stessa cappella: il ritratto in bronzo a bassorilievo di Maria Maiocchi Plattis (m. 1917), collocato a destra dell’ingresso. Da quanto esposto, dunque, non deve stupire né tanto meno ingannare la somiglianza riscontrabile in alcune opere: nonostante le similitudini dei soggetti trattati, infatti, ciascun artista dimostra sempre caratteristiche stilistiche proprie, che facilitano il riconoscimento e consentono l’attribuzione anche in assenza di firme autografe.

Monumento Vandini, 1891. Argenta, Cimitero.

Emanuela Lamborghini

Testo tratto da: Silvia Bartoli, Paolo Zanfini, Tullo Golfarelli (1852 - 1928), Minerva Edizioni, 2016. Fonti: BMRBo, Album Golfarelli Bibliografia: G. FERROZZI, Giuseppe Vandini e Argenta, “Studi Romagnoli”, XIX (1968), pp. 103-132; E. MORINI, Ampliamento e riorganizzazione funzionale dell’ospedale “Mazzolani-Vandini” di Argenta, Tesi di Laurea in Architettura, Università degli Studi di Ferrara, relatori S. MAZZACANE e R. DI GIULIO, A.A. 1998-1999; I luoghi della memoria a Cento, a cura di T. CONTRI, Ediart, 2009; Luce sulle tenebre. Tesori preziosi e nascosti dalla Certosa di Bologna, catalogo della mostra di Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna - Casa Saraceni (29 maggio - 11 luglio 2010), a cura di B. BUSCAROLI e R. MARTORELLI, Bologna, Bononia University Press, 2010.