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Carlo Mondini

5 novembre 1729 - 4 settembre 1803

Scheda

Carlo Mondini, figlio di Giovanni Antonio, professore di Logica, Medicina, Anatomia e Chirurgia dal 1708 al 1738, nasce a Bologna il 5 novembre 1729. Medico e professore di Medicina, Anatomia e Clinica medica dal 1773 al 1803, darà ulteriore impulso alla modellazione delle cere anatomiche per l’Istituto delle Scienze, coadiuvato dal ceroplasta Giovan Battista Manfredini. I Commentari dell'Accademia dell'Istituto Bolognese registrano alcune sue dissertazioni anatomiche: una sull'ovaia dell'anguilla, una sulla sezione di una persona nata sorda, sulla circolazione sanguigna ed una sulla pigmentazione dell'occhio.

Il Tognetti rileva come il Mondini avesse scoperto nell'occhio umano la presenza di una membrana fino a quel momento sconosciuta. Sposato con Margherita Grandis, da quanto è stato possibile capire dai documenti sepolcrali e da alcune note biografiche, nel 1794 ha dodici figli viventi, ottenendo per questo l’esenzione dalle imposte urbane. A questi si aggiungerà nel 1800 una figlia naturale, Teresa. Il figlio Francesco seguirà la tradizione familiare e sarà a sua volta professore di Anatomia. Abitante in via Castiglione, sotto la parrocchia di San Biagio, Carlo Mondini muore di apoplessia il 4 settembre 1803 alle ore 10 della mattina. Come risulta dal foglio sepolcrale, la dichiarazione è fatta dallo scultore Alessandro Barbieri, che abita sotto San Domenico (Foglio sepolcrale D21 n. 764). La tomba presso il chiostro III è un omaggio a lui e alla sua famiglia da parte di colleghi ed amici. Essendo dedicata a Mondini e ai suoi familiari più stretti, vi sono infatti sepolte le figlie, anche se non tutte, ma non i mariti e/o i nipoti. La figlia Maria, morta il 25 novembre 1845 a 72 anni, per esempio, è sepolta probabilmente con il marito, Giacomo Emiliani (Foglio sepolcrale D20 n. 1972). Tra gli atti di stima nei confronti del Mondini, oltre al dono della tomba, si registra una medaglia commemorativa con ritratto fatta coniare in suo onore dall’avvocato Luigi Salina, luogotenente legale di Prefettura e commissionata a Petronio Tadolini.

Mondini e la sua morte vengono ricordati nel 1847 da Savino Savini nella rivista “Il mondo illustrato – Giornale universale” di Torino:

"Il padre di costui fu il dottor Giovanni Antonio, lettore di medicina nella Università di Bologna, e distinto anatomico. Egli stesso fu professore di anatomia nella patria Università, ed avantaggiò la scienza di belle scoperte; finalmente un figlio di lui, Francesco, è stato quanto il padre e il nonno professore di anatomia, medico distintissimo ed assai benemerito della scienza. Inoltre vuolsi che la loro famiglia discenda dal padre dell'anatomia, che fu lettore in Bologna nel 1321, chiamato Mondino de' Luzzi, e dal Muratori accennato per uno de' migliori medici del mondo; ma nulla han che fare la scienza e la virtù de' nepoti, colla scienza e la virtù degli antichi padri; dunque trattandosi di Carlo nato nel 1729, piuttosto dirò, che successe nella cattedra al celebre Galvani, che molto lavorò di coltello anatomico e molto scrisse e molto fu amato, per cui venne scolpita anche una medaglia in onor suo. Morì la mattina del giorno 4 settemb. 1803, vecchio di circa 74 anni, e ne dirò il modo, che farà ben chiara e ben provata la delicatezza del suo sentire e la forza con che amava gli amici. - Un conte Francesco Zambeccari dopo gli studi e i viaggi fatti, prese la risoluzione di aggirarsi per gli spazi celesti col favore di un proporzionato macchinamento, e dirigersi per l'aria come per l'immensa superficie del mare il pilota regola il suo naviglio. Non perdonò egli né a spese né a fatiche, né a veglie né a prove per condurre ad effetto il concepito disegno. Tutto andò a seconda de' suoi desiderii. La molteplice suppellettile occorrente all'uopo fu trasportata entro un vastissimo steccato eretto ne' pubblici giardini, luogo dato a quello spettacolo. E fu intimato che quando dall'avanzamento de' lavori conosciuta si fosse la vicinanza del tempo del volo, ne avrebbero dato segnale al pubblico gli strepiti delle artiglierie. Ma il Mondini, che amava teneramente lo Zambeccari, conoscendolo di un cuore risolutissimo, e credendo, che un tanto ardimento gli costerebbe la vita, era oppresso dalle angustie, tremava e palpitavagli il cuore. Giunte le cose al punto bramato del volatore, diedesi il promesso annunzio. E nello stesso momento in cui udissi il rimbombo del primo colpo, nel medesimo il Mondini cadde apoplettico. - Omero ha detto che la vita di un medico vale quella di molti altri uomini. Ora la vita di Carlo Mondini certamente ne valse di moltissime, e per la sua morte Bologna intera pianse, come pianse alla morte del figlio di lui Francesco, erede d'ogni sua più bella virtù. E del quale annunziando la perdita ho scritto altrove: Non è meraviglia se una città piange la morte, imperocché le città sono, come gl'individui, egoiste e lacrimano veramente alla perdita di qualche loro gran bene. Carlo Mondini fu corpulento e di poco simmetrica struttura; diede al mondo quindici figliuoli e Francesco Mondini contò sette figliuole, delle quali tutte, unica rimane, e vive per mia felicità, la maggiore.

Maria Chiara Liguori