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Achille Minghetti

1848 - 20 Novembre 1904

Scheda

Scarse le notizie sul suo conto. Dall'epigrafe del monumento funerario si è a conoscenza che era nipote di Marco Minghetti, che si era sposato con Lenina Negri e che militò col colonnello Missori, mentre a Copenhagen lavorò presso l'ambasciata italiana e venne insignito dal governo locale dell'ordine dell'elefante. Nel 1876 entra a far parte della Società Geografica di Roma: "Achille Minghetti (Correnti e Antinori), a Copenaghen e Luigi Power, viceconsole di Russia a Gibilterra (Argenti e Malvano). I signori cav. ing. G. Telfener e Achille Minghetti vennero ammessi, secondo la loro domanda come soci a vita, portandone il numero a 105 gli altri come soci effettivi, portandone il numero a 2068." Il quotidiano bolognese "L'Ancora" riporta il 26 agosto 1874 un aneddoto sul suo conto: Giorni sono un nostro concittadino, il giovine sig. Achille Minghetti partito non ha guari per Stoccolma, dovendo passare per Pisa telegrafò ad un suo amico, pure bolognese, che copre un’alta carica in quella prefettura, annunciandogli il proprio arrivo e firmando Minghetti. Il consigliere appena ricevuto il telegramma mise a soqquadro tutte le alte sfere governative. All’arrivo del treno sei carrozze alla stazione aspettavano: le autorità in coda di rondine aspettavano: poco mancò che la banda municipale aspettasse… Giunge il treno ed il sig. Minghetti saluta il suo concittadino consigliere. Dopo due addio frettolosi, quest’ultimo chiede: - Dov’è lo zio? - Qual zio? - Ma il ministro Minghetti! - Io non l’ho visto – deve essere in Germania. - Ma se m’ha telegrafato che veniva! Ecco qui il telegramma!… - Telegramma!… ma l’ho spedito io!… Tableau! Le autorità rimasero di sale come le figlie di Lot. Infatti l’equivoco era salato."

Muore a 56 anni il 20 novembre 1904. E' sepolto nella tomba di famiglia collocata nel Chiostro III della Certosa. Il monumento è realizzato dallo scultore Augusto Rivalta.