Mengoni Giuseppe

Mengoni Giuseppe

23 Novembre 1829 - 30 Dicembre 1877

Note sintetiche

Scheda

Allievo di Antonio Cipolla, "primeggia pure in architettura il bolognese Giuseppe Mengoni per la sua splendida e sfolgorante Galleria eretta in Milano l'anno 1867 e che desta la meraviglia di quella illustre città. Ora il Mengoni a compimento della grandiosa nuova Piazza del Duomo, sta costruendo l'edifizio presso la Galleria medesima e che andrà riescire un' opera monumentale" (Dei principii tradizionali delle arti figurative 1873). "L'egregio architetto cav. Giuseppe Mengoni di Bologna, autore del progetto della piazza del Duomo di Milano, al quale, oltre di molte pellegrine notizie sulla vita di Ugo, siamo pur debitori dell'originale dell'ultima lettera che il Martire mandava alla madre" (Ugo Bassi martire a Bologna, 1865). Il seguente testo è tratto da "La storia delle arti del disegno studiata nei monumenti che si conservano in Bologna e nei suburbi", Bologna, 1888. "Mengoni Giuseppe. Dalle stesse sue memorie, che ci diresse alla Casa editrice Treves, si rileva che studiò da sé l’architettura viaggiando e meditando molto. Fu architetto della Galleria di Milano e del grande Arco che gli costò la vita, essendo precipitato da un ponte il 30 Dicembre 1877. Qui in Bologna costruì il fabbricato della Cassa di Risparmio, il palazzo Cavazza in via Farini e diede il disegno per la tribuna e il coro di San Petronio."

1858- Nel mese di luglio sono avviati i lavori per il rifacimento di Porta Saragozza. Più che per ragioni di viabilità, l'operazione è determinata dalla volontà di nobilitare la strada e il luogo dell'annuale ingresso in città della Madonna di San Luca. La costruzione della nuova porta è finanziata da un gruppo di cittadini devoti alla Patrona della città e ad essa sarà dedicata nel 1859. Il progetto di Enrico Brunetti Rodati (1813-1859) prevede due eleganti torricelle a fianco dell'antico bastione medievale, che risulta così ingentilito nell'aspetto. Alla morte dell'architetto, nel 1859, a capo del cantiere subentrerà il giovane Giuseppe Mengoni (1829-1877), che immaginerà l'aggiunta di una piazza circolare all'interno delle mura - in seguito non realizzata - con lo spianamento di alcuni modesti edifici e il taglio dei fabbricati tra via Frassinago e la chiesa di S. Caterina di Saragozza.

1860- Dal 1 al 4 maggio Il Re di Sardegna è in visita a Bologna. Il 1 maggio Vittorio Emanuele II fa il suo ingresso in città, assieme al ministro Farini, dopo che la pioggia insistente ha guastato gli addobbi preparati in suo onore ("I fiori e i festoni pendevano gocciolanti, inzuppati erano i tappeti"). La carrozza reale attraversa il centro cittadino, splendidamente decorato dall' arch. Giuseppe Mengoni, con strade trasformate in gallerie, pennoni con gonfaloni tricolore messi in vari punti, piazza Maggiore tutta arredata e modificata nelle dimensioni.

1861- Dopo la ricostruzione, nel 1858, della porta Saragozza da parte di Enrico Brunetti Rodati, il giovane architetto Giuseppe Mengoni progetta per conto dell'Ufficio d'Ornato una piazza porticata di forma ovale e un taglio stradale per concludere in modo scenografico e spettacolare la via Saragozza. Il Mengoni è presto estromesso da Coriolano Monti, Capo dell'Ufficio Tecnico municipale costituito dopo l'annessione al Regno di Sardegna, che avanza una controproposta in verità molto inferiore e riceve per questo critiche spietate dai maggiori studiosi italiani, sollecitati dallo stesso Mengoni. Pietro Selvatico ad esempio, in una lettera del 15 marzo 1861, definisce “cosa odiosissima” e “sgorbio” il progetto Monti. Alla fine la piazza non si farà mai: al Mengoni spetterà il compito di disegnare la barriera della porta, mentre Monti rifarà l'ultimo tratto della strada Saragozza.

1873- In occasione della Esposizione Universale, che si tiene a Vienna dal 1 maggio al 31 ottobre, il Comune decide di inviare un Album fotografico dei principali edifici pubblici e privati di Bologna, da collocare nella sezione Arti grafiche e disegno per mestieri. Su richiesta dell'arch. Cipolla, è inoltre inviato il cancello principale del palazzo della Cassa di Risparmio, disegnato da Giuseppe Mengoni (1829-1877).

1877- Alla presenza del principe Umberto di Savoia, è inaugurato il nucleo principale del nuovo palazzo della Cassa di Risparmio, fortemente voluto dal suo presidente, marchese Carlo Bevilacqua, e costruito in via Farini sulle rovine del teatro Zagnoni. Il sontuoso edificio, aspramente criticato da molti per l'eccessivo lusso e l'enorme costo di due milioni di lire, è realizzato come un grande palazzo rinascimentale, con ornamenti di marmi policromi forniti dalla ditta Davide Venturi, e moderne strutture in ferro. E' opera prestigiosa di Giuseppe Mengoni (1829-1877), architetto originario di Fontanelice, ma che ha completato la sua formazione artistica a Bologna, come studente e insegnante dell'Accademia. E' conosciuto anche come autore della Galleria Vittorio Emanuele a Milano, concepita nella sua casa di via San Vitale 36. La residenza della Cassa di Risparmio si pone come modello di una "nuova architettura", ispirata allo stile eclettico di John Nash e della Scuola di Chicago. L'interno ospita decorazioni di Luigi Samoggia e sculture di Giuseppe Pacchioni, Stefano Galletti, Arturo Colombarini.

In collaborazione con "Cronologia di Bologna" di Biblioteca Sala Borsa.

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Documentario - Bologna nel lungo Ottocento (1794 - 1914), 2008. La città felsinea dall'età napoleonica allo scoppio della Grande Guerra.

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Lodi Gaetano
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Giulio Ricci, Gaetano Lodi. Dalla rivista "Il Comune di Bologna" - marzo 1932. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.