Marsigli Anna Maria

Marsigli Anna Maria

1875 - 8 Giugno 1962

Note sintetiche

Scheda

"E’ morta l’altro ieri, nella sua abitazione di via D’Azeglio 46, la marchesa Anna Maria Marsigli. Per volontà dell’estinta, le esequie sono state celebrate ieri mattina, in forma riservatissima, nella chiesa di San Paolo. Erano presenti solo il figlio marchese Giovanni e due nipoti. La salma è stata tumulata nella tomba della famiglia Marsigli, alla Certosa. Aveva 86 anni.

Scompare con Anna Maria Marsigli forse l’ultima nobildonna bolognese capace di impersonare autorevolmente la figura del patrizio illuminato e mecenate delle arti. Uno di quei nobili di gusto rinascimentale che la Bologna dell’800 e del primo ‘900 esprimeva compiutamente; come il conte Filippo Cavazza, per esempio, o il conte Filippo De Bosdari e altri. La marchesa Marsigli era di quello stampo. L’annuncio della sua scomparsa addolorerà non poche persone, non solo a Bologna e non solo in Italia; ma soprattutto gli artisti ne resteranno colpiti perché essi, più di tutti, trovarono nel suo salotto principesco un’ospitalità affettuosa, una comprensione squisita. Musicisti, pittori, attori, poeti, scrittori, uomini di cultura, diplomatici, giornalisti, politici, filosofi, non pochi dei quali di fama europea, hanno sostato nel suo salotto trovandovi quella civile atmosfera di cultura e di socialità che Bologna si tramandava da secoli. Elencare le persone illustri che sono transitate nel salotto di via D’Azeglio è un po' come rifare la storia d’Italia e di mezza Europa degli ultimi cinquant’anni. Sfogliare un prezioso album che la marchesa Marsigli usava presentare ai suoi ospiti illustri perché le rilasciassero un pensiero e una firma, negli ultimi dieci anni si leggono i nomi del filosofo Gabriel Faure, dell’ambasciatrice Luce, degli ambasciatori Sir Ashley Clarke e Palewski, Bacchelli, Bassani, Battaglia, Calcaterra, Raimondi, Giusso, Backaus, Van Kempen, Flora, Spongano, Anceschi, Morandi, Sapori, Manzini, per citarne solo alcuni.

Fu donna di straordinaria e instancabile attività. Era curiosa di tutto, di tutto studiosa e appassionata. Parlava il francese, l’inglese, il tedesco e lo spagnolo come l’italiano. Si diplomò all’Accademia Germanica con 110 e lode; due anni fa si diplomò con il massimo dei voti all’Istituto Francese di Firenze. Recentemente era stata decorata con l’Ordre des Arts ed Lettres rilasciatole dal governo francese, unica donna in Italia a posseder quel titolo. Copriva la carica di presidente della “Messa degli artisti”, e in quella veste fu recentemente ricevuta dal Pontefice. Era presidente, insieme a Vittorio Lugli, dell’Associazione “Amici della Francia”; è stata vicepresidente della “Lectura Dantis”; membro dell’Accademia Clementina e delle Soroptimist; patronessa del Coro del Teatro Comunale; ha promosso concerti, ha tenuto conferenze; era presente a tutte le più importanti manifestazioni di cultura e di arte che si tenevano in Italia e all’estero. A Bologna ha patrocinato quasi tutte le iniziative culturali e artistiche bolognesi, si ritroverebbe sempre fra i primi finanziatori e promotori il nome della marchesa Marsigli. Fu donna intelligente, semplice, affascinante come conversatrice. “Tout savoir c’est tout comprendre” amava ripetere, e da questa scheggia di filosofia il suo animo si allargava in una umana comprensione e tolleranza di rara saggezza. Possedeva una qualità mirabile per una donna di mondo: faceva sentire a tutti di essere qualcuno. Era minuta di complessione; sempre molto elegante, ma démodée. Portava curiosi cappellini formati di petali di fiori che le scendevano sugli occhi. Si adirò un giorno, non molto tempo fa, con un giornalista che su un settimanale aveva scritto che a Bologna i cappellini della marchesa Marsigli erano famosi come i tortellini della Cesarina. Se n’è andata in silenzio, con discrezione come è vissuta. Ha rifiutato la pompa dei funerali; ma il mancato corteo delle onoranze non ha diminuito il dolore di quanti, innumerevoli, hanno conosciuto l’animo grande e gentile della nobildonna bolognese. A quel dolore si associano, tutti gli amici del Carlino, con commosso memore e devoto animo". (Trascrizione a cura di Lorena Barchetti).

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Documentario | Bologna nel Lungo Ottocento (1794 - 1914)
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Documentario - Bologna nel lungo Ottocento (1794 - 1914), 2008. La città felsinea dall'età napoleonica allo scoppio della Grande Guerra.

Bologna post unitaria
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Quadro socio politico della Bologna post unitaria nel periodo 1859-1900. Intervista ad Alberto Preti. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it

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La storia di Bologna durante il primo conflitto mondiale raccontata nel video di Alessandro Cavazza e Lorenzo K. Stanzani. A cura del Comitato di Bologna dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Museo Civico del Risorgimento di Bologna, Cineteca del Friuli, Fondazione del Monte, Istituto Ortopedico Rizzoli.

Documenti
Collaboratrici e collaboratori
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Ufficio per notizie alle famiglie dei militari di terra e di mare: opuscolo con gli elenchi delle principali collaboratrici e dei collaboratori delle sedi bolognesi, edito dopo la fine della guerra (1920 ca.)

Dieci anni di vita
Tipo: PDF Dimensione: 2.71 Mb

Dieci anni di vita della Casa di riposo "Elena di Savoia" in Bologna pro madri e vedove dei caduti in guerra, Tipografia Sordomuti, Bologna, 1938