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Lapide di Diego De Vaena

1530 ca.

Schede

Sotto il portico est del Cortile della Chiesa della Certosa si possono ammirare diverse lapidi e memorie funerarie. Mentre alcune fanno parte della storia del monastero e del cimitero, altre provengono dalle chiese soppresse in età napoleonica e salvate portandole nel nuovo cimitero, inaugurato nel 1801. A sinistra dell'ingresso della Chiesa di San Girolamo è murata una lapide dedicata a Diego De Vaena, in origine collocata nel Chiostro del 1500, poi spostata nell'attuale posizione. La memoria è stata restaurata nel 2012 insieme a tutte le altre lapidi del portico dal Laboratorio degli Angeli. Così viene ricordata dalle cronache:

"In Bologna mancò alla vita nel di cinque marzo lo spagnolo Don Diego di Vaena, uno de' capitani imperiali al servigio di Carlo V e con gli onori militari, al grado suo dovuti, fu sepolto nella chiesa di san Giacomo de' Carbonesi; e sopra la sua sepoltura fuvvi posta la effigie scolpita con sotto un' iscrizione italiana rammemorante di lui il nome la patria, e l'anno e luogo in che moriva. (...) Il Monumento del Capitano Diego di Vaena era già collocato nella soppressa chiesa di san Francesco de' Minori Conventuali, odierna pubblica Dogana. Fu trasportato al Cimitero Comunale, ed ora si trova nel chiostro de' Monumenti del XVI secolo." (Gaetano Giordani in 'Della venuta del sommo pontefice Clemente VII per la coronazione di Carlo V imperatore celebrata l'anno MDCXXX', 1842)

"E' ovvio che Carlo V Imperatore fu coronato in Bologna da Clemente VII con indescrivibile pompa, descritta dal vivente Gaetano Giordani, esimio illustratore di Bologna, in un assai pregevole volume. Ma di qual morte morì questo Capitano? Fu fatto un ponte di legname, che dal palazzo del Governo estendevasi alla porta della basilica di san Petronio; perché il Pontefice e l'Imperatore discendessero in essa, senza passare tra la folla del popolo. Dicesi, che i patrizi, sempre agognanti alla indipendenza di loro aristocratico Governo, avevano congiurato e preparata la rottura del Ponte, nel punto della discesa dei due Sovrani. Ma la rottura e caduta non avvenne che in parte; con la morte di soli tre del seguito. Era egli fra loro Diego de Vaena? Questo è quanto ignoriamo." (Il Piccol Reno - Foglio settimanale. Bologna, 1845-1846)

"Narrano gli storici che il giorno della incoronazione di Carlo V fattasi in Bologna per le mani di papa Clemente VII, che fu il 5 marzo 1530, accadde che due braccia del ponte di legno per cui andò il corteo dal palazzo a S. Petronio, appena passato l'imperatore si ruppero, colla morte di parecchi della plebe e tre del seguito. Ora non è certo che il capitano Diego de Vaena, di cui parla questa lapide, fosse uno dei malaugurati festeggianti quel dì fatale, tuttoché possa farcelo dubitare la seguente sua iscrizione: QVI - JACE - EL - CAPNEO - DIEGHO - DE - VAENA - SPAGNOLO - NATO - IN - LA - CITA - DE - CORDOVA - VICINO - DE - MALEGHA - MORSE - ADI' - V - DE - MARZO - DE - LA - CORONATIONE - DE - CHAROLO - IMPERATORE - V - MDXXX." (Savino Savini in “Il mondo illustrato – Giornale universale”, 1847)