Fontana dell'Esposizione Emiliana

Fontana dell'Esposizione Emiliana

1888

Scheda

La fontana in cemento eseguita per l'Esposizione Emiliana è certamente una tra le opere più note dello scultore Diego Sarti (1859-1914). Completata nel 1888, riscosse immediatamente un clamoroso successo, tanto da essere l'unica opera salvata dalle demolizioni al termine della manifestazione. Dopo un lungo periodo di abbandono i gruppi statuari furono ricomposti nella collocazione attuale, al centro dei Giardini della Montagnola. Per la loro ricollocazione venne chiamato lo scultore Silverio Montaguti, in quanto si conservano foto e documenti relativi ad un suo intervento progettuale. Le grandi opere si aggiungono alla vicinissima Fontana della Ninfa, il capolavoro marmoreo di Sarti, che orna il centro della Scalea della Montagnola dal 1896. In questa sede si è scelto di riportare alcuni brani dell'epoca, che consentano di farsi un'idea dell'impressione e del successo riscosso della Fontana dell'Esposizione.

"Nel Piazzale, limitato dal palazzo della Musica e dai fabbricati dell’Industria e dell’Agricoltura, lo scultore bolognese Diego Sarti ha eseguito una grandiosa fontana monumentale. Questa si compone d’una conca a pianta elissoide mossa da larghe modanature. Nella parte centrale del prospetto è collocato un leone che atterra un bufalo, sui punti estremi dell’asse trasversale si elevano due gruppi principali quattro tartarughe colossali spiccianti acqua dalle nari, colmano gli spazi, ornandoli opportunamente. Il gruppo del leone e del bufalo fu già riprodotto nel nostro N. 4 e ciascuno, fino d’allora, ha potuto apprezzarne la le qualità. I due gruppi delle sirene, che sono riprodotti in questa dispensa, hanno pur essi grandi proporzioni e mostrano che lo scopo decorativo è raggiunto per intero, e che le linee particolari di ciascuno di questi armonizzano con la massa generale. Il modellato, vigoroso sempre, è più specialmente lodevole in quelle parti che sono le più caratteristiche di questi mostri favolosi, e per verità le code di pesce delle sirene sembrano guizzare per l’aria lubriche e flessibili. Il quarto gruppo, del quale pure daremo il disegno, raffigurante la tigre e il boa, riunisce in un complesso gradevole le due espressioni di forza e di pieghevolezza che sono proprie dell’uno e dell’altro animale modellati dal Sarti, e nonostante i pregi reali dell’intera fontana, vuoi per la stessa natura del soggetto, questo gruppo ha dato maggiore agio all’artista di spiegare tutte le sue buone qualità."

"Altre volte abbiamo tenuto parola di questa pregevolissima opera del prof. Diego Sarti, ed ora pubblicandone una vista d'insieme, rendiamo pubblico un desiderio nostro, che è pure di moltissimi, che cioè la bella mole non cada sotto il piccone demolitore, ma resti quale ricordo dell'Esposizione ed insieme quale ornamento della città."

Roberto Martorelli

Agosto 2014

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Quante sirene ci sono a Bologna
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Da Omero al Pontelungo, Quante sirene ci sono a Bologna? Mappa realizzata in occasione della mostra. Bologna, Biblioteca dell'Archiginnasio, maggio - luglio 2023.

Rana (La) | 1888 n. 26
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La Rana, giornale umoristico settimanale; anno 24 n.26 giugno 1888; Bologna, Compositori. Museo Risorgimento Bologna.

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