Salta al contenuto principale Skip to footer content

Fondo documentario di Carolina Pepoli Tattini

1845 | 1881

Schede

L’Ottocento è stato definito dalla storiografia come “il secolo della scrittura”, una scrittura che muta a seconda dei rapporti e delle situazioni, ma che svolge comunque sempre un ruolo di primo piano. Scritture pubbliche, ma anche scritture private, che hanno permesso di far mergere anche le voci di personaggi, molto spesso femminili, molto spesso “esclusi” dalla narrazione storica “ufficiale”.

Ne è un esempio il fondo documentario “Carolina Tattini Pepoli”, conservato presso la Biblioteca del Museo del Risorgimento di Bologna. Il fondo consiste in 373 lettere prodotte tra il 1845 e il 1881 dai membri della famiglia della famiglia Tattini Pepoli (Carolina Pepoli Tattini, Letizia Murat Pepoli, Angelo Tattini, Gioacchino Napoleone Pepoli) al nobile fiorentino Giuseppe Pelli Fabbroni. Il nucleo più consistente è rappresentato dallo scambio epistolare tra Carolina Tattini Pepoli e “l’amico fiorentino”. Sono documenti da cui emerge con forza lo spirito di una donna curiosa e attiva: Carolina descrive i balli, le feste, gli spettacoli teatrali cui partecipa e le serate e le conversazioni che organizza nella sua casa in via Santo Stefano a Bologna. Tuttavia dal carteggio si evince anche l’interesse di Carolina per la politica e gli avvenimenti internazionali, poiché non mancava mai di chiedere all’amico residente a Firenze novità su tutto ciò che accadeva, poiché le notizie più difficilmente giungevano a Bologna, osteggiate dalla censura pontificia. Momento centrale della vicenda risorgimentale fu certamente la prima guerra di indipendenza, che le lettere di Carolina consentono di vivere attraverso lo specchio di una donna che per la prima volta può partecipare attivamente all’azione politica. La sera dell’8 agosto 1848 Carolina poté finalmente “dimenticare di essere donna” e scendere per le strade della città a costruire barricate contro il nemico. In una ormai famosa lettera alla madre ricorda quelle ore memorabili:

"Intanto per tutta la città si son fatte delle barricate. Abbiamo lavorato tutta notte e ho fatta la mia parte anch’io. Una barricata è in faccia a Degli Antonj ed abbiamo portate pietre e fascine noi altre donne. Che piacere! Poter fare qualche cosa. […] Tutti sapevano che ero stata io la prima ad andare in istrada e a lavorare alle barricate e subito son venute in istrada tutte le altre" (L. Lipparini, Bologna e il 1848 nella corrispondenza della Contessa Carolina Tattini Pepoli, «Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Provincie di Romagna», n.s., vol. 1, 1948, pp. 39-40).

In questa pagina sono disponibili le trascrizioni integrali di alcune lettere in formato pdf.

Elena Musiani

Nell’estate 2017, grazie a Carmela Abagnara e Sofia Renzi, è stato prodotto un elenco analitico di consistenza del fondo con digitalizzazione dell’intero corpus documentario. Si è inoltre provveduto alla trascrizione di alcuni documenti. Il fondo è consultabile presso la Biblioteca del Museo del Risorgimento di Bologna.