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Alberto Fabbi

20 Settembre 1858 - 21 Giugno 1906

Scheda

"Alberto Fabbi pittore emiliano nato a Bologna nel settembre del 1858. Compì il corso di pittura nell'Accademia di Belle Arti di quella città, indi passò a Firenze, ivi si trattenne alcun tempo, e poi si trasferì ad Alessandria d'Egitto, dove attualmente risiede, e dove si è dedicato al genere dei ritratti. I primi lavori di questo valente artista furono di soggetto orientale, che eseguì quasi tutti a Firenze, dedicandosi ai ritratti soltanto dopo essersi stabilito in Egitto. A Roma, nel 1883, inviò un bel quadro: La schiava bianca, di colorito e disegno eccellente. A Torino, nel 1884, aveva altri due lavori: Prologo e Riepilogo che vendè al pari degli altri suoi quadri generalmente di costume arabo, turco, od egizio, che gli venivano acquistati dai principali negozianti di Firenze e di altre città. Un bel lavoro è il dipinto La novella del leone, potente per colorito, per assennata disposizione delle figure, e per buona esecuzione." Tratto dal 'Dizionario degli artisti italiani viventi', ed. Gonnelli, Angelo De Gubernatis, 1906. Sotto pseudonimo si firmava Alfa. E' sepolto nella Galleria del Cinerario della Certosa di Bologna.

"Nasce a Bologna il 20 settembre 1858 e studia nell'Accademia della città natale, cui si iscrive insieme al fratello Fabio nel 1873, dopo aver frequentato i primi tre anni di Ginnasio; nel 1876 ottiene una medaglia in elementi di Figura e nel 1877 una menzione onorevole per disegno dalle Statue dal professor Giulio Cesare Ferrari. Nel 1878 chiede di essere ammesso alla scuola del Nudo e al corso speciale di Pittura. Tuttavia è a Firenze che si stabilisce e lavora: a Roma nel 1883 espone La schiava bianca, e fornisce come indirizzo del suo studio Lungarno Serristori a Firenze. Nel 1884 a Torino espone invece Prologo ed Epilogo" che vendé al pari di altri suoi quadri generalmente di costume arabo, turco, od egizio, che gli venivano acquistati dai principali negozianti di Firenze e di altre città" (De Gubernatis). Dipinge infatti, come il fratello, scene in costume egiziano od arabo, nelle quali rientrano il Combattimento di galli (n. 152) e La scelta di una schiava (n. 153), riprodotti nell'Abum Belluzzi. Si trasferisce ad Alessandria d'Egitto, dove Fabio lo raggiunge nel 1886. Rientrato in Italia dopo il 1889, forse già nel 1890 è impegnato con il fratello nel disegnare la boiserie per una camera in stile egizio per i Gonzaga a Mantova (ora a Genova, Wolfson Jr. Collection). Nel 1896 i due Fabbi vincono il concorso per la pala d'altare della chiesa arcipretale di San Giovanni in Persiceto. Alberto è anche un apprezzato ritrattista, suo l'Aurelio Saffi esposto alla mostra della Francesco Francia del 1897; di lui si ricordano anche in Palazzo Comunale a Bologna il ritratto di Oreste Regnoli (1816-1896), Giovanni Vicini (1771-1845) e di Giuseppe Ceneri (1827-1898). La novella del Leone è considerata la sua opera migliore: "potente per colorito, per assennata disposizione delle figure, e per buona esecuzione" (De Gubernatis). Nelle Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna sono conservati alcuni suoi disegni. Muore a Bologna il 21 giugno 1906".

Isabella Stancari

Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia: ASABABo, Posizioni degli studenti 1-80, Fabbi, Alberto; Atti 1873-74, 1874-75, 1875-76, p. 38; Esposizione Roma 1883: n. 10, p. 75; Esposizione Torino 1884, nn. 775-776, p. 30; De Gubernatis 1889, p. 189; Thieme-Becker 1915, 11, p. 146; Bénézit 1950, p. 638; Comanducci 1962, p. 651; Varignana 1977, pp. 378-379; Bologna 1981, p. 471; Bologna 1983a; Torino 1998-1999, pp. 42-43, n. 138 a p. 221, 248;Bologna 2000a; Giumanini 2002, p. 139; Roli 2007; Bologna 2021.