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Pericle Ducati

11 Luglio 1880 - 17 Ottobre 1944

Scheda

Nato a Bologna da famiglia trentina, Pericle Ducati, dopo gli studi classici, si laurea in Lettere con Edoardo Brizio. Frequenta la Scuola Archeologica di Roma e Atene ed è assunto nel 1909 come ispettore del Museo Civico di Bologna, diretto da Gherardo Ghirardini.
Da Bologna si allontana per ricoprire la cattedra di Archeologia prima a Catania e poi a Torino. Rientra a Bologna alla morte di Ghirardini, per succedergli sia sulla cattedra che come Direttore del Museo. Nei primi anni della sua direzione si attua la definitiva separazione istituzionale fra Museo Civico e Soprintendenza Archeologica, per cui l’attività di Ducati sarà principalmente legata all’insegnamento, alla ricerca, alla cura del Museo. La sua bibliografia conta oltre 1000 titoli, in cui si possono distinguere diversi filoni.
Alle pubblicazioni propriamente scientifiche appartengono sia studi su singoli oggetti o produzioni, che grandi opere di sintesi, come “Storia dell’arte etrusca”, “Storia dell’arte antica”, “Storia della ceramica greca”. Molti gli studi su oggetti del Museo, sua la prima grande sintesi sulla storia antica di Bologna. Un secondo filone è quello dell’alta divulgazione, con presentazioni organiche dei grandi temi dell’arte antica. A queste si affiancano collaborazioni alle principali enciclopedie. Negli ultimi anni della sua vita, infine, si moltiplicano gli interventi su quotidiani e riviste di ampia diffusione (“Corriere della Sera”, “Resto del Carlino”, “Polemica”, Gerarchia”, “Illustrazione italiana”), con articoli divulgativi che spesso cedono ad un uso apertamente propagandistico del dato archeologico. Ducati infatti, di idee nazionaliste fin dalla giovinezza, aderisce convintamente al fascismo, ricoprendo cariche ufficiali in vari organismi di partito.
Nella Repubblica Sociale Italiana, è nominato membro del tribunale straordinario provinciale di Firenze, chiamato a giudicare i sospetti di tradimento e gli oppositori del fascismo. Proprio a causa di questa attività, nelle tensioni provocate dalle condanne a morte di alcuni antifascisti dopo l’uccisione di Eugenio Facchini, il 16 febbraio 1944 Ducati è coinvolto in un agguato gappista. Gravemente ferito, morirà in breve tempo.

Testo tratto dal catalogo della mostra Ritratti di famiglia - Personaggi, oggetti, storie del Museo Civico fra Bologna, l’Italia e l’Europa; Museo Civico Archeologico di Bologna, 2018.