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Enrico De Angeli

30 Aprile 1900 - 22 Marzo 1979

Scheda

Enrico De Angeli, dopo essere stato volotario nella Grande Guerra, consegue la laurea in Ingegneria Civile nel 1924 alla Scuola di Ingegneria a Bologna; subito intraprende una fitta collaborazione con giornali e riviste (l Resto del Carlino, il Secolo XX, L’Avvenire, L’Assalto, Aemilia, Pavaglione, L’Italia letteraria, Domus) iniziando una originale azione pubblicistica che caratterizzerà tutta la sua vita. Nel 1948 sposa Vilma Vilaghy.
Il suo interesse per i diversi canoni del progetto lo avvicina ai coetanei che tentano di esprimere le esigenze di una nuova architettura: Vaccaro, cui sarà legato da una solida amicizia, Bega, Legnani, Santini, Saccenti, Tornelli. Il suo lavoro, quello progettuale e quello intellettuale, è rivolto costantemente a Bologna, con un’attenzione per lo più incompresa e non ricambiata, e ottenendo purtroppo pochissimi riconoscimenti ufficiali. De Angeli realizza in Certosa pochi ma significativi progetti, calibrati e originali. L’edicola Finzi (1939), nel cimitero ebraico, propone una soluzione alquanto originale, con temi architettonici svincolati dai canoni usuali dell’edilizia cimiteriale.
De Angeli intende delimitare chiaramente un semplice spazio, con una quinta marmorea ed un inedito pergolato metallico, sullo sfondo di una composizione di lapidi e pannelli in marmo e granito. La cappella Baldovino nel Campo degli Ospedali (1951), affiancata a quella progettata dall’amico Vaccaro per la famiglia Goldoni, è un ampio vano delimitato da due setti laterali in mattoni e completamente aperto sul fronte e chiuso sul retro solo da una cancellata; la semplicità dell’edificio, nei materiali e nella composizione, rafforzano ulteriormente il congegno scenografico dell’impianto, distinguendolo nettamente tra le soluzioni comunemente adottate. Lo sviluppo progettuale della tomba Caruso nel Chiostro Terzo, è documentato grazie al fondo De Angeli, donato dagli eredi all’Ordine Architetti di Bologna nel 1993. Tra le realizzazioni urbane si segnalano villa Gotti (1933-1936); gli interni della Zanichelli (1938); i negozio Corradi (1954), Schiavio (1958), la valigeria Cremonini di via D’Azeglio (1971).

Daniele Vincenzi

Bibliografia: "Luce sulle tenebre - Tesori preziosi e nascosti dalla Certosa di Bologna", Bologna, 29 maggio - 11 luglio 2010.