Colbran Isabella

Colbran Isabella

1785 - 7 Ottobre 1845

Note sintetiche

Scheda

Isabella Colbran (1785-1845), soprano. Allora all’apice della fama e della carriera: fu un bel colpo per Sampieri e per il Casino (di cui il padre della cantante era socio) averla nel suo Deucalione. La futura prima moglie di Rossini era stata fatta Accademica Filarmonica nel 1806. Nell’occasione ecco come il Redattore del Reno commenta il concerto che l’Accademia diede nella sala del Liceo musicale il 19 aprile 1807, "per mettere a parte li suoi concittadini di quel prezioso tesoro di cui erasi arricchita coll’ascrivere fra i suoi Accademici onorari una cantante di un merito cotanto segnalato, e che ha della sua fama riempito non solo la sua patria, Parigi, e Firenze, ma ben si può dire l’Europa intera": "Non è infatti possibile il trovare maggiore perfezione, e grazie più seducenti siccome in questa giovine spagnola, che aveva di già fatti nascere i sentimenti della più viva ammirazione, allorché prima nella sala Polimniaca, e quindi nella casa del signor Generale Pully si compiacque la sera del 15 corrente di far sentire a poche, ma scelte e culte persone la prodigiosa sua voce. Alunna del rinomatissimo Crescentini, e sotto i Reali auspici degli Augusti Regnanti della Spagna potè nella sua Patria svolgere da principio, e sviluppare i germi di quella naturale, e sorprendente abilità, che possiede nella musica. L’organo della sua voce è veramente un incanto per soavità, per robustezza, e per una prodigiosa estensione di corde, essendo che dal sol basso al mi sopracuto, cioè per quasi tre ottave si fa essa sentire con una progressione sempre eguale in morbidezza, ed energia; ed allorquando con maestria somma ne rattempra soavemente la forza si direbbe che le grazie stendono in quel momento un velo leggiadro sull’organo della sua voce, facendo per tal modo succedere negli animi degli estatici ascoltanti una ineffabile dolcezza alla di già concepita maraviglia. Perfetto è il metodo, e lo stile del suo cantare simile, ed anche superiore a quello di cui sempre vivo lasciò in noi il desiderio il suo celebre maestro, allorché formò le delizie delle nostre scene. Tutto insomma concorre a situare questa singolare, ed amabile Spagnola nella classe delle più famose cantanti, che siansi giammai udite fra noi" (Il Redattore del Reno 21 aprile 1807).

Testo tratto da 'Un mondo di musica: concerti alla Società del Casino nel primo Ottocento', a cura di Maria Chiara Mazzi, Bollettino del Museo del Risorgimento di Bologna, 2014.

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