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Cimitero di guerra polacco

Di rilevanza storica

Schede

Dopo aver preso parte a numerose battaglie e alla liberazione delle città della Romagna, i soldati polacchi furono i primi militari alleati ad entrare a Bologna il 21 aprile 1945 dal lato di porta Mazzini, cioè dalla via Emilia di Levante. È appunto sul prolungamento di questa via, ai confini con il Comune di San Lazzaro di Savena, che si affaccia il cimitero di guerra polacco di Bologna nato grazie all'iniziativa del comandante del 2° Corpo, il Generale Władysław Anders. Fu realizzato su progetto del sottotenente ingegnere architetto Zygmunt Majerski, con la supervisione dell’ingegnere Roman Wajda; gli elementi ornamentali furono progettati e realizzati dall’architetto e scultore Michał Paszyna, con l’ausilio di alcuni scalpellini italiani. I lavori vennero eseguiti tra il 1° luglio e il 15 dicembre 1946 dai militari del 10° Battaglione del Genio del 2° Corpo d'Armata Polacco; venne consacrato il 12 ottobre 1946.

Con le sue 1432 tombe è il più grande dei quattro cimiteri destinati alla sepoltura dei soldati polacchi caduti durante le operazioni militari in Italia negli anni della Seconda guerra mondiale. Accoglie le spoglie dei militari che caddero combattendo per la liberazione della città emiliana, tra cui 18 ignoti e 14 morti a seguito degli eventi bellici. Come in ogni cimitero polacco coesistono tombe di diverse religioni: possiamo infatti osservare la croce latina dei cattolici e protestanti, la doppia croce degli ortodossi, i simboli musulmani e buddisti (qui a Bologna abbiamo anche una lapide buddista). L’imponente ingresso è interamente costruito in marmo con cancellate in ferro; ha una struttura geometrica e sobria, composta da un’ architrave supportata da due parallelepipedi laterali. Sull’architrave è incisa un’iscrizione in lingua polacca, sulla parte superiore dei muri laterali sono apposti due stemmi. La ieraticità dell’opera architettonica suggerisce l’importanza del luogo, del suo significato e del sacrificio compiuto dai soldati polacchi per gli italiani. Inizialmente il cimitero rimase sotto la tutela rispettivamente del clero locale italiano assieme ai soldati del gen. Władysław Anders rimasti in Italia, dell’Associazione dei Combattenti Polacchi - sede di Torino, del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra; oggi se ne occupa l’Associazione delle Famiglie dei Combattenti Polacchi in Italia.

Ogni anno in occasione della Liberazione di Bologna (21 aprile) e nel giorno dei morti vi si svolgono commemorazioni. Questo luogo, particolarmente importante per la memoria storica dei polacchi, è stato visitato da diverse personalità di spicco polacche, tra cui Karol Wojtyła che venne qui come cardinale nel 1969 e nel 1971 e come Papa Giovanni Paolo II nel 1982. Il cimitero è stato visitato anche dal Primate della Polonia, cardinale Stefan Wyszyński. Il 6 ottobre 1945 il sindaco Giuseppe Dozza conferì la cittadinanza onoraria di Bologna al generale Anders; più di recente gli è stato intitolato il parco di viale Felsina, dove è stato collocato anche il monumento a lui dedicato dal grande artista polacco Igor Mitoraj.